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RMO 241 – Gennaio-Febbraio 2022

Il 2022 sarà un ‘ritorno al futuro’

Dopo l’annus horribilis dello scoppio della pandemia, quello appena chiuso è stato l’anno della ripresa ma anche della crisi dei prezzi dell’energia, delle poderose campagne di vaccinazione e della grande inflazione. Era prevedibile che la pandemia generasse dei contraccolpi. Molte situazioni del 2021 sono i prodromi, però, delle caratteristiche dell’anno che si apre. Il 2022 ci proietta nel futuro: dalle sfide delle transizioni green e digitali, agli ambiziosi piani di investimento lanciati da USA ed Europa. Ma ci proietta anche nel nostro passato: con una globalizzazione sempre meno ‘globale’, una sfida tra Cina e USA che ricorda sempre più una nuova guerra fredda e una pandemia tutt’altro che sconfitta. Il 2022, insomma, potrebbe essere un ‘ritorno al futuro’. Le difficoltà che affliggono le catene di approvvigionamento su scala globale rischiano di protrarsi anche per i prossimi sei o dodici mesi, se non addirittura più a lungo.  La produzione just-in-time oggi è la modalità di produzione dominante ma le aziende dovranno ripensarne il modello e iniziare a mantenere scorte che possano aumentare la loro resilienza. La pandemia ha anche posto l’accento sulla diversifica[1]zione delle catene di approvvigionamento e la riduzione della dipendenza dalla Cina con i Paesi industrializzati che dovrebbero adottare un approccio di reshoring. Alcuni hanno introdotto politiche nazionali di nearshoring per reindirizzare parte della produzione verso altri Paesi con manodopera a basso costo, che non siano la Cina. Anche la globalizzazione cambierà volto. Quando oggi si pensa alla globalizzazione si indica un processo che vede i beni prodotti principalmente da fabbriche ubicate in Paesi a basso salario che utilizzano risorse provenienti da altri Stati caratterizzati da salari esigui. Però, le tendenze che hanno sostenuto questo tipo di globalizzazione stanno scemando. La tecnologia limiterà il commercio di merci e la produzione sta diventando progressivamente meno importante per l’economia mondiale. Questi cambiamenti diventeranno più evidenti nel 2022 e la sfida economica più difficile sarà quella di smorzare l’inflazione che si sta rapidamente diffondendo da un Paese all’altro, in un’economia mondiale che rimane molto strettamente interconnessa.

l.rossi@lswr.it
@lurossi_71