Valorizzazione del territorio e certificazione ambientale: il progetto Emas

Pubblicato il 4 aprile 2006

La qualità ambientale e la valorizzazione delle identità locali sono i cardini di uno sviluppo economico e turistico equilibrato e sostenibile. I parchi, che in Italia rappresentano il 10% del territorio nazionale e registrano una crescita costante del numero di turisti, stanno assumendo un ruolo sempre più importante come catalizzatori di questo innovativo processo di sviluppo sostenibile. Uno degli strumenti più efficaci per sfruttare pienamente le potenzialità delle aree protette, coinvolgendo i soggetti economici oltre che istituzionali del territorio, è la certificazione ambientale, in particolare la Registrazione Emas, uno schema volontario applicabile in ambito europeo.

L’esperienza di una delle principali aree protette italiane, il Parco Nazionale del Gargano, è stata al centro del convegno “Emas Gargano che si è tenuto il 1o aprile nell’ambito di Park Life, l’appuntamento fieristico annuale dedicato alle aree naturali protette del nostro Paese, alla promozione di prodotti tipici, al turismo nei parchi e al benessere.

Il Progetto Emas Gargano, ideato e gestito Legambiente, Parco Nazionale del Gargano, DNV e co-finanziato dal Programma Life della Commissione Europea, nasce nel 2003 con l’obiettivo di promuovere un modello innovativo di pianificazione e valorizzazione del territorio attraverso l’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale certificato Emas.

Il Regolamento 761/2001, meglio conosciuto come Emas, è uno schema volontario applicabile, a livello UE, a tutte quelle organizzazioni – pubbliche o private – che intendano valutare, monitorare e migliorare le proprie prestazioni ambientali. Rispetto alla ISO 14001, il Regolamento pone una forte attenzione agli aspetti di comunicazione verso l’esterno, che si concretizzano principalmente con la diffusione della Dichiarazione Ambientale, convalidata da un Verificatore Accreditato a livello nazionale (per l’Italia l’accreditamento viene rilasciato dall’Apat – Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici).