Smart City: tecnologie no dig, arriva la prassi di riferimento
Città più accessibili e sostenibili a livello energetico e ambientale, una migliore qualità della vita e dei servizi. In una parola: Smart City, la nuova città digitale, evoluta e iper-tecnologica.
Se ne è parlato, a Milano, al Centro Congressi della Provincia, in occasione del convegno Smart Cities and communities – Esperienze, riflessioni e progetti nell’area metropolitana milanese, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Milano.
“Fare di Milano una Smart City è l’obiettivo che ci si è prefissati”, dichiara Carmelo Iannicelli, della Commissione Telecomunicazioni dell’Ordine, “per questo si è stretto un accordo con due partner importanti: Iatt (International Association for Trenchless Technology) associazione nazionale di categoria che promuove la diffusione delle tecnologie non invasive del suolo, e Uni, l’Ente nazionale italiano di unificazione”.
Proprio in seguito a questa partnership, l’evento è stato l’occasione per presentare la prassi di riferimento Uni, in via di pubblicazione, su “Tecnologia di realizzazione delle infrastrutture interrate a basso impatto ambientale: sistemi di minitrincea”. Le Tecnologie Trenchless o no dig, tra cui la minitrincea oggetto della Prassi di Riferimento, sono molteplici e consentono di effettuare la messa in opera o il risanamento e la sostituzione delle infrastrutture di rete dei sottoservizi (acqua, telecomunicazioni, energia e fognature) con un ricorso quasi nullo agli scavi a cielo aperto.
“Come tutte le tecnologie trenchless, la minitrincea, rispetto allo scavo tradizionale, riduce l’impatto socio-ambientale, il consumo energetico e migliora i livelli di sicurezza del personale”, spiega Paola Finocchi, Segretario generale Iatt e Project Leader della prassi di riferimento. “La collaborazione con Uni è fondamentale perché ci permetterà di regolare un settore attualmente carente di normative. Il mercato delle tecnologie ‘trenchless’, nonostante il periodo contingente, è in crescita e in continua evoluzione proprio perché la bassa invasività e la velocità di intervento rispondono oggi più che mai alla esigenza dei gestori delle reti di intervenire in contesti, quali i centri urbani, dove è sempre più difficile e costoso con i sistemi tradizionali. Ecco che regole chiare e standard consentiranno ai progettisti non solo di applicarle ma di farlo in maniera corretta”.
In particolare la tecnica della minitrincea, che nel settore delle telecomunicazioni trova da anni il maggiore utilizzo, è stata individuata dal legislatore tra le tecniche in grado di consentire uno sviluppo sostenibile della larga banda (Legge n. 221/2012 – Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese).
Uni: http://www.uni.com
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