Primo studio presentato da APAT e OMS sugli effetti del cambiamento climatico in Italia

Pubblicato il 24 settembre 2007

Per ogni grado di aumento della temperatura si calcola una media del 3% di aumento della mortalità; l’inquinamento da ozono – causa importante di patologie respiratorie – cresce con il caldo; si rafforza la possibilità di espansione di malattie come la febbre del Nilo occidentale e Leishmaniosi; aumentano le malattie legate all’acqua. La popolazione è sempre più esposta a inondazioni e frane, con il conseguente carico di disabilità e morti. Queste le principali conclusioni del primo rapporto su Cambiamento Climatico e Salute in Italia, coordinato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – Programma Speciale Salute e Ambiente della Regione Europea e dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente e i servizi tecnici (APAT), presentato a Roma nel corso del secondo workshop preparatorio della Conferenza nazionale sui Cambiamenti climatici 2007. Un’analisi finalizzata alla comprensione dei rischi esistenti e potenziali per l’ambiente e la salute umana in Italia, negli scenari di esposizione dovuti ai cambiamenti climatici. Il rapporto contiene anche un’identificazione delle misure di adattamento e prevenzione che i nuovi scenari richiedono.

“I dati esistenti impongono azioni di governo per prevenire le conseguenze dei cambiamenti climatici”- ha affermato il Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, Pecoraro Scanio durante il suo intervento- “Il passo successivo, dopo la visione di tali dati, consiste nel rivedere il piano sanitario nazionale o quello sul dissesto idrogeologico. Il tema dell’adattamento è centrale, ma finora sottovalutato. Lavorare sulle strategie di adattamento significa invece prevenire le vittime delle conseguenze climatiche. I piani generali di governo devono tener conto dei diversi ambiti che risentono del cambiamento, applicando il principio di prevenzione. Tutti i lavori preparatori della conferenza nazionale di settembre- continua- servono ad avviare la predisposizione del piano nazionale di adattamento climatico. Con il Ministero della salute proponiamo un tavolo “ambiente e salute” che si occupi delle diverse forme in cui si declinano gli aspetti ambientali che hanno impatto sulla salute dei cittadini. Inoltre – aggiunge – dopo quella italiana, proporrò una conferenza europea sui cambiamenti climatici, trasformando la conferenza nazionale in un appuntamento fisso di ogni 3-4 anni. Sulla sfida delle energie rinnovabili- conclude il Ministro- lancio un appello a tutte le forze politiche affinché si realizzi un accordo bipartisan”.