Processo innovativo per la rimozione dello zolfo

Pubblicato il 10 novembre 2004

L’acidificazione e l’SO2 atmosferico hanno molti effetti sulla salute umana, danneggiano gli ecosistemi sensibili e riducono la biodiversità. L’emissione di anidride solforosa dalle raffinerie ed in particolare dalle unità Fcc (Fluid Catalytic Cracking) è limitata dall’utilizzo sia di cariche con bassa percentuale di zolfo, sia di tecniche di desolforazione dei fumi di combustione. A tal fine sono utilizzati soda caustica e limestone per l’assorbimento di SO2. Sebbene siano considerate Bat (Best Available Technique), i processi provocano rilevanti impatti ambientali, causati dalla produzione di una elevata quantità di scarichi liquidi e solidi.

La tecnologia innovativa usata da Eni si basa sull’impiego di una soluzione assorbente che può essere rigenerata (brevetto Belco/Labsorb). La rigenerazione permette di ridurre le pressioni ambientali rispetto alle Bat di desolforazione installate a valle dell’unità Fcc, raggiungendo una bassa produzione di effluenti liquidi e rifiuti solidi da inviare a smaltimento. I risultati raggiunti da questa tecnologia risultano essere molto interessanti in quanto stabiliscono i benefici ambientali ed economici.