Qualificazione prestazionale della strumentazione on-line dedicata al monitoraggio della qualità dell’acqua..

Pubblicato il 15 luglio 2002

Attività normativa e di certificazione in ambito internazionale Iso/Tc 147 WG2

Sotto la spinta degli utilizzatori, dei costruttori e delle autorità di controllo, l’ISO (International Standard Organisation) ha attivato, nel 1997, un Gruppo di Lavoro (GdL) internazionale composto da 14 Paesi (Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Olanda, Norvegia, Polonia, Stati Uniti d’America, Sud Africa e Svezia) nell’ambito delle attività del Comitato Tecnico ISO/TC 147 “Water Quality”, denominato WG2 “On-line Sensors/Analyzers”. La responsabilità scientifica di questo WG 2 è affidata alla Danimarca (DHI&VKI) mentre la Segreteria è a cura della Francia (AFNOR). Su incarico ufficiale dell’UNI, CESI e AST/Analytica-Applikon/Italia partecipano attivamente con propri esperti ai lavori di questo GdL. Le attività del WG 2 si basano sui risultati acquisiti nell’ambito del Progetto europeo ETACS “European Testing and Assessment of Comparability of On-line Sensors/Analysers”, conclusosi nel 1999 [10] (vedere riquadro). Obiettivo generale del WG 2 è la stesura di una norma/linea guida per la valutazione e la documentazione delle prestazioni della strumentazione on-line dedicata al monitoraggio della qualità delle acque. La futura norma/linea guida (ISO 15839) [11] avrà la forma di un protocollo di prove in cui saranno riportate le procedure sperimentali per la determinazione di diverse caratteristiche prestazionali (tabella 1). Il documento ISO 15839 è stato concepito come norma “orizzontale”, ossia non specifica in termini di strumentazione e di analita considerato (non favorirà cioè una particolare tecnologia analitica), suscettibile di aggiornamento nel tempo e finalizzata alla stesura della documentazione delle prestazioni strumentali sia in campo che in laboratorio. Ipotizzando un percorso normativo privo di ostacoli tecnici e di ritardi burocratici, è probabile che verso la fine del 2002 sia disponibile la norma in versione di IS.
L’adozione di tale protocollo consentirà:
– la valutazione della confrontabilità prestazionale tra sistemi strumentali diversi;
– la verifica della corrispondenza alle specifiche prestazionali dichiarate dal costruttore;
– la valutazione delle effettive prestazioni analitiche in condizioni reali di esercizio.
Tale protocollo fornirà quindi la base per la realizzazione di uno Schema di Certificazione delle prestazioni di tale tipologia di strumentazione.

Schema di Certificazione Mcerts

A livello europeo e in particolare per quanto riguarda la Certificazione della strumentazione dedicata al monitoraggio in continuo ambientale, esiste il cosiddetto Monitoring Certification Scheme (MCERTS) realizzato dall’Agenzia dell’Ambiente (Environment Agency, EA) inglese [12]. Obiettivo principale di MCERTS è la realizzazione di uno Schema di Certificazione di tale tipologia di strumentazione, accreditato in accordo alla normativa europea vigente in materia, al fine di garantire la qualità dei dati ottenuti. L’emissione del Certificato di conformità allo Schema avviene a seguito dell’effettuazione di prove sperimentali, condotte sullo strumento sia in laboratorio che in campo e secondo procedure e requisiti di riferimento (norme MCERTS, specifiche per analita e comprendenti le principali tecniche di determinazione; ad esempio: norma MCERTS per l’ammoniaca totale mediante potenziometria o tramite colorimetria con analizzatori discreti o in flusso) che si basano su norme internazionali (ISO) o europee (CEN), quando disponibili. In virtù di un accordo multilaterale di mutuo riconoscimento, sottoscritto dagli Enti nazionali di accreditamento europei (ad esempio: l’UKAS per la Gran Bretagna, il Sincert per l’Italia, il Cofrac per la Francia, il DAR per la Germania, ecc.), i Certificati emessi dai diversi Enti di Certificazione territoriali ed extraterritoriali sono riconosciuti equivalenti; pertanto, un Certificato emesso per esempio dal Sira Certification Service (Ente di Certificazione inglese, accreditato dall’UKAS, che applica lo schema MCERTS su incarico dell’EA), è valido quanto uno emesso da Enti Certificatori italiani (accreditati dal Sincert). Attualmente, l’attività di MCERTS è rivolta principalmente al monitoraggio delle emissioni in atmosfera; tuttavia, è in corso un’estensione al settore che fa riferimento ai campionatori e alla strumentazione per il monitoraggio in continuo delle acque (reflue, di processo e superficiali). I sistemi finora considerati riguardano: i campionatori automatici, i misuratori di flusso, i torbidimetri, i pHmetri, gli analizzatori di nitrati e azoto totale, di ammoniaca totale, di fosforo totale, di TOC, di COD e di ossigeno disciolto.

