Nuovo centro di ricerca e sviluppo Edison
I laboratori Idrocarburi, Domus, Fuel Cell ed Energy Storage di Edison sono al servizio dell’innovazione tecnologica e ambientale nel campo dell’energia.
Edison inaugura il nuovo Centro di Ricerca Innovazione e Sviluppo a Trofarello (Torino), un’eccellenza italiana per individuare soluzioni innovative nell’ambito dell’efficienza energetica, la sicurezza ambientale e lo sviluppo delle attività del gruppo. Il Laboratorio Idrocarburi, che è composto dalle sezioni di Geochimica, Geomeccanica e Petrofisica, tutte dotate di strumenti all’avanguardia per lo sviluppo di particolari spugne in grado di pulire il mare, algoritimi sempre più efficaci nello studio delle rocce che contengono gas e petrolio e nell’acquisizione di immagini in 3D.
“Le attività di ricerca, sviluppo e innovazione sono per Edison uno strumento essenziale e strategico per affrontare le nuove sfide in campo energetico”, dichiara Bruno Lescoeur, Amministratore Delegato di Edison. “L’evoluzione dello scenario di riferimento e la diversificazione delle attività di business pongono nuove sfide a cui il nuovo Centro di Ricerca intende rispondere coniugando efficienza e sostenibilità”.
“Con il Laboratorio Idrocarburi”, aggiunge Claudio Serracane, direttore Research Development & Innovation di Edison, “ampliamo e completiamo lo spettro delle nostre attività di ricerca nei diversi settori dell’energia: dalla ricerca ed esplorazione di petrolio e gas all’autoproduzione di energia elettrica, dai sistemi di stoccaggio al monitoraggio dei consumi di elettricità e gas”.
Nei nuovi laboratori dell’area idrocarburi, realizzati contando sulle competenze del Politecnico di Torino e dell’Università di Milano-Bicocca, l’attività di ricerca è appena iniziata, ma i risultati non si fanno attendere: in quello di Geochimica i ricercatori, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (Itt), stanno lavorando alla messa a punto di spugne costituite da materiali nanostrutturati per assorbire gli agenti inquinanti (come l’olio) dall’acqua del mare; in quelli di Geomeccanica e Petrofisica tagliano e campionano le rocce per studiare le proprietà dei giacimenti di gas e olio e sviluppano modelli numerici sempre più efficaci per cercare di prevedere il comportamento delle rocce serbatoio e acquisire immagini in 3D.
Sul fronte delle energie rinnovabili, Edison sta sviluppando nel laboratorio Energy Storage particolari sistemi di stoccaggio dell’energia solare, collegati a vetrate ricoperte di film sottili per l’autosostentamento elettrico degli edifici. Sempre nella direzione dell’autosufficienza energetica, si sta muovendo anche un altro laboratorio, quello Fuel Cell, dove i ricercatori, in stretta collaborazione con l’Istituto Eifer di Karlsruhe in Germania e con il Dipartimento di Energia del Politecnico di Torino, studiano come migliorare il materiale elettrolitico ceramico per le celle di cogeneratori che sono in grado di produrre energia elettrica per i consumi domestici direttamente dal gas di casa.
Infine, nella Domus, dove è riprodotto l’interno di un abitazione (con cucina, salotto e lavanderia) per simulare i consumi energetici di una famiglia media, gli studiosi monitorano in tempo reale l’effettivo consumo degli elettrodomestici grazie al dispositivo Energy Control. Il successivo sviluppo di questa tecnologia, cui Edison sta già lavorando, prevede la messa a punto di sistemi in grado di regolare in modo automatico e intelligente i consumi domestici.
Il Centro di Ricerca, Sviluppo e Innovazione di Edison opera in stretta collaborazione con la divisione R&D di Edf e vanta una vasta rete di partnership nazionali e internazionali con il mondo accademico e industriale. Tra le più recenti: la Standford University per la simulazione e previsione della morfologia dei giacimenti, il Politecnico di Torino per il settore idrocarburi, l’Università di Pisa per lo sviluppo e l’applicazione di algoritmi più efficienti nell’elaborazione dei dati sismici, l’Università di Milano Bicocca per lo sviluppo di tecniche di soft computing e di training ai test relativi agli idrocarburi, e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova per i materiali nanostrutturati.
L’area R&D di Edison conta sull’attività di 30 specialisti, cui si aggiungono collaboratori esterni e studenti che hanno vinto borse di studio. Il Centro è suddiviso in due macro aree: quella di “Ricerche e Laboratori” e quella di “Sviluppo e Innovazione”. La prima è dedicata ai programmi di ricerca di medio e lungo termine e ai test scientifici; la seconda a tutte quelle attività e progetti che sono vicini a essere immessi sul mercato energetico.
L’inaugurazione del Centro di Trofarello ha dato avvio all’Innovation Week (16-20 giugno), la settimana dedicata all’innovazione digitale, tecnologica e alle start up di Edison Open 4Expo. Nei sei mesi dell’esposizione internazionale Edison vuole suscitare il dibattito sui temi strategici più vicini alla sua identità: innovazione, sostenibilità, crescita economica e sociale. Nella propria sede storica di Milano, alla Rotonda della Besana e all’Edison Open Garden Triennale la società ha ospitato incontri e tavole rotonde con le menti più brillanti di questo secolo – premi Nobel, economisti, artisti, ma soprattutto ai giovani ricercatori, startupper e maker – per chiedere qual è l’innovazione di cui il Paese ha bisogno e costruire un vero e proprio Charter dell’innovazione da lasciare come eredità al nostro Paese, dopo Expo.
L’inaugurazione del Centro di Ricerca a Trofarello incarna lo spirito di queste iniziative così come lo fanno le tavole rotonde sui cambiamenti climatici in preparazione alla “Conferenza internazionale delle Nazioni Unite” (COP21) di Parigi, gli appuntamenti sulla mobilità sostenibile con le bici solari e le ciclofficine per i bambini, gli incontri con gli innovatori del pensiero economico – curati insieme alla Fondazione Edison, fino all’appuntamento con la direttrice del Cern Fabiola Gianotti che chiuderà la riflessione di Edison Open 4Expo.
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