Settore cartario a rischio per l’aumento del costo dell’energia

Pubblicato il 25 maggio 2005

Assocarta evidenzia i rischi per il settore cartario già soggetto a costi di energia più elevati rispetto a quelli dei propri concorrenti internazionali (+30% in media) che potrebbe essere costretto ad acquistare quote di emissione a causa di un’allocazione insufficiente.

Il piano predisposto dal governo italiano tiene conto degli elevati livelli di efficienza energetica raggiunti dall’industria manifatturiera del nostro Paese. Se questo non sarà mantenuto, ai costi derivanti dagli obblighi imposti al settore dalla Direttiva Emissions Trading, si aggiungeranno anche i costi indiretti riversati dai produttori di energia elettrica sul consumatore industriale e derivanti dai propri oneri ai sensi della stessa direttiva.

A differenza del settore elettrico, che non opera in un contesto di mercato aperto e competitivo quale quello cartario, l’industria cartaria non avrà modo di fare altrettanto, in quanto opera in un mercato fortemente esposto alla competizione internazionale extraeuropea. Per preservare le capacità competitive del settore, oltre a evitare ogni meccanismo automatico di scarico dei costi indiretti da parte dei produttori elettrici, è necessario un riconoscimento, in termini di quote di emissione, degli elevati livelli di efficienza energetica già raggiunti dal settore e una piena liberalizzazione del mercato elettrico.