Recordati: dal paradiso all’inferno

Pubblicato il 24 luglio 2002

Recordati, azienda farmaceutica italiana, prosegue nella discesa impostata dallo scorso mese con il titolo che ha perso circa il 30%. Le azioni Recordati dallo scorso settembre avevano conosciuto una lenta ed inesorabile crescita.

Sulla società si addensano le nubi dopo che il governo italiano ha deciso di inserire nel Dpef (documento di programmazione economica e finanziaria) nuove misure per ridurre la spesa farmaceutica. L’Italia rappresenta il 40% del fatturato per Recordati.

Le quotazioni avevano già scontato duramente la riduzione del 5% dei prezzi delle medicine deciso dall’attuale governo e i tagli al Prontuario e l’abbassamento del prezzo di riferimento.

Recordati potrebbe avere dei problemi anche all’estero e in particolare negli Usa dove la commercializzazione dello Zanidip, farmaco di punta della Recordati, prevista a fine 2002 potrebbe slittare al prossimo anno.

A Piazza Affari il titolo è calato di oltre il 5% a 21,65 euro dopo aver toccato un minimo a 20,66 euro subito dopo l’avvio delle contrattazioni. Decisamente superiori alla media di volumi che hanno già abbondantemente superato le 55.000 azioni che rappresentano la media giornaliera delle ultime settimane.

Ma la caduta dei farmaceutici è a livello europeo come segnala l’EuroStoxx che cede il 2,30%.
Le vendite sono scattate dopo che la società svizzera Serono ha lanciato un profit warning sui conti 2002. Le azioni del primo gruppo biochimico europeo hanno perso circa il 15% a 495.

I mercati non hanno considerato che nel secondo trimestre Serono ha superato le stime del mercato. La società ha anche lanciato un programma di buy-back per 344 milioni di dollari entro tre anni.

A spingere verso le vendite e la revisione al ribasso delle stime per l’intero anno quando Serono prevede un rialzo del 10% dell’utile contro un iniziale +15/+17% e il fatturato in crescita di oltre il 10% rispetto a una stima a +15%.