RMO 235 – Aprile – 2021
Acciaio a prezzi record. Non si trovano laminati
Rincari record per le materia prime e di conseguenza carenza nel loro approvvigionamento.
Le imprese metalmeccaniche denunciano le difficoltà nel reperire sul mercato
alluminio e alcune tipologie di acciaio. Difficoltà che non hanno precedenti rispetto al
passato e che stanno assumendo dimensioni tali da essere un possibile freno alla ripartenza
economica post-pandemia. Se la situazione persiste, tra un paio di mesi alcune
attività potrebbero essere costrette a interrompere la produzione: è il grido di allarme
che si alza da Federmacchine. E che si associa alla difficoltò lanciata recentemente
anche dal comparto della plastica.
Nella siderurgia mancano soprattutto i pezzi piani, coils e lamiere. Il prezzo base è più
che raddoppiato dalla scorsa estate arrivando a un’impennata in Europa: circa 800 euro
alla tonnellata. Una simile crescita non solo non ha precedenti, come fanno notare gli
analisti, ma la tendenza al rialzo sembrerebbe non essere vicina al suo esaurimento.
Ma più che i rincari, a preoccupare è la difficoltà a reperire la materia prima oltre alla
dilatazione dei tempi di consegna che, indicano sempre da Federmeccanica, si sono
allungati anche di otto settimane rispetto alla standard.
A gettare ombre sulla ripresa delle nostre imprese sono soprattutto due fattori. Il primo
riguarda le incertezze che aleggiano sui livelli di produzione dell’ex Ilva, centro nevralgico
della produzione di laminatoi nel vecchio Continente, che oggi funziona a ritmo
ridotto e rischia di fermarsi nuovamente. Il secondo fattore riguarda la Cina, dalla
quale oggi non arrivano più grandi volumi di metallo. Uscito dal Covid-19, il gigante
asiatico è diventato addirittura un importatore netto sia di alluminio sia di acciaio pur
essendo responsabile di oltre la metà della produzione mondiale di entrambi.
Luca Rossi