Programma di cooperazione scientifica e tecnologica Italia Usa sui cambiamenti climatici

Pubblicato il 6 luglio 2007

Il programma è stato avviato nel 2002, in attuazione della dichiarazione congiunta del 19 luglio 2001 che impegnava i due Paesi a sviluppare programmi comuni di ricerca sui cambiamenti climatici e sulle tecnologie innovative a “basso contenuto di carbonio”.

Per la parte USA, coordinata da Harlan Watson, responsabile per i Global Affairs del Dipartimento di Stato, hanno partecipato al programma la National Science Foundation, la Environmental Protection Agency, la National Ocean Atmosphere Agency, il Department of Energy , il Goddard Space Institute.

Per la parte italiana, coordinata da Corrado Clini, direttore generale per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo del Ministero dell’Ambiente, hanno partecipato il Centro EuroMediterraneo sui Cambiamenti Climatici, gli Istituti Scientifici Nazionali di Ricerca (Cnr, Enea, Ingv), il Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste, la Fondazione Eni Enrico Mattei, le Università di Milano, Roma, Bologna, Firenze, Torino, Pisa, Tuscia, le Imprese italiane Ansaldo, Enel, Eni, Fiat-Centro Ricerche, Ausimont – Solvay, Pirelli, Nuvera.

E’ inoltre stato avviato un programma con l’Università di Harvard per la ricerca e la formazione di esperti italiani, e dei Paesi in via di sviluppo, sui temi dello sviluppo sostenibile.

La riunione di Washington si è svolta immediatamente dopo il Vertice G8, che ha favorito la ripresa del dialogo tra Unione Europea e Usa sui cambiamenti climatici nella prospettiva di un impegno globale per la riduzione delle emissioni dei gas serra.

Il meeting Italia Usa sarà l’occasione per esplorare le possibilità di estendere la collaborazione bilaterale nella prospettiva indicata dal Vertice G8.

A questo fine hanno partecipato alla riunione di Washington rappresentanti della Banca Mondiale, Global Environment Facility e della Commissione Europea al fine di valutare l’integrazione dei progetti bilaterali Italia Usa con i programmi delle istituzioni finanziarie multilaterali per la promozione e lo sviluppo delle tecnologie a bassa emissione e per la protezione dagli effetti dei cambiamenti climatici in Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa, oltre ché delle regioni più povere del pianeta.

Il meeting ha consentito anche uno scambio di idee sulle prospettive della prossima Conferenza Mondiale di Bali sui cambiamenti climatici, che avrà un ruolo decisivo per il raggiungimento di un accordo globale sul clima.