Servizi pubblici e cambiamenti climatici

Economia sostenibile: come possono contribuire i servizi pubblici alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Il convegno di Ceep in Expo aspettando Cop21.

Pubblicato il 16 ottobre 2015

Si è tenuta a Expo, in Cascina Triulza, la discussione sul ruolo fondamentale dei servizi pubblici nella mitigazione dei cambiamenti climatici con il parlamentare europeo Jean Lambert (relatore sulla “Green Employment Initiative”), Samuele Furfari (Consigliere del Direttore generale della DG Energia) e Peter Czaga (Unità A.1 della DG Environment). Il convegno, promosso da Ceep e in collaborazione con Gruppo Cap, è stata l’occasione per gli operatori dei servizi pubblici di rinnovare l’appello per la conclusione di un accordo ambizioso sul clima, fondamentale l’appuntamento il prossimo 7 dicembre a Parigi per Cop21, che includa impegni vincolanti in tema di mitigazione e adattamento.

L’incontro è stato aperto da Alessandro Russo, Presidente Gruppo Cap: “Acqua potabile e depurazione sono temi strategici in previsione dei cambiamenti climatici e della sempre maggiore pressione di rifugiati per motivi legati al clima e all’ambiente. Le iniziative di cooperazione seppur fondamentali non bastano e occorre una crescita di consapevolezza rispetto alle politiche sostenibili”, afferma Russo. “È fondamentale la creazione di una piattaforma di sostenibilità che tenga insieme sviluppo industriale e rispetto ambientale e preveda soprattutto trasparenza e partecipazione”.

Le politiche di mitigazione devono essere strutturate sulla base dell’efficienza delle risorse e della riduzione delle emissioni di carbonio. I settori dei servizi pubblici quali i trasporti, le telecomunicazioni, l’energia, la gestione dei rifiuti e il trattamento delle acque, così come i settori di ricerca e sviluppo hanno un importante potenziale per la mitigazione dei cambiamenti climatici. La costruzione di un Emissions Trading Scheme europeo (Ets) deve quindi consentire l’individuazione del corretto costo della CO2, creando condizioni di parità per incentivare gli investimenti che favoriscano la riduzione dell’impronta ecologica dell’economia europea.

Le politiche di adattamento dovrebbero essere viste come complementari alle politiche di mitigazione, nel far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico. Le misure di adattamento dovrebbero includere la protezione delle infrastrutture, per aumentare la loro resilienza. Le implicazioni del cambiamento climatico su settori come l’acqua, l’energia e i trasporti devono essere considerate con urgenza.

Infine, le politiche sui cambiamenti climatici non possono ignorare la sfida degli investimenti: c’è una forte motivazione economica per investire in azioni per il clima, in modo da creare la crescita sostenibile e l’occupazione di cui l’Europa ha bisogno. Inoltre, per rendere effettivo il potenziale degli investimenti in soluzioni rispettose del clima, gli investimenti privati devono essere sostenuti da interventi pubblici.



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