Dalla California ad Ecomondo per presentare in anteprima mondiale, fuori dagli States, un innovativo sistema di recupero e riciclo di prodotti alimentari.
Il procedimento è infatti stato sperimentato fino ad oggi solo negli Stati Uniti, Paese in cui dal 2016 inizierà il conto alla rovescia per adeguarsi ad una nuova normativa che impone il divieto di conferimento in discarica dei rifiuti alimentari entro cinque anni.
Louie Pellegrini e Michael Auriemma, il primo americano figlio di un genovese emigrato in America nel 1915, il secondo ingegnere chimico emigrato in America 12 anni fa – sono i due protagonisti di una nuova impresa (presentata nell’ambito del convegno Second Hand Food. I rifiuti alimentari come vera risorsa) legata al recupero degli scarti alimentari, che guarda oltre gli attuali sistemi basati su compostaggio e digestione anaerobica, per arrivare a produrre dal cibo che buttiamo nel cassonetto, oltre che acqua (75%) e olio per biodiesel (8%), anche carboidrati e proteine da rimettere in circolo sotto forma, ad esempio, di alimenti per animali.
Il sistema, che si basa su un processo chimico attraverso l’utilizzo di sostanze naturali provenienti dal lievito madre, è già stato adottato nello Stato della California. A Santa Clara, il cuore della Silicon Valley (dove sono presenti le sedi di Google e Amazon, oltre all’Università di Stanford), è infatti già in funzione da circa un anno un impianto realizzato dalla Safe (la società di Louie Pellegrini), che raccoglie e tratta i rifiuti provenienti dall’intera area.
Ora la sfida è quella della conquista dei mercati europei. E per il lancio in anteprima mondiale del loro sistema Louie Pellegrini (per la prima volta nella sua vita in Italia) e Michael Auriemma hanno scelto non a caso Ecomondo: “Siamo italiani, già compriamo macchine intermedie in Italia”, spiega Auriemma. “Non potevamo non scegliere questo appuntamento”.