Più di un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’energia elettrica

Bernoni Grant Thornton lancia la quinta edizione del “Good Energy Award”. 979 miliardi di dollari è l’investimento necessario per garantire a tutti l’accesso all’energia sostenibile entro il 2030.

Pubblicato il 11 febbraio 2014

Al via la quinta edizione del “Good Energy Award 2014”, il primo riconoscimento dedicato a tutte le imprese italiane che operano nel settore della sostenibilità energetica ideato da Bernoni Grant Thornton – organizzazione da sempre attiva nel campo della consulenza tributaria e societaria nazionale e internazionale, nell’outsourcing e nell’advisory.

Good Energy Award, presentato a Milano nello spazio Florim è rivolto a società e organizzazioni operanti nel settore energetico o società e organizzazioni che, nel corso degli ultimi anni, abbiano attuato progetti, politiche e investimenti monitorabili, volti all’innovazione nel settore dell’energia.

“Florim ceramiche è lieta di ospitare il lancio di questa edizione del Good Energy Award nel proprio Flagship Store di Milano. L’azienda, più volte finalista del Premio, da anni intraprende una politica aziendale rivolta alla sostenibilità ambientale e quest’anno desidera confermare il proprio impegno verso l’innovazione energetica diventando partner di questa importante iniziativa nazionale”.

In occasione del lancio della quinta edizione, la vincitrice del Good Energy Award 2013 per la categoria “PA & not-for-profit”, Coopi-Cooperazione Internazionale – organizzazione umanitaria italiana, laica e indipendente, che lotta contro ogni forma di povertà; dal 1965, Coopi ha realizzato più di 1.400 progetti in 59 Paesi, coinvolgendo oltre 50.000 operatori locali e portando beneficio a 80 milioni di persone – ha illustrato alcuni dei dati presenti nella ricerca Onu sul tema “Sustainable energy for all, una sfida globale”.

La ricerca si è focalizzata sulla capacità di accesso alle forme di energia a livello mondiale e ha evidenziato che 1,3 miliardi di persone – di cui 585 milioni in Africa Subsahariana – non hanno accesso all’energia e 2,6 miliardi di uomini utilizzano la biomassa come principale fonte di energia.

Secondo la ricerca Onu, sono circa 1,45 milioni le persone che ogni anno perdono la vita a causa dell’inquinamento domestico, causato da stufe inefficienti: numero destinato ad aumentare, entro il 2030, fin oltre le 4.000 morti al giorno, diventando una delle principali cause di mortalità per bambini e donne (superiore perfino alle morti per HIV).

Lo studio riporta un dato del World Economic Outlook (2012, Energy for All Case), che stima in 979 miliardi di dollari – circa il 3% dell’investimento complessivo nei Paesi in via di sviluppo, 49 miliardi l’anno – l’investimento
 per garantire l’accesso all’energia sostenibile per tutti entro il 2030.

“È con un programma sperimentale”, dichiara Licia Casamassima, Corporate Partnership Manager per Coopi, “co-finanziato dall’Unione Europea e in partnership con diverse aziende italiane nonché con il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, che Coopi ha cominciato a lavorare concretamente su piccoli progetti di ‘Energy facility’ in Africa. In Etiopia, per esempio, dove il 90% delle popolazioni che abitano le zone rurali non hanno alcun accesso all’elettricità e in Malawi, dove, nelle aree in cui lavoriamo, la percentuale della popolazione che ha accesso all’energia scende al 3%”.

“La dimensione globale del problema fa spavento”. Continua Casamassima, “L’obiettivo, designato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, di energia sostenibile per tutti, e le dichiarazioni delle imprese, istituzioni e società civile presenti a Rio, circa la necessità di una partnership globale finalizzata a raggiungere entro il 2030 l’accesso universale a servizi energetici moderni, ci trova assolutamente pronti e disponibili a fare la nostra parte. Energia, infatti, è sviluppo, grazie a migliori servizi pubblici (ospedali, scuole); aumento della produttività dell’agricoltura (pozzi solari, sistemi di irrigazione alimentati con energia solare ecc.) e dell’allevamento (centri veterinari); aumento delle opportunità di sviluppo di attività generatrici di reddito (turismo, commercio, servizi vari); protezione dell’ambiente (stufe migliorate al posto della legna da ardere per cucinare)”.

È stata proprio la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile (Rio+20) a individuare uno dei focus nella capacità di rendere accessibile a tutti gli uomini del mondo l’energia sostenibile, con il commitment da parte di imprese, istituzioni e società civile, per una partnership globale finalizzata ai seguenti tre obiettivi: duplicare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica, duplicare la quota delle rinnovabili sull’energy mix complessivo e raggiungere entro il 2030 l’accesso universale a servizi energetici moderni.

“L’obiettivo di rendere fruibile a tutti l’energia elettrica entro il 2030”, dichiara Stefano Salvadeo, partner di Bernoni Grant Thornton, “così come emerso nel corso della Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile tenutasi a Rio nel 2012, ci fornisce l’entusiasmo e la forza di continuare a dare il nostro contributo per la sensibilizzazione e la valorizzazione di tutte le aziende nazionali che si impegnano a migliorare quotidianamente l’efficienza energetica e che hanno a cuore la salute dell’Italia e del Pianeta”.

“Tra le priorità indicate dalla Strategia Energetica Nazionale”, dichiara Domenico Uggeri, vicepresidente Zucchetti, “c’è sicuramente l’efficienza energetica, intesa come razionalizzazione e ottimizzazione dei consumi. Zucchetti, che da sempre svolge il ruolo di partner tecnologico delle aziende italiane, intende supportare le imprese anche su questo fronte, fornendo strumenti capaci di verificare l’andamento dei consumi e di proporre gli eventuali interventi di efficienza energetica. Il Good Energy Award rappresenta un importante momento di confronto e di riflessione sul tema dell’energia e premiare le aziende virtuose, ossia quelle che raggiungono i loro risultati di business nel rispetto dell’ambiente, è un messaggio importante da dare all’intero sistema-Paese. Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa, augurandoci che gli investimenti in questa direzione, così come quelli in innovazione tecnologica, possano finalmente rilanciare l’economia italiana”.

“Le soluzioni altamente ecosostenibili adottate da New Twins nella costruzione del nuovo sito produttivo”, dichiara Marco Ruffoli di New Twins (che fa parte del Gruppo Calzedonia) e vincitore Gea 2012, “non solo hanno permesso un risparmio in termini monetari pari a circa l’1% del fatturato, ma assieme ad altri investimenti di natura tecnologica, hanno contribuito alla scelta strategica di perseguire il ‘made in Italy’, continuando a produrre calze sul territorio nazionale”.

 

Bernoni Grant Thornton: http://www.bernoni-grantthornton.it



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