Raccogliere i benefici della Circular Economy
I vantaggi della Circular Economy in termini di impatto ambientale sono ben noti e per le aziende, adottare un approccio “circolare” rappresenta un modo per alleviare il carico sul pianeta grazie al riutilizzo dei materiali. Molte aziende abbracciano il concetto di “circolarità”, ma di contro non sempre ne apprezzano la ricaduta in termini economici, sia per l’organizzazione stessa sia per i clienti finali.
Sono diverse le aziende all’avanguardia, che hanno preso un impegno concreto verso la Circular Economy, identificando l’esigenza di contribuire alla protezione dell’ambiente attraverso un uso efficiente delle risorse, ma resta ancora parecchia strada da fare. I primi esempi di uso di materiali riciclati risalgono a metà degli anni ’90, ma a 20 anni di distanza la Circular Economy non è ancora la prassi comune e condivisa che molti si auspicavano diventasse; molte aziende mantengono infatti un approccio “lineare” per quanto riguarda l’uso delle risorse.
Questo fatto è giustificato da molte ragioni – ogni azienda è diversa e vi sono innumerevoli difficoltà nell’implementare un cambiamento di tale portata – tuttavia, alla Lexmark si è convinti che molte più aziende abbraccerebbero la Circular Economy se i vantaggi fossero illustrati in modo più evidente. Certo, il riuso dei materiali fa bene all’ambiente e, certo, è un modo efficiente di utilizzare le risorse – ma che altri vantaggi porta? Solo la quantità di intoppi burocratici che le aziende si trovano ad affrontare comporta la necessità di rendere chiari ed evidenti i numerosi e concreti vantaggi della Circular Economy.
Benché una tipica descrizione della Circular Economy tenda a fare luce sui suoi aspetti di tutela dell’ambiente, la sua adozione porta alle aziende anche significativi risparmi sui costi. Grazie al riuso delle risorse, le aziende possono infatti mettere a bilancio una spesa significativamente inferiore sui materiali. La ricaduta positiva sarà anche sul cliente finale grazie, ad esempio, ai risparmi che si ottengono sul packaging. Se prendiamo ad esempio prodotti con un ciclo vitale medio, uno studio della Ellen MacArthur Foundation – “Towards the Circular Economy” – mostra che un approccio circolare nell’industria manifatturiera può portare fino a 630 miliardi di dollari di risparmi nella sola Unione europea, pari a un 19-23% degli attuali costi legati alle materie prime o a un 3-3,9% ricorrente del Pil dell’Ue nel 2010. Il fatto che tali risparmi ricadano anche sul cliente finale rappresenta un ulteriore incentivo ad adottare un’economia circolare.
Inizialmente, molte aziende hanno guardato alla Circular Economy in risposta alla scarsità di risorse. Così facendo molte aziende hanno non solo affrontato un problema ambientale, ma si sono anche tutelate verso possibili future carenze di risorse. Considerato questo fatto, è importante per tali aziende non considerare la Circular Economy come un’azione tattica per risolvere un problema contingente, ma un’opportunità per raggiungere obiettivi strategici di lungo termine. Di conseguenza, il modello economico dovrà integrarsi nella strategia di business dell’azienda in modo da creare valore.
Al di là dei vantaggi finora evidenziati, è anche importante notare che non vi è alcun impatto sulla qualità dei prodotti e componenti realizzati con materiali riusati, che sono perfettamente in grado di superare gli standard previsti per i componenti nuovi. In ogni caso, l’approccio circolare va al di là del semplice mantenimento degli standard di qualità. Infatti, la Circular Economy può anche essere vista come un aiuto all’innovazione, sia per il modo in cui le aziende lavorano i materiali, sia per il tipo di prodotti che i clienti acquistano. In questo studio di Emf si evidenzia come l’innovazione nei processi aziendali e nei prodotti rappresenti una maggiore opportunità di profitto per le aziende.
Una ricerca condotta dall’organizzazione britannica Wrap, che si occupa di promuovere la Circular Economy, e dal partito Verde britannico, mostra come l’uso più efficiente delle risorse si traduca in una maggiore stabilità economica, con una benefica ricaduta sui profitti delle aziende locali e sull’occupazione nel territorio.
Proteggere l’ambiente abbracciando la Circular Economy consente, nel tempo, di ridurre le emissioni di CO2 fino al 45% su scala globale, migliorando la disponibilità dei prodotti per i clienti finali. Di conseguenza sta diventando sempre più difficile per le aziende giustificare la mancata adozione di questo paradigma, che ha il triplice vantaggio di ridurre l’impatto ambientale, di offrire un vantaggio economico e di creare opportunità di lavoro, tutti vantaggi reali e misurabili.
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