Anie Rinnovabili: bilancio di settore 2015

Anie Rinnovabili commenta lo stato di salute del settore delle energie rinnovabili nel 2015.

Pubblicato il 30 novembre 2015

Anie Rinnovabili fa un bilancio sui dati in merito al settore delle rinnovabili nell’arco dell’anno che sta volgendo al termine. Il 2015 è stato un anno in chiaroscuro per il fotovoltaico italiano: la potenza degli impianti entrati in esercizio nel periodo da gennaio ad ottobre 2015 è diminuita del 50% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso, registrando un totale di 244 MW installati. Nonostante il trend annuale negativo, nel corso dei singoli trimestri si evidenziano timidi segnali di ripresa: nel secondo trimestre si registra una crescita del 10% della potenza installata rispetto ai primi tre mesi. In crescita anche il terzo trimestre: +18%. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto sono le regioni nelle quali sono entrati in esercizio più di 30 MW, per un totale di 100 MW installati. Per quanto riguarda le fasce di potenza, il maggior contributo è dato dalle utenze residenziali (impianti sino a 20 kW) che rappresentano il 64% del totale installato. Da giugno ad ottobre si registra un incremento di MW installati nella fascia tra 20 e 200 kW, tipica dei fabbricati industriali, che lascia presagire ad una maggior diffusione degli impianti in regime di Seu.

A gonfie vele, invece, il settore eolico: la potenza degli impianti entrati in esercizio è cresciuta del 285% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso e si stima che gli impianti di taglia con potenza sino a 200 kW (che contraddistingue il minieolico) siano 603 ovvero l’88% del totale e che ad essi corrisponda il 12% della potenza eolica entrata in esercizio.

Situazione non facile infine per il settore idroelettrico. La potenza degli impianti entrati in esercizio è diminuita dell’11% rispetto a quella del medesimo periodo dell’anno scorso. Si stima che gli impianti di taglia con potenza sino a 3.000 kW, che contraddistingue il minidroelettrico, siano 175 (96% del totale) e che ad essi corrisponda il 70% della potenza idroelettrica entrata in esercizio.



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