Rinnovabili, il report del Politecnico fa il punto

Pubblicato il 16 maggio 2019

“Il Report del Politecnico sulle Rinnovabili è un ottimo punto di partenza per gli operatori per lo sviluppo del settore – afferma L’Avv. Antonella Alfonsi, Partner di Deloitte Legal, Energy & Resources – che necessita di interventi normativi concreti e ovviamente legittimi che favoriscano realmente lo sviluppo del settore sia da un punto di vista autorizzativo che contrattuale di business.”

Il Renewable Energy Report 2019 del Politecnico di Milano rappresenta uno strumento di lavoro per tutti gli operatori del settore delle rinnovabili in Italia sviluppando gli obiettivi del Piano Nazionale Energia Clima 2030 (PNIEC) e verificandone la fattibilità lato business. Il Report costituisce un valore aggiunto per gli operatori del settore e vede per il primo anno il contributo del Gestore dei Servizi Energetici nell’analisi della performance degli impianti fotovoltaici. Il Report affronta diverse tematiche legali e normative senza approfondirle tutte nel dettaglio dato il taglio business del report.

Le tematiche legali e normative che andrebbero maggiormente approfondite sono rappresentate dal nuovo sistema di incentivazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili di cui si attende la pubblicazione del relativo decreto a breve, nonché le procedure autorizzative per la costruzione ed esercizio degli impianti ed i contratti a lungo termine per l’acquisto di energia, c.d. “PPA”.

Con riguardo ai nuovi meccanismi di incentivazione, si evidenzia infatti che le analisi del Report scontano l’effettiva emanazione del nuovo Decreto (Decreto “FER 1”) che stabilirà i nuovi incentivi per la costruzione, potenziamento o rifacimento di impianti FER, ivi compreso il fotovoltaico, che il Report analizza nella versione in bozza: solo a Decreto FER emanato sarà possibile dare un giudizio completo in merito agli sviluppi del settore. Stesso discorso vale peraltro per il PNIEC, sviluppato profondamente nel Report, che è stato oggetto di una procedura di consultazione pubblica da poco conclusa: il PNIEC sarà inviato in Commissione Europea entro fine anno con i relativi obiettivi finali al 2030.

In relazione, invece, alle procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti, il Report non analizza in dettaglio l’attuale assetto normativo autorizzativo, costituito dal D.lgs. 387/2003 e dalle svariate normative regionali che disciplinano, ove applicabile, il rilascio di provvedimenti di Autorizzazione Unica e procedure di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi del Codice dell’Ambiente per impianti sopra determinate soglie e con peculiarità proprie per ciascuna fonte. L’introduzione di un “Permitting semplificato” poi, dedicato ad aree dimesse, quali discariche, cave esaurite e aree oggetto di bonifica, dovrà essere valutata attentamente e richiederà probabilmente un raccordo tra le diverse normative nazionali e regionali prima della sua effettiva adozione.

Occorrerà infine assistere alle evoluzioni della normativa e del mercato per verificare quanto saranno effettivamente valorizzati i PPA, ancora poco considerati dal legislatore, ma di cui si attende una tipizzazione seppur non vincolante, al fine di costituire una valida alternativa agli incentivi per lo sviluppo delle rinnovabili anche in termini di bancabilità. In conclusione, affinché il settore delle energie rinnovabili sia sempre più efficiente e gli ambiziosi obbiettivi del PNIEC siano effettivamente realizzabili, è auspicabile che il menzionato Decreto FER 1, atteso da più di due anni, sia emanato dal Governo Italiano entro la fine di maggio e che siano studiati attentamente ed introdotti con cautela previsioni normative e autorizzative costituzionalmente legittimi.



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