Expo: meno acqua per più cibo nell’ agricoltura italiana
Una gestione idrica efficiente in agricoltura porta benefici fino a 17 miliardi di euro. Sono dati dello studio che la società di analisi economiche Althesys ha presentato a Expo Milano nel corso del convegno di Irritec
L’impiego efficiente delle risorse idriche è in tutto il mondo tra i principali fattori chiamati a garantire la sostenibilità alimentare ed economica, specie nelle aree a maggiore rischio di siccità. Se l’Italia, per esempio, investisse nella gestione avanzata e sostenibile dell’acqua in agricoltura, potrebbe godere di benefici complessivi tra i 9,7 e i 17,3 miliardi di euro in trent’anni. La stima è contenuta nello studio “Le politiche di gestione dell’acqua in agricoltura” realizzato da Althesys, società professionale indipendente specializzata nella consulenza strategica e nello sviluppo di conoscenza.
Nel corso del convegno “Nutrire il pianeta, acqua per la vita. La gestione della risorsa idrica strategica per la sostenibilità alimentare” organizzato da Irritec e Althesys, è stata analizzata la relazione che intercorre tra il settore agroalimentare e quello idrico, alla luce dei diversi impieghi dell’acqua – tra uso agricolo, civile e industriale – e sul ruolo al quale sono chiamati i diversi attori coinvolti.
“L’acqua – ha sostenuto Alessandro Marangoni coordinatore della ricerca e Ceo di Althesys – è un fattore cruciale per la competitività dell’agricoltura italiana, considerato che le produzioni irrigue costituiscono l’80% delle esportazioni. Il ricorso a politiche efficienti ed innovative nella gestione idrica consente notevoli benefici da un punto di vista economico, ambientale e sociale”.
L’ottimizzazione nella gestione dell’acqua – suggerisce la ricerca – deve essere inquadrata comunque in una logica di sistema. Da un lato occorre considerare tutte le diverse aree di intervento e quindi i metodi irrigui (l’irrigazione a goccia e la microaspersione rispetto all’aspersione), i modelli gestionali a supporto agli agricoltori, le nuove tecnologie, come i sistemi di consegna automatizzati e le reti di adduzione e distribuzione che sostituiscono i canali a cielo aperto più inefficienti.
Dall’altro lato bisogna coinvolgere tutti i diversi stakeholder: aziende agricole, consorzi di bonifica, utilities, industria e istituzioni, al fine di definire politiche coerenti e coordinate tra tutti i soggetti e nell’obiettivo ultimo di premiare le produzioni più efficienti e a maggiore valore aggiunto.
Antonella Rampichini
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