Un’industria con un futuro.

Pubblicato il 31 ottobre 2001

Per fornire un’acqua di qualità appropriata e ad un costo meno elevato si rendono necessari interventi integrati, che tengano conto delle esigenze ambientali ed economiche.

L’OCDE alla fine degli anni ’80 ha fornito delle indicazioni che non sempre sono state recepite dalle nostre istituzioni.

Basti pensare a tutta la normativa ambientale, compresa quella delle acque, per rendersi conto come il legislatore sia stato poco attento ai suggerimenti, cosicché la nostra normativa sulla gestione delle acque risulta poco efficiente.

Nonostante i notevoli finanziamenti nel settore dell’acqua, si deve constatare che oggi i problemi sono solamente più chiari, ma lontani dall’essere risolti.

Manca sempre più acqua e certi Paesi consumano già il 70% delle loro risorse totali.

La Banca Mondiale indica i fabbisogni finanziari da 45 a 60 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni.

Nel nostro Paese il sistema di governo delle risorse idriche sta evolvendo.

Dal Teso Unico del 1933 alla legge 36 del 1994 sul “ciclo integrato dell’acqua” si sono fatti grandi passi, seppure in modo frammentario e disorganico e tuttora incompleto.

Purtroppo i principi dello sviluppo sostenibile, enunciati e contenuti in tutta la recente normativa, non sempre vengono prodotti nei processi di pianificazione da parte delle Regioni.

Manca un vero coordinamento fra i diversi Piani, tra politiche settoriali e politiche di difesa del suolo.

Innovazione tecnologica

Se è importante trovare un accordo tra gli stati per una gestione comune delle risorse in acqua potabile, risulta altresì di grande interesse trasportare, trattare e distribuire quest’acqua.

Bisognerà meglio misurare le portate, essere capaci di costruire modelli di previsione o di simulazione in grado di aiutare i gestori delle risorse idriche.

Afferma Törg Inberger, vincitore del Premio dell’acqua di Stoccolma nel 1996 che nel prossimo secolo “l’acqua deve rappresentare uno dei principali cantieri di innovazione”.

Le innovazioni tecnologiche nel campo dell’acqua rappresentano una sfida e le scienze dell’acqua non possono che evolvere nel corso dei prossimi vent’anni.

La ricerca nel campo dell’acqua ha fatto progressi costanti a partire dagli anni ’50.

Essi hanno permesso di migliorare considerevolmente la qualità del trattamento delle acque potabili e di scarico e di realizzare impianti sempre più automatizzati.

Numerosi sono i settori interessati dall’innovazione tecnologica:
• Trattamenti dell’acqua per uso potabile
– processi chimici per la rimozione del ferro, del manganese, dell’arsenico, dei carbonati, di neutralizzazione, di ossidazione con ozono, perossido di idrogeno, radiazioni ultraviolette;
– trattamenti fisici di adsorbimento, di flocculazione e coagulazione e processi con membrane;
– processi di disinfezione e di deodorazione con e senza aggiunta di reagenti chimici.

• Trattamento delle acque di scarico e dei fanghi
– processi di sedimentazione primaria;
– sistemi biologici per la rimozione del carbonio organico e dei nutrienti;
– trattamento di stabilizzazione, disidratazione ed essiccamento dei fanghi.

Membrane: la soluzione del futuro

In questi ultimi anni si sono sviluppate le tecniche di filtrazione su membrane di micro-filtrazione, di ultra-filtrazione (che trattengono anche i virus) e di nano-filtrazione (che trattengono anche certi sali in soluzione, modificando così la concentrazione di sali minerali dell’acqua), con un campo di applicazione ben definito.

Una delle più importanti applicazioni industriali dei processi a membrana è la filtrazione di acque superficiali inquinate da parassiti e germi o di acque sotterranee.

Combinando i processi biologici con ultra/micro-filtrazione già da qualche anno vengono trattati con successo scarichi industriali utilizzando membrane sommerse.

Attualmente l’attenzione è rivolta al trattamento delle acque municipali.

Lo scopo è quello di ridurre drasticamente le sostanze disciolte scaricate nei corsi d’acqua e nei laghi, allo scopo di assicurare una protezione sostenibile dell’ambiente, in particolare dai fosfati.

Per il riciclo e il riutilizzo di acque inquinate con “zero discharge”, un esempio di impianto è quello nel quale il permeato è completamente riciclato come acqua demineralizzata, mentre il retentato viene usato come combustibile in una centrale termica.

Disinfezione elettrocatalitica dell’acqua

Il rischio di infezione della Legionella è particolarmente elevato per le popolazioni con debole sistema immunitario.

La malattia può essere causata anche dall’inalazione di aerosol con aria contaminata da Legionella.

In ordine a limitare il pericolo, l’Associazione Tedesca degli Ingegneri (VDI) ha fissato un limite di concentrazione di 1 CFU (unità formante colonie) per ml di aria umidificata.

Una rivoluzionaria tecnologia per la disinfezione dell’acqua, ad azione persistente e senza aggiunta di reagenti chimici, è quella che utilizza un’elettrolisi catalitica, basata su corrente continua a basso voltaggio.

Agli elettrodi si formano radicali liberi dell’ossigeno che provocano l’inattivazione immediata di microrganismi quali batteri, in particolare la Legionella, le alghe, i virus e ossidano altresì sostanze pericolose.

La proposta viene dalla Newtec Umwelttechnik di Berlino, con apparecchiature di capacità da 0,01 m3/h a 1.000 m3/h ed un consumo di 10 watt all’ora per 1.000 litri di acqua trattata.

L’effetto della disinfezione elettrocatalitica nei confronti della Legionella avviene nell’arco di tempo di 30 minuti, dove le unità formanti colonie (CFU) vengono ridotte a zero.

Gestione innovativa delle acque di scarico

Una gestione innovativa degli impianti delle acque di scarico, volta ad ottimizzare la capacità degli stessi e a ridurre gli scarichi nell’ambiente senza nuove strutture costruttive, è la separazione degli scarichi (urina, feci e acque grigie).

L’industria dell’acqua e la globalizzazione

L’apprezzamento del significato di risorsa preziosa sta crescendo nel mondo ed è convinzione dei maggiori esperti che ci saranno guerre per l’acqua.

Il primo obiettivo è pertanto quello di assicurare per tutti, in ogni parte del mondo, acqua di buona qualità per bere, ma anche per gli altri usi, in particolare per l’agricoltura e l’industria.

A fronte delle nuove normative internazionali, dell’aumento della scarsità della risorsa, del crescente consumo di acqua, i governi e le industrie hanno assunto un atteggiamento di responsabilità e di urgente intervento per l’acqua, fonte di energia, di crescita e di produzione.

Una risposta globale può essere trovata in un approccio integrato, considerando l’acqua come “materia prima”, di una catena di produzione dalla sorgente al consumatore.

Vanno a tale riguardo rivisti i consumi dell’acqua superficiale e sotterranea.

Un’acqua potabile non si trova dappertutto in quantità sufficiente e sovente non ha caratteristiche igieniche idonee.

Oggi è divenuto indispensabile trattare adeguatamente anche fonti una volta giudicate non proprie.

Acque sotterranee e superficiali fortemente inquinate vengono trasformate in acqua potabile e industriale.