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Verso un’economia circolare che funzioniERT

I Paesi dell’Europa sono sotto pressione affinché rafforzino il loro impegno nella gestione dei rifiuti. I rifiuti urbani ammontano al 27 percento dei rifiuti totali prodotti nell’Unione Europea (esclusi i rifiuti minerali). Se non trattati correttamente, possono impattare negativamente sulla salute umana e sull’ambiente. Il piano d’azione sull’economia circolare dell’UE del 2020 punta a dimezzare entro il 2030 la quantità di rifiuti urbani non riciclati o preparati per il riuso. Entro tale anno tutti gli Stati membri dell’UE sono tenuti a riciclare o preparare per il riuso almeno il 60 percento dei rifiuti urbani.

Secondo l’Unione Europea, anche se tutti gli Stati membri raggiungessero veramente l’obiettivo del 60% di riciclaggio obbligatorio entro il 2030, i trend attuali indicano che la quantità di rifiuti urbani residui potrebbe comunque superare gli 80 milioni di tonnellate in quell’anno, mancando l’obiettivo prefissato di oltre 23 milioni di tonnellate. Un Paese che sta adottando misure ambiziose per raggiungere questi obiettivi è l’Ungheria. Nell’Unione Europa vengono prodotti ogni anno miliardi di tonnellate di rifiuti, anche se quelli domestici costituiscono solo il 10% del totale. Le famiglie ungheresi hanno prodotto, in media, 364 Kg di rifiuti urbani per persona all’anno nel 2020, contro la media dell’UE di 505 Kg, sempre nel 2020.

Sviluppo di una soluzione integrata per i rifiuti

Per rispondere alla frammentazione della strategia del Paese, nell’agosto 2021 il governo ungherese ha indetto una gara d’appalto per la concessione della gestione dei servizi legati ai rifiuti. In Ungheria operano 26 fornitori di servizi pubblici di gestione dei rifiuti, finanziati tramite un ente denominato ‘Gestione degli asset e del coordinamento del servizio rifiuti nazionale’. Tuttavia, questo ente doveva essere riformato per poter soddisfare le aspettative dei cittadini, nonché i regolamenti dell’UE. Nel luglio 2022 è stato reso noto che MOL Group, una società internazionale operativa nei settori petrolio, gas, petrolchimico e consumer retail, con sede a Budapest, si è aggiudicata la gara nazionale ungherese relativa ai servizi di gestione dei rifiuti urbani. L’accordo di concessione copre 35 anni a partire dal 1° luglio 2023. In base all’accordo, MOL, tramite una concessionaria appositamente creata, sarà responsabile della raccolta, del pre-trattamento e della gestione di circa cinque milioni di tonnellate di rifiuti residenziali, pubblici, aziendali, misti e separati, ogni anno.

Il nuovo sistema di gestione dei rifiuti sarà affidato a una struttura completamente integrata e trasparente che allinea il Paese agli ambiziosi obiettivi dell’Unione Europea. Lo sviluppo di una soluzione centralizzata aumenterà l’efficienza della raccolta e, sulla scorta di ingenti investimenti, migliorerà la gestione dei rifiuti e il relativo riciclaggio. Tuttavia, a causa della ristrutturazione e degli investimenti richiesti, ci vorranno almeno cinque anni, secondo le stime, perché la nuova soluzione produca concretamente i suoi effetti positivi.

Nell’ambito del sistema integrato previsto, MOL acquisterà servizi da diversi operatori del mercato. Le attività di gestione dei rifiuti di MOL saranno svolte tramite la concessionaria, interamente di proprietà di MOL, che negozierà con i gestori, con i concessionari o persino direttamente con i proprietari delle varie strutture. Il compito più cruciale per il prossimo anno è quello di elaborare il quadro di riferimento sulla base di una collaborazione trasparente con tutti gli attori in questione.

Nel corso dell’anno, infatti, MOL definirà il framework del sistema con gli stakeholder. MOL ritiene che il sistema di subappalti sia una soluzione a lungo termine e pertanto sarà mantenuto se funziona in modo efficiente. A partire dal 2023, i nuovi investimenti inizieranno ad aumentare l’efficienza della gestione dei rifiuti, che sarà realizzata appieno entro i primi dieci anni del periodo della concessione.

“È nell’interesse sia dell’Ungheria che dell’intera Europa centro-orientale dotarsi di un’economia circolare che funzioni a dovere” ha affermato Oszkár VILÁGI, Vice CEO di MOL Group. “Per questo il modo con cui trattiamo i rifiuti avrà un ruolo cruciale. L’obiettivo è costruire un sistema competitivo, sostenibile e trasparente per la gestione dei rifiuti, che consideri i rifiuti come materie di base. Questo può essere raggiunto solo con lungimiranza e definendo un sistema coerente in tutta l’Ungheria. MOL sta accingendosi a questo compito e ha creato l’azienda MOHU proprio a questo fine”.

