Fame d’acqua

Pubblicato il 22 settembre 2015

Il settore dell’agricoltura rappresenta il principale utilizzatore di acqua a livello globale (circa il 70% del totale). Con una stima di crescita della popolazione mondiale fino a 9-10 miliardi di persone entro il 2050 la domanda di cibo è prevista in aumento del 60%. Inoltre, le stime sul futuro del consumo globale di acqua, che prevedono un incremento del 55% dovuto alla produzione industriale, energetica ed al consumo umano, indicano che la risorsa idrica è destinata a diventare sempre più un fattore chiave per la sicurezza alimentare e sociale.

Tale scenario impone una gestione congiunta delle possibili soluzioni interconnesse per il sistema ‘acqua-cibo-energia-ecosistemi’, cioè un approccio Nexus. Questa nuova visione è stata al centro di un workshop internazionale che si è tenuto a Milano il 18 e 19 settembre, organizzato da Consiglio nazionale delle ricerche e Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea in collaborazione con Fao e Unesco-International Hydrological Program. L’evento ha inteso mettere in rete le conoscenze della ricerca nel settore e lo sviluppo di buone pratiche per un uso sostenibile dell’acqua in agricoltura e nella produzione di energia, con la partecipazione di studiosi ed esperti internazionali del mondo scientifico, industriale, politico e della società civile. Le quattro istituzioni coinvolte sono state rappresentate per il Cnr da Francesco Loreto, per il Jrc da Giovanni Bidoglio, per la Fao da Jippe Hoogeveen e per l’Unesco da Philippe Pypaert.

La gestione integrata dei bisogni di acqua non è un concetto nuovo, ma la pratica spesso privilegia i bisogni di un settore economico a scapito degli altri. Affrontare le sfide in maniera sostenibile richiede soluzioni che vadano oltre il puro soddisfare, in maniera del tutto disgiunta, i bisogni di chi produce cibo, chi produce energia e chi si preoccupa della sostenibilità degli ecosistemi acquatici. Come superare queste divisioni settoriali e giungere a una visone condivisa e comune nell’uso di una risorsa più preziosa e più limitata, come l’acqua, è stato lo scopo di questo workshop internazionale.

Molti sono stati gli argomenti affrontati, dall’influenza dei cambiamenti climatici all’aumento della popolazione, dall’urbanizzazione allo sfruttamento del suolo, fino a un’adeguata considerazione del ruolo degli ecosistemi come elementi intrinseci al capitale naturale. Nella prima giornata sono state presi in esame la sfida della gestione decentralizzata e la negoziazione nella distribuzione dell’acqua, la necessità di investimenti nelle risorse umane e infrastrutture sociali e l’identificazione di quelle pratiche e tecnologie in grado di assicurare un uso efficiente della risorsa acqua nella produzione agricola ed energetica ed assicurare al contempo sostenibilità ambientale. Queste sessioni sono state seguite da una quarta sessione che ha coinvolto i partecipanti in simulazioni di applicazioni dell’approccio Nexus al mondo reale.

Le tavole rotonde del secondo giorno al Padiglione EU-Expo, moderate da Giorgio Pacifici, giornalista scientifico del Tg2 Rai, si sono concluse con le raccomandazioni per un uso sostenibile della risorsa acqua destinate a tutti gli attori del Nexus, cittadini, operatori, istituzioni, decisori politici.



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