Sen: il testo è migliorato, ma ci sono ancora diversi nodi da sciogliere
Grazie all’ultima versione della Strategia Energetica Nazionale le forze politiche appena insediate in Parlamento hanno l’agevolazione di un buon documento per la crescita della green economy
Dopo una lunga e apprezzabile fase di consultazione, che ha coinvolto tantissimi portatori d’interesse del settore energetico nazionale (più di 100 associazioni incontrate e più di 800 contributi online), è stata presentata recentemente dai Ministri Passera e Clini la tanto attesa Strategia Energetica Nazionale (Sen).
Rispetto alla versione messa in consultazione nello scorso mese di ottobre, sono stati confermati gli obiettivi fissati per le rinnovabili e per l’efficienza energetica, sebbene con qualche limatura al ribasso. Particolarmente penalizzato appare il fotovoltaico, pressoché dimezzato nel suo sviluppo.
Nel testo distribuito emergono poi alcuni miglioramenti, tra i quali una maggiore enfasi sulle traiettorie di decarbonizzazione post 2020, una chiara indicazione, come era stato richiesto, affinché il Paese assuma su questi aspetti un ruolo guida in Europa, e l’auspicata introduzione dell’analisi costi-benefici, per quantificare gli impatti della Strategia sui settori elettrico e del gas.
Continua invece a mancare l’indicazione degli strumenti attuativi per raggiungere gli obiettivi. In particolare, la mancanza di misure efficaci, sia per accompagnare il settore delle rinnovabili alla grid parity, sia per accelerare la piena integrazione delle rinnovabili nel mercato elettrico. In entrambi i casi il documento fornisce qualche suggerimento, ma non una visione organica di medio periodo. Nel settore elettrico non viene chiarito come uscire dalla situazione di overcapacity che costituisce un elemento di forte contrapposizione di interessi tra le fonti rinnovabili e le fonti convenzionali.
Affinché la green economy possa continuare il suo percorso di crescita nei prossimi anni occorreranno però ulteriori notevoli sforzi. Le forze politiche appena insediate in Parlamento hanno quindi il vantaggio di un buon documento e ci si augura possano trovare rapidamente una convergenza per consentire uno sviluppo economico e occupazionale del settore e perseguire gli interessi ambientali del Paese.
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