Parte dall’Emilia Romagna la riscossa dell’energia pulita

Pubblicato il 8 gennaio 2007

Il settore agro-alimentare dell’Emilia Romagna verso il ‘bollino verde’. Dal 1° gennaio in avanti, le oltre 400 aziende aderenti al Consorzio Romagna Energia, tra cui 140 nella provincia di Forlì-Cesena e 240 in totale in Emilia Romagna, potranno utilizzare il marchio ‘100% energia verde’, che certifica l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

L’obiettivo è stato raggiunto grazie a Romagna Energia, il consorzio senza fini di lucro nato nel 1999 dal patto stabilito fra le principali aziende agro-alimentari dell’Emilia Romagna, tra cui grandi gruppi come Amadori, Apofruit, Conserve Italia, Gruppo Martini, Orogel, e l’Associazione Industriali della provincia di Forlì-Cesena. A oggi il Consorzio Romagna Energia, gruppo di acquisto energetico, ma anche partner nella produzione di energia verde, conta oltre 400 associati in tutta Italia (in particolare in Emilia Romagna, ma anche in Abruzzo, Sardegna, Toscana, e con minori unità in quasi tutte le regioni italiane), per un giro di affari di 110 milioni di euro e un totale di 1 miliardo e 100 mila kW/h di energia acquistata, pari a 1/150esimo dell’intero quantitativo di energia necessario per un anno all’‘azienda Italia’ e 1/300esimo dell’utenza complessiva nazionale, industriale e civile.

Scopo del Consorzio Romagna Energia, che nel tempo ha registrato l’adesione di Confcooperative Emilia Romagna, Confcooperative Toscana, Legacoop Forlì-Cesena le Associazioni Industriali delle province sarde di Cagliari, Sassari, Oristano e di altri partner di rilievo, è quello di ridurre i costi di approvigionamento dell’energia elettrica per gli associati, in un mercato in rapida evoluzione dopo la liberalizzazione del settore energetico (legge Bersani del 1999 e legge Letta del 2000).

Il marchio, il primo italiano che certifica l’energia prodotta da fonti rinnovabili sostenibili, ha valenza internazionale, e può rappresentare un plus notevole, non solo per le aziende del settore agroalimentare, ma in generale per tutte coloro che intendono proporsi al pubblico come azienda sensibile ai problemi energetici e ambientali.