LifeS50+ : turbine eoliche galleggianti di nuova generazione
Il Politecnico di Milano partner di un’importante collaborazione internazionale per lo sviluppo di tecnologie eoliche galleggianti da installare in acque profonde
Nel ambito del programma Horizon2020, la Commissione Europea ha finanziato LifeS50+, un nuovo progetto europeo per lo sviluppo tecnologico delle sottostrutture per turbine eoliche galleggianti di nuova generazione, della taglia di 10MW, da installare in acque profonde (superiori ai 50 m). Scopo di LifeS50+ è di produrre un’energia eolica offshore a costi più competitivi.
Guidato dall’ente Norvegese Marintek, il progetto coinvolge 12 partner industriali e accademici di primo livello provenienti da otto diversi Paesi ed ha ricevuto un finanziamento di 7,3 milioni di euro, per una durata di 40 mesi.
Il Politecnico di Milano, partner del progetto, si occuperà della validazione sperimentale di avanzati codici di calcolo, atti alla previsione del forzamento aerodinamico tenendo conto degli effetti del controllo e del movimento globale della struttura galleggiante.
La validazione dei codici verrà effettuata testando in Galleria del Vento modelli in scala delle turbine, progettati in modo da rispettarne il comportamento dinamico al vero, dal un punto di vista strutturale (modello aeroelastico).
“Questo progetto rappresenta per noi una grande opportunità ed allo stesso tempo una bella sfida, e ci permette di sviluppare delle tecniche innovative di simulazione in Galleria del Vento, che saranno parte integrante del processo di sviluppo tecnologico delle sottostrutture galleggianti per le macchine eoliche di grande taglia in acque profonde” ha dichiarato Marco Belloli, Coordinatore del progetto al Politecnico di Milano.
I test in Galleria del Vento permetteranno di analizzare le condizioni di funzionamento reali inclusive del sistema di controllo indipendente di ogni singola pala (IPC). Il movimento dovuto al galleggiamento in mare sarà simulato per mezzo di un robot (esapode) controllato in tempo reale, tramite un approccio ibrido di tipo “Hardware-In-The-Loop” (HIL). Il robot sarà infatti in grado di riprodurre, gli spostamenti alla base della macchina, coerentemente con le forze aerodinamiche agenti sul modello fisico della turbina stessa, misurate durante la prova e con le forze idrodinamiche, calcolate tramite simulazione numerica.
I partner del consorzio hanno scelto di concentrarsi sulle sottostrutture per grandi turbine eoliche poiché ritenute cruciali per ridurre il costo dell’energia generata dalle rinnovabili offshore. Il progetto, inoltre, agevolerà l’innovazione e la concorrenza nel settore, riducendo i rischi e contribuirà, quindi, ad abbassare il costo livellato dell’energia (Lcoe).
Antonella Rampichini
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