Omologazione Efsa della gestione del processo di riciclo di Schoeller Allibert

Pubblicato il 25 giugno 2014

Schoeller Allibert è uno dei pochi produttori di RTP (Returnable Transit Packaging) che detengono attualmente l’omologazione Efsa (European Food Safety Authority), per la gestione del processo di riciclo e ristampaggio per gli stabilimenti di Murcia in Spagna; Monheim in Germania e Hardenberg in Olanda. L’accreditamento del processo, che riguarda il riciclo di contenitori in polietilene ad alta densità (Hdpe ) e in polipropilene (PP) per uso alimentare per la produzione di nuovi contenitori idonei al contatto con alimenti, è stato sviluppato al fine di aiutare i distributori a soddisfare i sempre maggiori obiettivi di sostenibilità ambientale.

Tradizionalmente, i contenitori di plastica usati o danneggiati avrebbero dovuto essere riciclati per usi diversi dall’alimentare, non potendo garantire sempre la certificazione per il contatto diretto con i prodotti freschi come frutta e verdura, carne e pesce, o prodotti da forno.

Ludo Gielen, Direttore Marketing e Innovation di Schoeller Allibert , spiega il processo : “Quando i contenitori per uso alimentare devono essere sostituiti perché obsoleti o danneggiati, possono essere restituiti a una delle nostre tre strutture omologate Efsa per il riciclaggi, purché siano stati utilizzati in un sistema di distribuzione chiuso o controllato per la rintracciabilità della materia prima. Quindi possiamo riciclare e stampare nuove casse riutilizzabili in Hdpe e PP, così come utilizzare gli fridi o gli scarti da altri processi produttivi interni”.

Una volta rese a Schoeller Allibert, le casse vengono prima ispezionate e poi macinato in scaglie che vengono lavati e asciugati prima di essere trasferito alla zona di stampaggio ad iniezione . Poi inizia una seconda vita come nuove casse o contenitori per uso alimentare, il che significa che i distributori possono sostituire il loro parco contenitori, ormai datato, con nuovi e più efficienti contenitori RTP, senza inquinare e senza sprecare preziosa materia prima, creando un nuovo e più sostenibile circuito di gestione degli imballaggi, in poche settimane. Riducendo così le emissioni di CO2 e di conseguenza i costi per i distributori.

Durante il processo di stampaggio ad iniezione , le scaglie di Hdpe o PP sono riscaldate a temperature fino a 250 °C che elimina il rischio di contaminazione microbiologica di eventuali particelle inquinanti residue che non possono sopravvivere a queste temperature, senza usare prodotti chimici aggiuntivi, in qualsiasi fase del processo, per garantire un prodotto finale di altissima qualità igienica.

L’omologazione Efsa del processo di riciclo è un altro primato di Schoeller Allibert quando si parla di sostenibilità , essendo già stato il primo produttore di imballaggi ad avere certificato, per determinati prodotti, il livello di emissioni dell’intero ciclo di vita. Ciò ha dimostrato che il livello di emissioni di CO2 dei propri prodotti RTP è in media il 68% inferiore rispetto al cartone – solo 26 kgCO2eq per ciascuno dei suoi best-seller, i Maxinest – che viene ulteriormente ridotto quando si usano contenitori riciclati nel processo di produzione.

Ludo Gielen aggiunge: “Con i nostri impianti di riciclo ora accreditati , siamo in grado di offrire prodotti che consentono ai distributori di prodotti alimentari di soddisfare sia gli obiettivi di sostenibilità e le severe norme di sicurezza alimentare e di igiene. I prodotti stampati da materiale riciclato sono pienamente conformi alle disposizioni dell’articolo 4 del Regolamento UE 282/2008 , fornendo ai nostri clienti una garanzia di sicurezza e idoneità al contatto alimentare.”

www.schoellerallibert.com



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