Efficientamento tramite un sistema coeso

Che il sistema attuale di gestione dei rifiuti dell’Ungheria non sia efficiente è cosa nota da tempo. La copertura delle stazioni di raccolta dei rifiuti è limitata e l’utilizzo è di circa il 50%. Le strutture, al momento, sono sovradimensionate e, in media, funzionano solo al 40% della loro capacità. Sul fronte della raccolta dei rifiuti, la flotta veicoli non è ottimizzata a dovere, con solo il 60% delle capacità utilizzate. È sempre possibile migliorare l’efficienza, ridurre i costi e riprogettare la logistica; assieme all’introduzione di miglioramenti tecnologici e all’ottimizzazione a livello nazionale, tutti questi aspetti rappresentano fattori che contribuiscono a creare stabilità finanziaria e favoriscono in modo ancora più significativo l’economia circolare. I miglioramenti continui migliorano l’efficienza. Il piano prevede lo sviluppo di un sistema in grado di selezionare e trattare i rifiuti in modo migliore e più rapido avvalendosi di strutture migliori e questo rappresenta un vantaggio da una prospettiva tanto ambientale quanto economica.

Uno dei principali vantaggi della gestione centralizzata è rappresentato dalla possibilità per MOL di ottimizzare la gestione dei rifiuti a livello nazionale. L’opportunità principale per MOL non è costituita solo da un maggiore accesso alle materie non lavorate, ma anche dall’accesso a una più ampia rete di operatori del trattamento. Si tratta di una situazione win-win. L’Ungheria vince in quanto il percorso dei rifiuti sarà più trasparente e sempre più rifiuti verranno ritrattati.

Investimento nelle strutture di riciclaggio e di produzione energetica dai rifiuti

Sempre nell’ambito della nuova soluzione, MOL sarà responsabile dello sviluppo di sistemi EPR (Extended Producer Responsibility). Nel settore della gestione dei rifiuti, per EPR si intende una strategia volta a ribaltare tutti i costi ambientali associati a un prodotto per l’intera durata di vita del prodotto stesso sul prezzo di mercato di tale prodotto.

Attualmente l’Ungheria conferisce in discarica il 51% dei suoi rifiuti, con un 14% convertito in energia presso strutture apposite e un 32% riciclato o compostato. Per sviluppare nuovi processi e realizzare nuove strutture in grado di migliorare questi dati, sono necessari ingenti investimenti: secondo le stime, più di $1,15 miliardi nel solo primo decennio. Una parte di questi andranno alla realizzazione di un impianto di produzione elettrica dai rifiuti, in grado di smaltire almeno 100.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani ogni anno.

Inoltre, MOL effettuerà investimenti volti principalmente a migliorare l’efficienza del riciclaggio e della selezione dei rifiuti, che si traduce nello sviluppo di soluzioni tecnologiche che consentano di estrarre ancora più materiali preziosi dai rifiuti. Le specifiche degli investimenti saranno messe a punto nei prossimi mesi, ma MOL prevede anche l’implementazione, ad esempio, di impianti di selezione. L’elemento fondamentale per un maggiore utilizzo è un tasso maggiore di raccolta selettiva. L’obiettivo è di raccogliere i rifiuti differenziati da ogni famiglia ungherese, ponendo tuttavia maggiore attenzione sull’aumento del numero di centri di raccolta, isole ecologiche e punti di conferimento. Sono in corso di implementazione anche altre opzioni innovative, come la restituzione automatizzata dei contenitori delle bevande.

MOL dispone del background professionale ed economico per raggiungere gli obiettivi prefissati e ritiene che l’effetto positivo del nuovo sistema, che indurrà cambiamenti positivi per tutti gli attori, sarà visibile entro un decennio.

Verso un futuro circolare

MOL investirà anche in strutture che consentano di evitare quanto più possibile il conferimento in discarica. L’obiettivo strategico di MOL è di contribuire efficacemente allo sviluppo dell’economia circolare e alla realizzazione degli obiettivi di protezione ambientale e climatica tramite le attività afferenti ai rifiuti. Ad esempio, per soddisfare l’ambizioso obiettivo dell’UE del 65% di riciclaggio dei rifiuti urbani entro il 2035, il riciclaggio deve aumentare del 28% rispetto al livello del 2019, mentre la quantità di rifiuti in discarica deve diminuire del 40%. Questi obiettivi possono essere raggiunti nei prossimi 15 anni, sulla base degli esempi offerti da altri Paesi dell’Europa occidentale. Sono inoltre fissati target specifici per tipologie particolari di rifiuti, come gli imballaggi, i RAEE, le batterie, le bottiglie in PET. Anche questi obiettivi dovranno essere raggiunti.

I prodotti e le materie non lavorate utilizzati nell’economia circolare preservano il loro valore per tutto il tempo possibile tramite pratiche come l’eco-design. Di conseguenza il livello di produzione di rifiuti e consumo di risorse è minimo e le risorse contenute nei prodotti a fine vita restano nell’economia, creando valore aggiunto attraverso l’utilizzo ripetuto. Con questo modello è possibile creare posti di lavoro, mentre i design di prodotti innovativi, che seguono i principi della circolarità, offriranno ai produttori un vantaggio competitivo. Grazie alla riduzione dei rifiuti, a un design consapevole dal punto di vista ambientale, al riciclaggio e ad altre misure simili, le aziende possono ottenere dei risparmi nel lungo termine. Inoltre, con il recupero e l’utilizzo professionali dei rifiuti è possibile conseguire ulteriori risparmi a livello di costi di produzione delle materie prime.

 

Foto di Alexa da Pixabay