Norme più rigide per il piombo negli alimenti dei lattanti e per l’arsenico nel riso
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La Commissione del Codex Alimentarius – l’organismo delle Nazioni Unite che stabilisce gli standard alimentari – ha adottato nuove norme per la tutela della salute dei consumatori di tutto il mondo, tra cui la definizione dei livelli massimi accettabili di piombo nel latte artificiale e di arsenico nel riso.
Gestito congiuntamente dalla Fao e dall’Oms, la Commissione del Codex Alimentarius stabilisce gli standard internazionali di sicurezza alimentare e di qualità per promuovere alimenti più sicuri e più nutrienti per i consumatori. Le norme del Codex servono in molti casi come base per le legislazioni nazionali, e forniscono i parametri di riferimento per la sicurezza del commercio alimentare internazionale. Alla riunione annuale hanno partecipato rappresentanti di 170 Paesi membri e dell’Unione europea, oltre a 30 organizzazioni governative e non governative internazionali.
La Commissione del Codex Alimentarius ha adottato la raccomandazione che non più di 0,01 mg di piombo per kg dovrebbe essere consentito negli alimenti per lattanti. I neonati e i bambini piccoli sono particolarmente vulnerabili agli effetti tossici del piombo, che possono causare conseguenze negative permanenti per la loro salute, in particolare per sistema nervoso e per il cervello, che possono far diminuire la loro capacità di imparare.
Il piombo esiste nell’ambiente e tracce possono finire negli ingredienti che sono utilizzati nella produzione di latte artificiale. I livelli di piombo nel latte artificiale possono essere controllati approvvigionandosi di materie prime provenienti da zone in cui il piombo è meno presente.
Per la prima volta il Codex ha fissato il livello massimo di arsenico consentito nel riso stabilendolo a 0,2 mg per kg. L’arsenico è presente in natura, a livelli elevati nelle acque sotterranee e del suolo di alcune parti del mondo. L’elemento tossico può entrare nella catena alimentare quando è assorbito dalle colture tramite l’acqua e il terreno.
Un’esposizione prolungata all’arsenico può causare tumori e lesioni della pelle. È stato anche associato a problemi dello sviluppo, alle malattie cardiache, al diabete, e a danni al sistema nervoso e al cervello. Il riso in particolare, può assorbire più arsenico rispetto ad altre colture e come alimento base per milioni di persone può contribuire significativamente all’esposizione all’arsenico, molto dannoso per la salute umana. La contaminazione da arsenico nel riso è particolarmente preoccupante in alcuni Paesi asiatici, dove le risaie sono irrigate con acque sotterranee contenenti sedimenti ricchi di arsenico, pompate da pozzi tubolari poco profondi. Migliori sistemi d’irrigazione e pratiche agricole più efficienti potrebbero contribuire a ridurre la contaminazione, ad esempio coltivando il riso in letti rialzati piuttosto che in campi allagati. La Commissione ha inoltre deciso di sviluppare un nuovo codice di pratica che aiuterà i Paesi a rispettare il massimo livello stabilito e fornire ai produttori buone tecniche agricole e di produzione per prevenire e ridurre la contaminazione.
Il Codex ha raccomandato che l’uso di alcuni farmaci veterinari venga limitato negli animali destinati al consumo alimentare, al fine di evitare che quantità residue di farmaci rimangano nella carne, nel latte, nelle uova e nel miele.
Otto farmaci (cloramfenicolo, malachite verde, carbadox, furazolidone, nitrofural, cloropromazina, stilbene e olaquindox), compresi gli antimicrobici e i fattori di crescita, possono potenzialmente avere effetti negativi sulla salute umana e possono contribuire allo sviluppo di resistenza ai farmaci.
I Paesi membri hanno inoltre concordato sui livelli massimi di residui di pesticidi e di additivi negli alimenti, nonché sui livelli massimi di contaminanti, tra cui le tossine chiamate fumonisine che sono prodotte dalla muffa che cresce sul mais. Altre misure comprendono nuovi standard di sicurezza e qualità per alimenti come le capesante crude, i frutti della passione, il durian e l’okra.
I Paesi hanno deciso di lavorare allo sviluppo di alcuni temi, tra cui la definizione di standard per il pepe, nero, bianco e verde, per il cumino, per l’origano, per il timo e per l’aglio, e definire i livelli massimi di cadmio nel cioccolato e nei prodotti derivati dal cacao.
La Commissione su proposta dell’Unicef ha anche discusso della necessità di una norma Codex per gli alimenti pronti da mangiare per i bambini malnutriti, per garantire la sicurezza e la qualità di tali alimenti. La Commissione ha deciso di seguire questa discussione nel Comitato su Nutrizione e Alimenti per usi alimentari.
Fao: http://www.fao.org
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