Edizione N° 42 del 11 novembre 2008

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Energie e Ambiente

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Edizione N° 42 del 11 novembre 2008


prodotti
BioEcoTec: Bioversal, prodotti ecocompatibili
11/11/2008 Bioversal QF è un agente estinguente ad altissima efficacia per combustibili solidi e liquidi, capace di bloccare la combustione in modo rapido e sicuro. Non necessita di operazioni di bonifica e di smaltimento. Isola biochimicamente il combustibile dall’ossigeno presente nell’aria; impedisce il ritorno di fiamma; garantisce ottime prestazioni; raffredda la massa in combustione; diminuisce i pericoli di esplosione; innocuo per l’uomo (pH neutro).

Bioversal HC è un agente disinquinante, la cui azione si basa su un approccio totalmente nuovo nei confronti della biodegradazione da idrocarburi minerali, grassi e proteine in acque di mare e interne. Durante la prima fase di questo processo l’agente disinquinante fraziona l’olio in piccoli frammenti, ognuno dei quali viene incapsulato in maniera stabile.

L’efficace isolamento minimizza gli effetti negativi dell’inquinamento sull’ambiente e crea le condizioni ideali per la biodegradabilità degli agenti inquinanti.

Infatti, nella seconda fase, sono attivati i microrganismi presenti in natura che sono essenziali per le attività di depurazione.

Contiene un attivatore biologico che permette la biodegradazione delle sostanze organiche, degli olii minerali da parte dei microrganismi presenti in ogni ambiente naturale.

È importare notare che non è un nutrimento per i batteri e perciò non porta alla crescita degli stessi nell’ambiente.

Bioversal Mantec Super è un prodotto biodegradabile e atossico come gli altri a marchio Bioversal. Privo di rischio chimico (pH neutro) per gli utilizzatori e per l’ecosistema, è specialmente indicato per l’asporto da ogni tipo di superficie di oli, grassi viscosi, gasolio, olio combustibile e bitumi.

Si presta in modo particolare per le pulizie civili (scuole, comunità, ospedali e così via) e industriali (alimentare, allevamento, agricolo) dove unisce all’ottima azione detergente sia l’assenza di rischio chimico per gli utilizzatori e per le parti da pulire (materiali delicati) sia la completa biodegradabilità: non appesantisce quindi il sistema di depurazione acque anzi ne velocizza l’efficacia.

Siemens: tecnologia TDL e misura dell’ossigeno sul processo
12/11/2008 L’analizzatore “in Situ” Sitrans SL di Siemens unisce i benefici della tecnologia TDL (Tunable Diode Laser), con la misura dell’ossigeno direttamente sul processo. Ciò è possibile grazie a una cella di riferimento posta all’interno del ricevitore e riempita con un isotopo dell’ossigeno. Il risultato si traduce in una serie di benefici, tra i quali: maggiore stabilità della misura e bassissima deriva di questo parametro, intervalli di manutenzione più lunghi ed eliminazione di possibili interferenze con altri gas.

Il sistema è composto da un emettitore con una sorgente laser al suo interno e da un ricevitore, dove è allocata la cella di riferimento. Entrambi possono essere posizionati direttamente sul punto di misura, senza nessuna necessità di estrarre il gas: la luce laser dall’emettitore passa, infatti, attraverso il gas di processo e raggiunge il sensore dalla parte del ricevitore. La misura, quindi, viene fatta direttamene on line e il breve tempo di risposta permette un notevole risparmio sui costi nella regolazione del processo. La frequenza tipica dell’ossigeno non ha interferenze con altri gas. Questo perché la banda dell’ossigeno utilizzata è molto stretta, quindi non viene influenzata da altre. Altri parametri del processo, come la pressione, la temperatura e la polverosità possono essere facilmente compensati dallo strumento stesso.

La cella nel ricevitore, riempita con un isotopo dell’ossigeno, è un ulteriore sviluppo alla tecnologia Tdl già applicata con successo sullo strumento di misura LDS6. Utilizzando questa modalità è possibile aumentare gli intervalli di manutenzione e di ricalibrazione.

Con il design compatto e gli innovativi protocolli di comunicazione, Sitrans SL è in grado di garantire performance elevate: per questo è l’ideale per impiegato nell’industria chimica, (controllo di processo), siderurgica (ottimizzazione del processo), al controllo della combustione (inceneritori, caldaie) e alla sicurezza (monitoraggio dell’ossigeno in zone pericolose).

Abb: la gascromatografia da processo cambia volto
12/11/2008 Il gas cromatografo PGC 5000 si compone di due unità fondamentali e fisicamente distinte: quella elettronica di controllo e quella analitica racchiusa all’interno del forno. La rivoluzione risiede in particolare nell’unità di controllo “master controller PGC5000A” che presenta un’interfaccia grafica uomo-macchina con una rinnovata tastiera multifunzione e un mouse integrato touch pad.

La programmazione con funzioni a blocco è un ricordo: con questo dispositivo, bastano due semplici mosse per operare il cromatografo con estrema facilità: “punta e clicca” e “trascina e rilascia” è tutto ciò che serve per accedere a qualsiasi funzione dell’analizzatore. Tutte le principali funzioni sono infatti identificate su tabs e questo consente di localizzare immediatamente le informazioni necessarie.

Abb ha anche rivisto la parte analitica: “PGC5000B Smart Oven” è stata progettata per portare a termine applicazioni semplici e per rendere semplici anche le applicazioni più complesse.
L’unità “PGC5000 Smart Oven“ è ottimizzata per il controllo elettronico avanzato della pressione e per eseguire in maniera semplice e diretta i metodi analitici necessari all’analisi degli stream programmati. L’impiego di forni multipli “Smart Oven” consente di spezzare le applicazioni più complesse in sequenze analitiche individuali con un duplice risultato: maggior semplicità di utilizzo dell’analizzatore e minor manutenzione da un lato, maggiore affidabilità dell’analisi dall’altro.

SMP : induttori per convertitori statici di frequenza in impianti eolici di lunga durata, esenti da manutenzione
12/11/2008 Per soddisfare la crescente richiesta di efficienza energetica dei componenti per gli impianti eolici SMP ha sviluppato appositamente per i convertitori statici di frequenza impiegati nelle turbine eoliche modelli di bobina adeguati. Un’elevata efficienza energetica viene ottenuta sia realizzando una struttura compatta sia impiegando materiali a basse perdite. Le bobine di SMP si distinguono per l’assenza di manutenzione e la loro lunga durata di vita. Data la costosa manutenzione degli impianti eolici queste due caratteristiche rappresentano decisamente un vantaggio.

Le bobine di SMP sono state testate e approvate ora anche per gli impianti off-shore. Per ulteriori applicazioni negli azionamenti motore, nell’elettronica di potenza in genere e nella produzione di energia elettrica SMP offre bobine e filtri per frequenze fino a 200 kHZ e correnti fino a 1.000 A. I componenti induttivi soddisfano la domanda di elevati quantitativi di energia da accumulare in condizioni di volumi contenuti, perdite ridotte, un comportamento favorevole a livello di compatibilità elettromagnetica e una struttura economicamente vantaggiosa. A seconda delle necessità i componenti sono montati come bobine unipolari per applicazioni con correnti elevate, bobine singole, moduli di reattanza o filtri LC. Tutti i componenti di SMP sono prodotti su misura per il cliente sulla base di materiali compositi in polvere di propria progettazione.

notizie
DuPont riporta solidi risultati nel terzo trimestre; le vendite nei mercati emergenti sono cresciute del 25%
23/10/2008 Il ricavo netto consolidato di DuPont è cresciuto del 9% a $7,3 miliardi. Le vendite al di fuori degli Stati Uniti sono cresciute del 16%, e rappresentate da un 68% di vendite mondiali. Le vendite nei mercati emergenti sono cresciute del 25%. Un 9% di aumento dei prezzi di vendita locali hanno più che compensato la inferiore domanda globale, risultato dalla debolezza della domanda di veicoli a motore e dai mercati delle costruzioni, e dalle interruzioni dovute agli uragani.

L’utile netto per il terzo trimestre 2008 è stato di $367 milioni se confrontato a $526 milioni nel precedente anno. Escludendo i ricarichi dovuti agli uragani nel corrente trimestre e i ricarichi per un precedente contenzioso, l’utile netto è stato di $513 milioni confrontato a $552 milioni nello stesso trimestre del precedente anno.

La società prevede nel quarto trimestre 2008 utili per azioni da $0,20 a $0,25, escluse voci significative. La previsione comprende un impatto negli utili previsti di circa $0.10 per azione dovuto alle interruzioni delle attività causate dall’impatto degli uragani, principalmente per la perdita di produzione e vendite dall’impianto di Orange, Texas. La previsione riflette inoltre un indebolimento nella domanda in Nord America e nei mercati dell’Europa Occidentale. Sulla base della stima per il quarto trimestre, la società stima un guadagno da $3.25 a $3.30 per azione per tutto il 2008, escluse voci significative. Gli utili comparabili per tutto il 2007 erano stati di $3.28 per azione. La precedente previsione della società, rilasciata in data 22 luglio 2008, era stata di $3.45 a $3.55 per azione.

“I nostri team di leader in tutto il mondo sono attivamente impegnati con i clienti e i fornitori, effettuando appropriati e tempestivi adeguamenti a qualsiasi mutamento nella domanda,” dice Holliday. “Siamo entrati in questo periodo di sfida in una posizione migliore rispetto a qualsiasi rallentamento economico. La nostra posizione di liquidità, capacità del prestito e lo stato patrimoniale sono forti e rimaniamo intensamente concentrati sui nostri flussi finanziari operativi.”

notizie
DuPont riporta solidi risultati nel terzo trimestre; le vendite nei mercati emergenti sono cresciute del 25%
23/10/2008 Il ricavo netto consolidato di DuPont è cresciuto del 9% a $7,3 miliardi. Le vendite al di fuori degli Stati Uniti sono cresciute del 16%, e rappresentate da un 68% di vendite mondiali. Le vendite nei mercati emergenti sono cresciute del 25%. Un 9% di aumento dei prezzi di vendita locali hanno più che compensato la inferiore domanda globale, risultato dalla debolezza della domanda di veicoli a motore e dai mercati delle costruzioni, e dalle interruzioni dovute agli uragani.

L’utile netto per il terzo trimestre 2008 è stato di $367 milioni se confrontato a $526 milioni nel precedente anno. Escludendo i ricarichi dovuti agli uragani nel corrente trimestre e i ricarichi per un precedente contenzioso, l’utile netto è stato di $513 milioni confrontato a $552 milioni nello stesso trimestre del precedente anno.

La società prevede nel quarto trimestre 2008 utili per azioni da $0,20 a $0,25, escluse voci significative. La previsione comprende un impatto negli utili previsti di circa $0.10 per azione dovuto alle interruzioni delle attività causate dall’impatto degli uragani, principalmente per la perdita di produzione e vendite dall’impianto di Orange, Texas. La previsione riflette inoltre un indebolimento nella domanda in Nord America e nei mercati dell’Europa Occidentale. Sulla base della stima per il quarto trimestre, la società stima un guadagno da $3.25 a $3.30 per azione per tutto il 2008, escluse voci significative. Gli utili comparabili per tutto il 2007 erano stati di $3.28 per azione. La precedente previsione della società, rilasciata in data 22 luglio 2008, era stata di $3.45 a $3.55 per azione.

“I nostri team di leader in tutto il mondo sono attivamente impegnati con i clienti e i fornitori, effettuando appropriati e tempestivi adeguamenti a qualsiasi mutamento nella domanda,” dice Holliday. “Siamo entrati in questo periodo di sfida in una posizione migliore rispetto a qualsiasi rallentamento economico. La nostra posizione di liquidità, capacità del prestito e lo stato patrimoniale sono forti e rimaniamo intensamente concentrati sui nostri flussi finanziari operativi.”

notizie
Conclusa la seconda edizione del Salone sulle Bonifiche dei Siti Contaminati – RemTech Expo
24/10/2008 Il convegno di apertura dal titolo ‘Gestione dei siti contaminati nell’ottica di uno sviluppo sostenibile’ ha annoverato relatori d’eccezione, tra cui il direttore generale del Ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini.

Si è poi proseguito lungo la strada dell’interazione e del confronto e soprattutto attraverso lo svolgersi di momenti di rilievo all’interno dell’esposizione, che hanno visto il coinvolgimento delle quattro delegazioni ufficiali presenti, provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Russia.
Dieci le tematiche congressuali ufficiali sviluppate, tra cui il primo convegno internazionale dedicato alle ‘Tecnologie di bonifica acque e suoli’, ove sono intervenuti relatori provenienti da Olanda, Repubblica Ceca, Gran Bretagna e Francia.

