Usi “creativi” della turbina a gas per far fronte alla crisi

L’Hotel Mulino di Firenze l’azienda altoatesina produttrice di salumi di alta qualità, l’antica cartiera di Bagni di Lucca: il risparmio energetico nato da esigenze specifiche, creatività, innovazione

Pubblicato il 14 dicembre 2011

In uno scenario che vede il tema degli alti costi energetici farsi sempre più cruciale per l’industria italiana, le aziende più competitive reagiscono coniugando ingegno e creatività con le tecnologie più all’avanguardia disponibili sul mercato. È il caso di tre famiglie di imprenditori, accomunati da una tradizione industriale centenaria, ma provenienti da settori diversi – l’hospitality, l’alimentare ed il cartario – che hanno saputo sfruttare i benefici della neoincentivata cogenerazione ad alto rendimento per ideare insieme a Capstone, protagonista mondiale della tecnologia a turbina “senza olio” per la cogenerazione, innovative applicazioni per risparmio energetico specifiche per i processi delle loro relative industrie.

È il caso dell’Hotel Mulino di Firenze, risalente al 1300, il primo ecomulino al mondo che autoproduce energia pulita. Proprio durante il restauro della struttura, le antiche pale del mulino che davano energia all’edificio più di 700 anni fa hanno dato l’idea i suoi proprietari, la famiglia Lotti, di ricercare un impianto di autoproduzione energetica che funzionasse grazie al movimento di una turbina e che potesse adattarsi ai ristretti e particolari spazi del Mulino. Oggi sono infatti le silenziose pale high-tech di 2 turbine Capstone che producono i 125 kW elettrici e 224 kW termici necessari ad alimentare i carichi dell’hotel, delle piscine e della zona benessere.

Recla, azienda altoatesina produttrice di speck e salumi di alta qualità, oltre al problema energetico, aveva invece bisogno di eliminare il pericolo dei frequenti black-out elettrici con conseguenti perdite di produzione dello stabilimento. È stato quindi ideato insieme alla famiglia Recla un impianto di cogenerazione che fosse anche in grado di recuperare il calore di scarto per produrre il vapore e l’acqua calda necessari al processo produttivo dell’azienda. Con la collaborazione di Panini - azienda operante nella progettazione di apparecchi a pressione e sistemi di recupero energia per l’industria – è stato sviluppato il primo impianto di cogenerazione a turbina che produce, oltre ad energia elettrica e termica in un ciclo combinato, anche vapore industriale a 8 bar, acqua calda a 80/60/45 °C ed è pertanto adatto ad essere applicato a quei processi dell’industria alimentare che richiedono energia sotto queste forme.

Infine, è grazie all’intuizione dei proprietari Stefano e Danilo Pasquini, che Cartiera Pasquini, storica cartiera di Bagni di Lucca che vede il suo anno di fondazione addirittura nel 1465, è la prima cartiera al mondo ad aver unito cogenerazione e sistema di essiccamento della carta. Un impianto di cogenerazione a turbina “oil free” con l’aggiunta di un sofisticato sistema aeraulico sviluppato insieme a Fomat - azienda attiva nella realizzazione di impianti e componenti per l’industria della carta – sfrutta infatti l’aria calda di scarico delle turbine che viene reimmessa nel sistema di essiccamento, azzerando così il consumo di combustibile per il riscaldamento dell’aria di processo.

Tutte le applicazioni presentano notevoli vantaggi: oltre ad un risparmio di energia primaria del 30% circa, rispetto alle stesse quantità di energia elettrica e termica ottenute attraverso sistemi tradizionali, quantificabile in un risparmio di circa 400.000 euro annui per quanto riguarda per esempio l’impianto di Recla, permette di beneficiare anche dei recenti incentivi (certificati bianchi) concessi alla cogenerazione ad alto rendimento (Car).

Inoltre tutti gli impianti si caratterizzano anche per una scelta etica di attenzione, rispetto e tutela dell’ambiente, in quanto l’uso di questo tipo di tecnologia cogenerativa aiuta sensibilmente a diminuire le sostanze inquinanti emesse nell’atmosfera. I tre impianti hanno infatti contribuito a ridurre le emissioni di CO2 di circa 650 tonnellate all’anno.

Anche grazie alla R&D portata avanti con le aziende stesse, sono tante altre le applicazioni “creative” delle turbine Capstone in corso di sviluppo: sono già allo studio applicazioni per l’industria marittima, agroforestale soprattutto grazie alle nuove tecnologie Orc, ed abbinate al solare termico.

Capstone: www.microturbine.com



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