RMO 216 – Novembre/Dicembre – 2018
È l’Emilia Romagna la locomotiva d’Italia
Le previsioni di crescita del PIL di quest’anno a livello regionale collocano sul gradino più alto l’Emilio Romagna che, con una proiezione pari al 1,9% del Prodotto Interno Lordo, scavalca la Lombardia che prevede un aumento di uno 0,1% in meno. La maggiore accelerata arriva quindi dal territorio intorno alla via Emilia che, dopo aver raggiunto l’anno scorso un aumento al pari della Lombardia, quest’anno la sorpasserà con un ritmo in linea con quello della Francia. Fanalino di coda di questa classifica è la Sardegna con lo 0,9%. La fotografia è scattata da uno studio Prometeia sugli scenari delle economie locali. La ripresa nel 2018 si consolida quindi ma alcuni territori italiani camminano a passo più spedito di altri svolgendo un’azione di traino. Anche regioni del Nord e del Centro Italia, come Liguria e Umbria, si collocano negli ultimi posti della classifica rispettivamente con una stima dell’aumento del PIL pari all’1,1 e all’1,2%. Percentuali inferiori al dato medio italiano, attestato intorno all’1,5%, sono previste per Calabria, Puglia e Sicilia. Dopo la lunga fase di recessione, spingono la crescita invece il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, le province autonome di Bolzano e di Trento insieme alla Valle d’Aosta: aree con stime di incremento che oscillano tra l’1,6 e l’1,8%. Tornando al caso Emilia Romagna, sul fronte del lavoro i risultati attesi a fine anno sono di una netta flessione del tasso di disoccupazione che nel 2013 aveva raggiunto la percentuale record per questa regione dell’8,4%. Quest’anno dovrebbe scendere al 5,8%. L’anno scorso a sostenere la ripresa è stato soprattutto un nuovo fermento sul fronte degli investimenti delle imprese, un’accelerazione delle esportazioni che a fine anno dovrebbero fare un ulteriore balzo. Prometeia stima per l’Emilia Romagna un incremento dell’export del 5,5%.
Luca Rossi