Altre iniziative

Di seguito si riportano alcune informazioni in merito a documentazione di interesse, già esistente o in corso di completamento:
– Cenelec CLC/BT/WG/70-3 “Control and monitoring instruments for use in the water industry”;
– ASTM Standard Guide D 3864-96 “Standard Guide for Continual On-line Monitoring Systems for Water Analysis”;
– IEC Standards, Subcommittee 65D “Analyzing equipment”;
– Unichim Manuale n° 181 (1998) “Linee guida per la realizzazione di reti di monitoraggio dei parametri di qualità delle acque;
-British Standard BS 1427:1993 “Field and on-site test methods for the analysis of waters”;
– ISO 10012-1:1992 “Quality assurance requirements for measuring equipment. Metrological confirmation system for measuring equipment”;
– CEGB, Generation Development and Construction Division, Standard 500123 (1983) “Water Analysis Equipment”;
– Kema Technical Report 11877-SBA-1 (1991) “Orientation in New Chemical Techniques: (i) evaluation of apparatus for chemical operating control (ii) water monitors”. Tutti questi documenti sono specifici per parametro, per tecnica analitica e per settore applicativo e non possiedono quella caratteristica di “orizzontalità” applicativa che invece contraddistinguerà la futura norma ISO. L’unico documento che si avvicina come approccio all’attività svolta dal WG2 dell’ISO è quello dell’IEC Subcommittee 65D. Si sottolinea inoltre che esistono alcune Associazioni, sia nazionali che internazionali, che effettuano istituzionalmente o su richiesta, servizi riguardanti la strumentazione analitica utilizzata nel monitoraggio e nel controllo delle acque e dei processi. Si riportano a scopo di esempio le seguenti Associazioni:
– ITA (Instrumentation Testing Association), 631 N. Stephanie Street, Henderson, NV 89014, USA (http://www.instrument.org/);
– WIB (International Instrument Users’ Association), Prinsessegracht 26, NL-2514 AP Den Haag, The Netherlands (http://www.wib.nl/);
– Exera, Francia (http://www.exera.com);
– Evaluation International (ex SIREP), South Hill, Chislehurst, Kent BR7 5EH, UK (http://www.wrcplc.com/evaluation);
– Namur, Germania.
Sempre in ambito inglese, esiste, all’interno del National Measurement System (NMS), il Programma VAM (Valid Analytical Measurement) [13]. Questo Programma, condotto dal Laboratory of the Government Chemist (LGC), dal National Physical Laboratory (NPL) e dal AEA Technology, è basato sul soddisfacimento di 6 principi di buona pratica analitica che comprendono anche gli aspetti relativi all’idoneità della strumentazione analitica utilizzata (qualificazione). Principale obiettivo del Programma è quello di migliorare la qualità e la confrontabilità delle misurazioni analitiche effettuate per scopi commerciali, per scopi legislativi o per garantire la protezione della salute umana e dell’ambiente.