Quale player globale che conta 171 mila dipendenti e un fatturato sull’ordine dei 60 miliardi di euro, Engie ha compiuto in Italia significativi investimenti nelle energie rinnovabili e attualmente dispone di 500 MW di capacità provenienti da 20 parchi eolici e fotovoltaici. A questi si andranno ben presto a sommare altri 100 MW di energia provenienti da fonti rinnovabili, che sfrutteranno anche due impianti di stoccaggio con lo scopo di rendere più stabile la rete elettrica nazionale e al tempo stesso aumentare l’offerta di energia pulita, oggi sempre più richiesta dal mercato.
Partner di un milione di famiglie italiane per la fornitura di energia e servizi, gran parte delle attività di Engie ne fanno un punto di riferimento in ottica di transizione energetica per le amministrazioni pubbliche e i servizi alla collettività. Ad oggi l’azienda nel nostro Paese serve 650.000 punti luce per l’illuminazione pubblica, oltre 2.000 scuole, 80 ospedali, 30 università, e innumerevoli musei e teatri.
Un ruolo centrale nei progetti sviluppati da Engie nell’ambito dell’energia pulita è svolto da Engie Lab Crigen, il centro di ricerca e sviluppo del Gruppo che, con sede a nord di Parigi, opera quale centro di competenza focalizzato sulle nuove fonti di energia e i loro possibili utilizzi.
Recentemente, nell’ambito di un ambizioso progetto di ricerca, Engie Lab Crigen si è avvalsa del supporto di un gemello digitale basato sulla simulazione multifisica 3D. L’obiettivo era quello di verificare in che modo un forno industriale avrebbe performato convertendo la sua alimentazione da fonti energetiche tradizionali all’idrogeno, ovvero in che modo sarebbe stato possibile fornire lo stesso livello di prestazioni energetiche utilizzando, per l’appunto, energia pulita.
Grazie alla disponibilità di un gemello digitale, un’esatta e dettagliatissima replica dell’impianto fisico capace di gestire in tempo reale milioni di dati, è stato possibile implementare uno studio molto accurato del comportamento, che è stato valutato dai ricercatori anche mediante la possibilità di interagire mediante tecniche di Mixed Reality.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di tre partner strategici: ANSYS per la parte di simulazione in tempo reale, PTC per la connettività IIoT e la gestione delle informazioni prevenienti dagli impianti mediante ThingWorx, e Synergiz che ha sviluppato un software di realtà mista da fruire con i visori Microsoft HoloLens 2.
ThingWorx di PTC, la soluzione IIoT leader del settore, è stata scelta per una serie di motivazioni tecniche, tra cui la capacità di centralizzare, normalizzare e sfruttare appieno tutti i dati raccolti, indipendentemente dalla fonte e dalla loro tipologia. Le funzioni di connettività e il supporto del cloud ibrido rendono ThingWorx uno strumento dotato di una grande flessibilità d’uso, capace di offrire agilità nella gestione dei dati per garantire a Engie Lab Crigen il pieno controllo dell’applicazione.
“Per raggiungere gli obiettivi Net Zero è necessario che l’industria adatti i suoi impianti alle nuove fonti energetiche, mantenendo sempre elevate prestazioni ed efficienza”, afferma Guy-Alexandre Grandin, Deputy Head presso gli R&D Lab di Engie per le sfide energetiche industriali.
“Siamo convinti che quanto implementato in questo progetto costituisca un’ottima base sperimentale per studiare, in via generale, i processi di combustione di molti altri impianti industriali che, potenzialmente, possono essere convertiti all’idrogeno. Per questo motivo il nostro laboratorio ha deciso di sfruttare questa occasione, studiando i comportamenti fisici e dinamici in tempo reale del modello attraverso la simulazione digitale multifisica 3D”.
“ThingWorx è la piattaforma di PTC applicata con successo nelle applicazioni più disparate pressoché trasversalmente in tutti i settori”, afferma Paolo Delnevo, Vice President Southern Europe & General Manager di PTC Italia. “Questo progetto che Engie sta portando avanti è una vera e propria pietra miliare che permetterà di compiere un decisivo passo in avanti nella conversione dalle fonti energetiche tradizionali all’idrogeno, un passaggio che consentirà di ridurre in modo consistente le emissioni a supporto degli obiettivi Net Zero che dobbiamo impegnarci a raggiungere”.
“Il progetto portato avanti dall’Engie Lab Crigen è stato un enorme successo”, prosegue Paolo Delnevo. “Tutto è pronto per i prossimi sviluppi: la catena del valore è operativa, la raccolta e l’integrazione in tempo reale dei dati attraverso la simulazione 3D performa in modo eccellente, tutte gli obiettivi di progetto sono stati centrati. Gli utenti sul campo mediante il visore Microsoft HoloLens possono ora accedere alle informazioni in tempo reale in modo interattivo dal gemello digitale. E poiché questa esperienza può essere convenientemente replicata per implementare e studiare il comportamento di altri modelli e altre risorse energetiche, e quindi comprendere come applicarli con successo alla realtà, Engie Lab Crigen oggi può definirsi un vero front-runner tecnologico. Questo anche grazie a PTC”.