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RMO 232 – Novembre/Dicembre – 2020

La ricerca lavora sulla Robotica Intelligente

L’emergenza di Covid-19 ci ha mostrato quanto sia importante la digitalizzazione applicata alla tecnologia. Ma ha anche fatto emergere alcune criticità sulle quali occorre  migliorare, anche con rapidità. È il caso della robotica. La mancanza di adattabilità  dei robot ha fatto sì che non fossero ancora pronti per sostituire o assistere l’uomo. I robot industriali, anche quelli di servizio operativi negli ambienti industriali e ospedalieri, hanno bisogno che l’ambiente attorno a loro sia ‘ingegnerizzato’ e che le attività  da eseguire siano preventivamente definite e programmate. Quello che ancora manca ai robot industriali moderni è la capacità di adattarsi e di riconfigurarsi a variazioni  dell’ambiente e del ciclo di lavoro. La soluzione potrebbe arrivare dallo sviluppo di applicazioni di robotica intelligente. E in questa direzione stanno andando alcuni progetti in corso a livello italiano ed europeo. La ricerca sta lavorando sullo sviluppo di flessibilità e adattabilità sia nel programma che  controlla il robot (l’Intelligenza Artificiale) sia nel corpo che costituisce il robot (quella  che viene chiamata ‘Intelligenza Corporea’). Proprio per mettere in luce questa dualità e la necessità di sviluppare sinergicamente nuove soluzioni per l’Intelligenza Artificiale  che guida il robot e per il corpo stesso del robot, viene utilizzato il termine Robotica Intelligente. L’Italia sta facendo molto in questa direzione. Gli studiosi di robotica e di Intelligenza Artificiale italiani sono apprezzati nel mondo, alcuni sono ai vertici delle associazioni scientifiche internazionali, mentre altri fanno parte dei gruppi di lavoro della Commissione Europea per definire le linee di sviluppo della robotica dei prossimi decenni.  Ci sono delle associazioni scientifiche italiane che cooperano per sviluppare corpo e mente dei robot: l’Associazione Italiana per l’intelligenza Artificiale (AIxIA), il Laboratorio Nazionale di Intelligenza Artificiale e Sistemi Intelligenti (AIIS) e l’Istituto di Robotica  e Macchine Intelligenti (I-RIM). La sinergia tra questi protagonisti della robotica italiana,  e internazionale, diventa oggi fondamentale.

Luca Rossi