Rinnovabili: è necessario avere certezze innanzitutto
La richiesta è emersa chiaramente dai vari operatori del settore, produttori, associazioni, banche e mondo legale, durante il convegno tenutosi di recente alla Camera dei Deputati
“L’attuale quadro normativo, unito alle continue novità legate ai meccanismi di incentivazione e oggi amplificate dal dibattito acceso intorno alla manovra Tremonti, non fanno che destabilizzare il sistema con la conseguenza di renderlo difficilmente decifrabile da parte dei produttori di energia e degli investitori italiani e ancor più stranieri. Il decreto legislativo 28/2011 pone le basi per un corretto sviluppo del settore, ma rimanda per la sua attuazione a 67 decreti attuativi, la maggior parte dei quali ancora da definire”. È questo il parere di Daniela Sabelli, partner dello studio legale Simmons & Simmons che ha aperto i lavori di un convegno sulle energie rinnovabili, a cui hanno fatto eco le richieste delle associazioni.
“In questo quadro è l’eolico a soffrire maggiormente, dal momento che a questo settore sono stati tagliati retroattivamente gli incentivi del 22%”, ha commentato Simone Togni, Presidente di Anev che ha aggiunto: “Assistiamo ad uno scostamento sempre più evidente tra le posizioni assunte dal Governo e gli obiettivi da raggiungere. Il settore ha bisogno di stabilità, l’eolico ancora di più”.
La presidenza di Anev, Associazione Nazionale Energia del Vento, si aspetta che con i decreti attuativi della direttiva comunitaria si arrivi presto ad avere un giusto equilibrio tra la necessità di generare energia eolica come richiesto dall’Europa ‐ entro il 2020 ‐ e di farlo nella maniera più economicamente e amministrativamente efficiente. Per far questo servono norme chiare e stabili e la definizione di un sistema di tariffazione adeguato che attualmente invece non consente il ritorno per gli investimenti nel settore eolico.
L’Associazione Produttori di Energie Rinnovabili (Aper) ha segnalato l’estrema incertezza che il settore sta vivendo in attesa di questi decreti e si è dichiarata disponibile sin da subito a dare il suo contributo al Ministero per la rapida definizione degli stessi.
Pietro Pacchione, consigliere Aper, ha sottolineato: “È evidente che il Quarto Conto Energia, ha radicalmente modificato il quadro di riferimento per tutti gli operatori del settore fotovoltaico. Ciò di per sé e in linea teorica non assume necessariamente una valenza negativa – è innegabile peraltro che i nuovi provvedimenti contengano anche interessanti aspetti innovativi – ma certamente la rapidità con cui ciò è avvenuto, letteralmente spazzando via certezze stabilite solo qualche mese addietro con il Terzo Conto Energia e sulla cui base erano stati avviati centinaia di milioni di euro di investimenti, ha gettato lo scompiglio fra gli operatori e creato non poche difficoltà in tutto il comparto mettendo concretamente a rischio la sopravvivenza di moltissime aziende”.
Quali gli scenari futuri? Lo ha spiegato Richard Conrad Morabito, dello studio legale Simmons & Simmons: “Vista l’attuale situazione normativa è probabile una riduzione degli impianti (eolico e fotovoltaico) di grandi dimensioni verso un incremento – grazie a tariffazioni vantaggiose e incentivazioni – degli impianti a biomasse a tariffa omnicomprensiva unito ad un aumento dei sistemi fotovoltaici posizionati sui tetti, dal microeolico, del solare a concentrazione e della geotermia.
Simmons & Simmons: www.simmons-simmons.com
Anev: www.anev.org
Aper: www.webaper.it
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