Partnership per lo sviluppo di etanolo da biomasse cellulosiche

Pubblicato il 15 novembre 2006

Dal 2003, DuPont e Doe (dipartimento dell’energia statunitense) co-finanziano un programma di ricerca quadriennale volto allo sviluppo di una tecnologia che converta la paglia della pannocchia in etanolo.

Il progetto Icbr (Integrated Corn-Based BioRefinery) è in linea con la strategia di DuPont che punta allo sviluppo di innovazioni in grado di convertire i “raccolti di energia”, come diversi tipi di erba e i sottoprodotti agricoli, come la paglia e il gambo della pannocchia, in biocarburanti e altri materiali derivati da risorse rinnovabili.

Fra i partner che collaborano al programma di ricerca vi sono DuPont e la sua affiliata Pioneer Hi-Bred International, Diversa Corporation, National Renewable Energy Laboratory, Michigan State University e Deere&Company.

La tecnologia di bioraffinazione integrata incrementerà significativamente la quantità di etanolo per ettaro ottenibile sia dai grani sia dalla paglia della pianta di mais. L’innovativo processo di fermentazione di DuPont, sviluppato insieme ai partner, consente un’efficace conversione sia degli zuccheri di glucosio C-6 sia degli zuccheri di xilosio C-5, di difficile fermentazione, in etanolo ad alta resa.

Per tali conversioni, la tecnologia di bioraffinazione integrata utilizza dei microrganismi denominati Zymomonas mobilis. In natura, tale microrganismo vive in soluzioni a elevato tenore di zuccheri, come quelle derivate dalla frutta e dalla linfa zuccherina delle piante; pertanto è molto adatto a un’efficiente conversione dello zucchero.

Broin e il Doe hanno finanziato un progetto di ricerca quinquennale per lo sviluppo e il miglioramento del processo di frazionamento con molitura a secco grazie all’aiuto del National Renewable Energy Laboratory (Nrel) e della South Dakota State University. Il progetto prevede la commercializzazione della tecnologia di frazionamento di Broin, o “BFrac”, che insieme al processo di idrolisi dell’amido grezzo di Broin (Bpx), pone le basi della bioraffinazione del futuro. La tecnologia BFrac consente di produrre maggiori quantità di etanolo, ma, più importante ancora, di creare prodotti con superiore valore aggiunto, come le fibre derivate da etanolo cellulosico.