Traghetti, emissioni CO2 e decarbonizzazione: il punto

Pubblicato il 17 giugno 2022
traghetti Siemens Energy

Secondo uno studio realizzata da Siemens Energy con il contributo della NGO Bellona Foundation, (“Decarbonizing maritime transport. A study on the electrification of the European ferry fleet“), quattro Paesi europei – Italia, Grecia, Germania e Regno Unito – sono responsabili del 35% delle emissioni di CO2 di tutti i traghetti in Europa.

Utilizzando tecnologie già disponibili – alimentazione da terra, ibridazione e sistemi elettrici – nei quattro Paesi si potrebbero risparmiare oltre 800.000 tonnellate di CO2 all’anno, grazie a una riduzione fino al 90% sia del consumo di carburante sia delle emissioni.

L’Italia, con 7.600 km di coste e numerose isole grandi e piccole che richiedono collegamenti con la terraferma, ha la seconda più grande flotta di traghetti in Europa, dopo la Norvegia. I traghetti italiani viaggiano tra la terraferma e le isole della Sicilia e della Sardegna, oltre che con i paesi limitrofi di Francia (Corsica), Albania e Grecia. Ci sono anche molte rotte per le isole minori lungo tutta la costa. La traversata a più alta frequenza è quella tra Calabria e Sicilia, mentre quelle a più alta intensità di emissioni sono tutte quelle a lunga percorrenza con la Sardegna e la tratta Napoli-Palermo.

La flotta italiana è composta da 107 navi, di cui 94 battono bandiera italiana. La maggior parte delle navi ha più di 25 anni, è di piccole dimensioni (meno di 150 m), ed emette il 29% del CO2 durante il viaggio, e il rimanente 28% in porto. I 15 traghetti più grandi rappresentano il 43% delle emissioni durante il viaggio.

Le emissioni totali legate ai traghetti in Italia sono pari a 697.000 tonnellate di CO2, e potrebbero essere ridotte del 47,7%, ovvero di oltre 330.000 tonnellate.

Secondo lo studio, la riduzione delle emissioni di CO2 può essere raggiunta con la creazione di traghetti a basse o zero emissioni, adottando delle soluzioni flessibili per l’elettrificazione delle navi. Siemens Energy collabora con le società di navigazione per sviluppare soluzioni di propulsione ecologiche ed economicamente efficienti in grado di rispettare la richiesta di ridurre le emissioni del 50%. Considerando che l’81% delle 91.000 navi nel mondo sono di piccole o medie dimensioni, queste potrebbero essere convertite rapidamente in elettriche o ibride sfruttando le tecnologie esistenti, con una significativa riduzione delle emissioni e un importante risparmio sui costi del carburante e della manutenzione.

Paolo Menotti, VP di Siemens Energy SW Europe, ha dichiarato: “Lo studio realizzato con Bellona conferma l’enorme potenziale dei traghetti ecologici. Oltre a contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo sul Clima di Parigi, la riduzione delle emissioni migliora la qualità dell’aria, un aspetto importante per tutta la società. L’aggiornamento dei traghetti può essere effettuato durante la manutenzione, mentre le nuove imbarcazioni possono essere lanciate con soluzioni di elettrificazione e ibride integrate. Le diverse soluzioni tecnologiche consentono al settore di passare in modo flessibile a un modello operativo sostenibile in base all’età della flotta”.

Siemens Energy ha già realizzato il traghetto per auto completamente elettrico più grande del mondo, con un sistema di propulsione a batterie, per cui ha già sperimentato i vantaggi in termini di efficienza e prestazioni di questa tecnologia.

Siemens Energy e Bellona ritengono che i risultati dello studio potrebbero dare il via a una nuova generazione di traghetti elettrici in Europa, segnando un punto di svolta per il trasporto marittimo, che fornisce una serie di servizi essenziali per le merci, il turismo e i passeggeri, ma contribuisce al 3% delle emissioni globali di gas serra.



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