Solo 1 organizzazione su 5 riconosce il ruolo della tecnologia come leva per la sostenibilità
Kyndryl ha pubblicato la seconda edizione del Global Sustainability Barometer, commissionato da Microsoft. Lo studio, condotto da Ecosystm, evidenzia come, nonostante l’84% delle organizzazioni riconosca l’importanza strategica del raggiungimento degli obiettivi ambientali, solo il 21% utilizzi la tecnologia per ridurre la propria impronta ecologica e definire la propria strategia aziendale orientata alla sostenibilità. Rispetto allo scorso anno, il 38% delle organizzazioni ha aumentato i propri obiettivi di sostenibilità e realizzato programmi specifici, dimostrando i progressi compiuti verso una transizione sempre più sostenibile
“Di fronte a sfide climatiche sempre più rilevanti, le aziende sono chiamate ad agire con determinazione e a mettere la sostenibilità aziendale al primo posto. Lo studio di quest’anno sottolinea come le organizzazioni debbano passare all’azione collettiva per guidare un cambiamento tangibile,” ha dichiarato Faith Taylor, Chief Corporate Citizenship and Sustainability Officer di Kyndryl. “Integrando la sostenibilità nelle strategie aziendali, nei processi e nei sistemi, le organizzazioni possono massimizzare il valore delle risorse umane e tecnologiche, raggiungendo risultati concreti e generando un impatto positivo.”
Lo studio evidenzia come le aziende stiano riconoscendo con sempre maggiore consapevolezza il valore strategico delle iniziative di sostenibilità per le proprie organizzazioni, individuando specifiche aree di miglioramento. L’integrazione della tecnologia nelle strategie di sostenibilità permette di tradurre obiettivi complessi in piani operativi basati su dati.
Solo il 21% delle organizzazioni a livello globale riconosce appieno il duplice ruolo della tecnologia nella riduzione dell’impronta di carbonio e nel raggiungimento degli obiettivi ambientali. Sebbene il 54% delle iniziative di sostenibilità sia inserito nei processi di reporting esistenti, solo il 19% utilizza in modo completo i dati per guidare le decisioni strategiche. Il 55% delle aziende ritiene che l’intelligenza artificiale (IA) avrà un impatto significativo sui propri obiettivi di sostenibilità, ma il 62% limita ancora l’uso dell’IA all’analisi di dati storici per monitoraggio e reportistica.
Matthew Sekol, Sustainability Global Black Belt di Microsoft, ha commentato: “Integrando i dati sulla sostenibilità con quelli operativi e finanziari e sfruttando strumenti di analisi tradizionale e l’intelligenza artificiale, le aziende possono acquisire le informazioni necessarie per rispettare i propri impegni, migliorare la propria resilienza e ridefinire le efficienze operative, promuovendo al contempo l’innovazione sostenibile”.
Lo studio offre alle organizzazioni un’analisi approfondita e insight strategici per rafforzare e ottimizzare l’impegno verso la sostenibilità. Fondamentale è incorporare la tecnologia nella pianificazione strategica. Oggi, il 38% delle aziende usa l’IT per ridurre l’impatto ambientale, ma solo il 17% ritiene che dati e tecnologia siano elementi determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Nei prossimi anni l’integrazione della tecnologia nei piani aziendali può facilitare la trasformazione di obiettivi in azioni concrete.
Altro punto strategico è ridefinire il ruolo dell’IA. Il 62% delle organizzazioni impiega l’IA per monitorare consumo energetico ed emissioni, mentre solo il 37% sfrutta l’IA predittiva per anticipare necessità energetiche future basate su modelli e trend. Pianificazione di scenario e strategie di mitigazione dei rischi, se supportate dall’IA, possono ampliare l’approccio aziendale alla responsabilità ambientale.
Sfruttare i dati per una trasformazione proattiva. L’integrazione dei dati attraverso vari sistemi di pianificazione aziendale rappresenta una sfida significativa, e solo il 15% delle aziende impiega i dati per orientare i propri percorsi di trasformazione. Una gestione efficace di dati eterogenei può permettere una comprensione più chiara e precisa del proprio impatto ambientale, favorendo scelte informate in ambito di sostenibilità.
Infine, è necessario promuovere una cultura della responsabilità condivisa. Attualmente i CEO continuano a stabilire gli obiettivi di sostenibilità, e il 49% delle organizzazioni considera ora i Chief Sustainability Officer e i team di sustainability come stakeholder fondamentali, un dato in grande crescita rispetto al 27% dello scorso anno. Il passo successivo per le organizzazioni consiste nel pieno coinvolgimento dei team interfunzionali, in particolare delle divisioni finanziaria e tecnologica, per integrare la sostenibilità tra le priorità strategiche aziendali e garantirne un’implementazione efficace.
Pur crescendo l’impiego dell’IA a supporto della sostenibilità, emergono preoccupazioni per il suo impatto ambientale: soltanto il 35% delle organizzazioni considera le implicazioni energetiche derivanti dall’adozione di soluzioni basate sull’AI. A tal proposito, Kyndryl e Microsoft mettono a loro disposizione strategie concrete per misurare le emissioni delle infrastrutture IT e ottimizzare le architetture IA, inclusi modelli di machine learning, al fine di contenere il consumo energetico e limitare gli sprechi. Attraverso un lavoro congiunto con le organizzazioni, garantiscono che i progressi tecnologici contribuiscano positivamente agli obiettivi di sostenibilità, preservando al contempo l’innovazione.
“Con la crescente percezione della sostenibilità come imperativo strategico, stiamo assistendo a una maggiore innovazione e collaborazione. L’IA è in prima linea in questa evoluzione, consentendo alle aziende di ottimizzare il consumo delle risorse, ridurre gli sprechi e generare un impatto ambientale positivo,” ha affermato Ullrich Loeffler, CEO e co-fondatore di Ecosystm. “Sfruttando al meglio la tecnologia, possiamo costruire un futuro più sostenibile ed equo per le generazioni future.”
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