Kad 3 Group all’avanguardia nella cogenerazione di piccola-media taglia

Kad 3 Group è attiva nella ricerca e nella produzione di impianti di cogenerazione di piccola-media taglia (20-200 kW). Un esempio è l’impianto a biogas di Brindisi da 250 kW realizzato da Kad3 insieme a Bio4gas - spin-off dell’Università di Innsbruck.

Pubblicato il 3 novembre 2014

Nella stragrande maggioranza dei casi i cogeneratori sono alimentati a gas naturale. In questo contesto, diventano sempre più interessanti combustibili alternativi come il biogas, l’olio vegetale e, per i motori a combustione esterna e per i turbogeneratori Orc, fonti pulite come l’energia solare e le biomasse da legno. Tecnologie particolarmente avanzate come le celle a combustibile possono utilizzare anche l’idrogeno. In termini di efficienza, un impianto di cogenerazione presenta rendimenti medi complessivi intorno all’80-90%. Rispetto alla produzione separata di calore ed elettricità, l’aumento di efficienza è di circa il 30-40 %. La produzione combinata può incrementare l’efficienza di utilizzo del combustibile fossile ben oltre l’80%; a ciò corrispondono minori costi e minori emissioni di inquinanti e di gas ad effetto serra, rispetto alla produzione separata di elettricità e calore. Un esempio innovativo sviluppato da Kad3 Group è l’impianto a biogas da 250 kW e realizzato insieme a Bio4gas di Innsbruck a Brindisi per Romanazzi Carducci. L’impianto – il più grande della Puglia e uno dei più grandi in Italia – è all’avanguardia per l’utilizzo di un digestore anaerobico di ultima generazione e per la sua realizzazione in acciaio vetrificato che ne consente la modularità e la scalabilità. I vantaggi di impianti come quello di Brindisi sono notevoli: soluzione modulare a partire da 50 kW; alta efficienza (recupero di calore e riutilizzo nel processo); riduzione delle emissioni di CO2; contenimento delle acque reflue e recupero di tutte le acque “sporche” nel processo di digestione; vendita energia elettrica prodotta alla rete locale.

kad3 brindisiIn particolare le novità introdotte dal sistema di Kad33 Group sono: le due fasi della digestione anaerobica sono racchiuse in un’unica vasca, divisa in due scomparti; non ci sono parti meccaniche per movimentare il digestato; cogeneratore multifuel con elettronica appositamente sviluppata per tali applicazioni.

Il cuore dell’impianto è l’innovativo e rivoluzionario digestore che permette di racchiudere in un’unica vasca a doppia camera concentrica le fasi di idrolisi e metanogenesi, senza la necessità di parti in movimento e con un sistema di carico e scarico per gravità. Inoltre, la mancanza di parti meccaniche per movimentare il digestato permette un’ottimizzazione dei costi di investimento e operativi. Il cogeneratore multifuel è la mente dell’impianto. Interamente sviluppato e costruito da Kad 3 Group, il cogeneratore è stato pensato per poter essere alimentato da diverse tipologie di combustibili sia tradizionali, sia rinnovabili come biogas, syngas, gas da discarica, olio vegetale, idrogeno. La possibilità di essere alimentato sia da un combustibile gassoso (come il biogas) sia da un combustibile liquido (come l’olio vegetale) ne consente il funzionamento a pieno regime anche in condizioni di carico parziale di uno dei due combustibili rinnovabili e di ottimizzare sempre la produzione di energia. Il recupero di calore permette inoltre di poter ulteriormente sfruttare l’energia rinnovabile per cicli produttivi, riscaldamento di ambienti, produzione di vapore, processi di essiccazione e così via. Il gruppo di cogenerazione può essere fornito in cabinati insonorizzati adatti ad essere posizionati in qualsiasi luogo.

Rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia elettrica e calore, la produzione combinata, se efficace, comporta: minor consumo di combustibile e quindi maggiori risparmi (il che si traduce nell’impiego di energia termica altrimenti inutilizzata, con un conseguente risparmio di combustibile); minor inquinamento atmosferico (l’impianto consente la riduzione dell’impatto ambientale derivante dalla riduzione di emissioni inquinanti e minor rilascio di calore residuo nell’ambiente); produzione distribuita di energia con minori perdite globali (vi saranno minori perdite di trasmissione e distribuzione per il sistema elettrico nazionale derivanti dalla localizzazione degli impianti in prossimità dei bacini di utenza e dall’autoconsumo dell’energia prodotta); defiscalizzazione del combustibile (nel caso di autoproduzione dell’energia elettrica, le tasse regionali e le accise sul combustibile vengono defiscalizzate in funzione della potenza elettrica prodotta); tariffe agevolate per il ritiro dell’energia elettrica (scambio sul posto e ritiro dedicato); ricavi derivanti dai certificati bianchi (Tee, incentivi riconosciuti al risparmio di energia primaria ottenuto al attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica).

 

Kad 3 Group: http://www.kad3.com



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