Biodegradazione degli shopper: la realtà delle prove sperimentali dopo un anno

Pubblicato il 30 agosto 2012

Prosegue l’analisi dei sacchetti da asporto merci monouso (shopper) commissionato da Assobioplastiche a Chelab, noto laboratorio italiano che si occupa, tra l’altro, di effettuare test di biodegradazione degli imballaggi e delle plastiche.
Il test ha superato i 365 giorni, un tempo doppio rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente in Italia da gennaio 2012.

Come noto, attualmente sono in commercio due tipologie di sacchi monouso (shopper), gli uni biodegradabili e compostabili e quindi conformi alla legge, gli altri realizzati nel tradizionale polietilene con l’aggiunta di additivi.

Il risultato del test di biodegradazione condotto dai laboratori Chelab per oltre un anno dimostra ancora una volta quanto Assobioplastiche ha sempre sostenuto, ossia che la biodegradazione degli shopper in polietilene additivato è di entità irrilevante: dal 6,5% al 10,5% massimo in un anno a fronte del 90% in 6 mesi degli shopper biodegradabili e compostabili.

Il metodo di prova utilizzato è definito nello standard internazionale Iso 14855-1:2005, previsto dalla Uni EN 13432 per verificare la biodegradabilità di un imballaggio mantenendo condizioni di alta temperatura (58°C), aerobicità e un opportuno livello di umidità. Sono cioè simulate le condizioni tipiche del compostaggio che, come noto, è una fermentazione accelerata ed ottimizzata. Dopo aver condotto il test fino ai 180 giorni previsti dalla Uni EN 13432, la prova è proseguita cambiando le condizioni ambientali così da simulare situazioni più vicine alla biodegradazione in suolo. In pratica è stato aggiunto del suolo e la temperatura è stata abbassata a 28°C. I risultati dopo 365 giorni evidenziano chiaramente che i sacchetti in polietilene additivato mantengono al massimo una biodegradabilità del 10%.

“Ci sembra che l’esito del test sia incontrovertibile e spazzi il campo da tante chiacchiere e pericolose mistificazioni: dopo un anno i materiali contenenti additivi mantengono livelli di biodegradazione insignificanti. Questi risultati consentono di ristabilire la verità dell’informazione ai cittadini e rafforzano l’impegno di Assobioplastiche a favore di una corretta applicazione della legge 28 del 24 marzo 2012”, ha dichiarato il presidente di Assobioplastiche Marco Versari.

Il test di laboratorio proseguirà ulteriormente e Assobioplastiche continuerà a dare evidenza dei risultati conseguiti a tutti gli stakeholder.

Assobioplastiche: www.assobioplastica.org
Chelab: www.chelab.it



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