Il prossimo obiettivo di raccolta dell’Ue per le apparecchiature elettriche dismesse e lampadine a risparmio energetico (e-waste) è raggiungibile soltanto se i governi sono disposti ad intraprendere misure supplementari. Nel 2021 tutti i Paesi dell’Unione Europea dovranno raccogliere il 65% del peso medio di apparecchiature elettroniche e lampadine che verrà venduto annualmente nei tre anni precedenti tale termine. Parte degli e-waste non è controllabile dai produttori perché è destinato all’esportazione legale o illegale oppure finisce nella pattumiera.
Questa è la conclusione a cui è giunto un congresso internazionale sull’e-waste tenutosi a marzo ad Amsterdam. La United Nations University ha presentato i risultati di una ricerca scientifica che mappa l’origine e la destinazione dei flussi di e-waste in Olanda. Sulla base di questa ricerca è stato sviluppato da Wecycle un modello unico nel suo genere che prevede il volume di e-waste che verrà accumulato in una nazione. Anche gli altri Paesi europei potranno utilizzare questo modello per valutare la raggiungibilità degli obiettivi di raccolta dell’Ue.
Alcuni esempi di possibili misure governative supplementari in Olanda sono l’obbligo di rilascio per comunità e negozi, un obbligo di registrazione per raccoglitori e riciclatori che li costringa a riferire alle autorità che cosa fanno dei loro e-waste e l’applicazione del principio di riconsegna gratuita nei negozi, in modo che i consumatori possano riportare in modo semplice e gratuito le piccole apparecchiature elettroniche e le lampadine a risparmio energetico. Tutti coloro che vogliono esportare in Paesi in via di sviluppo apparecchiature elettriche di seconda mano da riutilizzare dovranno disporre di una dichiarazione da cui risulti che ciascuna delle apparecchiature funziona ancora.
Wecycle: www.wecycle.eu – www.wecycle.nl/futureflowspress