Althesys: il 71% del nuovo eolico italiano è all’estero

Il dato dei green job, secondo il Rapporto Irex di Althesys, ipotizza che nel 2020, grazie all’eolico, saranno distribuiti 10,6 miliardi di euro di monte stipendi.

Pubblicato il 22 novembre 2011

Ma perché è “cambiato il vento”? “L’eolico in Italia sta vivendo una fase di rallentamento – spiega Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys e capo del team di ricerca – complici i nuovi meccanismi incentivanti, l’assenza di alcuni importanti decreti attuativi che generano insicurezza normativa nel settore, e infine l’allargamento del perimetro della Robin Tax”. Di contro, andare all’estero è attrattivo in quanto permette di ridurre il rischio-paese, di diversificare il portafoglio, di approfittare di maggiori agevolazioni pubbliche. Dietro l’angolo c’è il rischio – o qualcosa in più – che l’Italia stia perdendo il ruolo faticosamente conquistato di paese ideale per le energie pulite.

Non solo. Stanno cambiando anche gli attori in gioco. Il primo scenario dell’eolico 2011 vede un netto aumento dei player energetici, dal 34 al 58%, e un brusco calo delle aziende “pure renewable”, dal 52 al 24%, che più patiscono gli effetti dei buchi nella regolamentazione. Althesys ha mappato, nell’arco di nove mesi di tempo, un totale di 24 operazioni legate a pale e aerogeneratori, per un valore di circa 1,1 miliardi di euro e 1.230 megawatt installati.

Dal punto di vista economico, della riduzione dell’inquinamento e dei nuovi posti di lavoro l’eolico resta un valore enorme per il Paese. L’analisi “costi-benefici” condotta dal team di Marangoni calcola che al 2020 l’energia del vento genererà benefici netti compresi tra 25,9 e 37,3 miliardi di euro al sistema-paese. La prima cifra è calcolata con uno scenario “business as usual” generato dal Piano di azione nazionale per le rinnovabili che prevede di toccare i 12.680 megawatt eolici nel 2020. La seconda su uno scenario “accelerato” basato sulle potenzialità del mercato italiano che può arrivare, secondo gli analisti, a 16.000 megawatt, sempre nel giro di dieci anni. La crescita dell’installato oscillerebbe così tra un +119% e un +176%.

Alla voce “costi” Althesys ha considerato gli incentivi pubblici e le carenze infrastrutturali. Nella voce “benefici” rientrano gli effetti sull’occupazione, la riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas serra e inquinanti, gli effetti sul Pil e la riduzione del fuel risk.

Althesys: www.althesys.com
 



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