Sono stati oltre trenta e seguitissimi dagli operatori gli incontri tecnici ad alto contenuto tecnologico, tenuti dalle aziende espositrici.

Quattro eventi speciali, organizzati da prestigiose associazioni di categoria, hanno coronato le tre giornate di RemTech, sviluppando una serie di convegni seguiti da un folto numero di rappresentanze pubbliche e private. Alla cerimonia per il decennale della costituzione di AssoAmianto ha partecipato anche il parlamentare europeo Vittorio Prodi, autorevole membro della Commissione Ambiente.

Oltre 2.000 i visitatori qualificati intervenuti nelle tre giornate di lavoro. RemTech Expo 2008 nella sua veste consolidata, ampliata e rinnovata, rende Ferrara unico punto di riferimento, soggetto attivo e propositivo nel mondo delle bonifiche ambientali.

Per la prossima edizione, RemTech Expo 2009, che si svolgerà dal 23 al 25 settembre 2009, sono già molteplici le iniziative che saranno promosse, tra queste, momenti speciali di incontro tra domanda e offerta anche all’interno dell’esposizione, attraverso il coinvolgimento incisivo del mondo dell’industria unitamente a quello delle pubbliche amministrazioni sia a livello espositivo che congressuale.

Conergy rinnova la certificazione TÜV per l’installazione di impianti fotovoltaici
31/10/2008 Per la quinta volta consecutiva, Conergy ha ottenuto la certificazione TÜV per l’installazione di impianti fotovoltaici. Nel 2004, Conergy è stata la prima delle aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili a conseguire questo importante sigillo di qualità.

L’istituto TÜV ha attentamente analizzato l’operato di Conergy, non solo ispezionando i documenti sottoposti dall’azienda, ma effettuando diverse verifiche anche sugli impianti installati. Tutti i titolari degli impianti esaminati hanno manifestato ampia soddisfazione nel corso delle interviste e non hanno menzionato criticità di alcun genere.

Il marchio TÜV rappresenta un’ulteriore garanzia di qualità per i clienti Conergy, sommandosi alla consolidata competenza ed esperienza maturata dai nostri ingegneri.

Energaïa 2008: International Business Forum sulle energie rinnovabili
11/11/2008 L’International Business Forum Energaïa si presenta come soluzione business per le imprese innovatrici del settore delle energie rinnovabili: una valida piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta e una risposta alle esigenze dei buyer operanti in questo settore.

Anche quest’anno si attende un’ampia partecipazione all’evento. La prima edizione aveva accolto lo scorso anno: 9.000 visitatori professionisti provenienti da 13 paesi esteri; 200 espositori; 1.200 partecipanti alle conferenze; oltre 70 buyer partecipanti ai 310 appuntamenti B2B, organizzati con l’obiettivo di mettere in relazione le imprese regionali del settore energetico con una selezione di partner commerciali o tecnologici internazionali.

Tre giorni dedicati a decisionisti, promotori, manager R&S, distributori, responsabili commerciali, interessati a conoscere le soluzioni innovative nel settore delle energie rinnovabili, in particolare l’offerta nei settori fotovoltaico, solare, termico, idroelettrico, dell’ecobuilding, eolico e delle biomasse.

La Francia propone una politica ambientale ambiziosa a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili, aderendo al programma dell’Unione Europea “3×20%”; la regione Languedoc-Roussilon è la prima fra le regioni francesi per produzione di energia eolica, sviluppo di energia solare e ecobuilding.

Protocollo di Kioto e cambiamenti climatici tra business e cooperazione multilaterale
11/11/2008 L’evento, ideato da Econcern e supportato da numerose organizzazioni internazionali tra cui anche il Wwf e il Gold Standard, si pone l’obiettivo di legare al grande dibattito politico-economico sui temi ambientali ed energetici le soluzioni pratiche che il mondo imprenditoriale attivo nel settore è in grado di offrire, anche nell’attuale contesto di instabilità economico-finanziaria.

Saranno indagati e approfonditi gli ultimi sviluppi in tutti gli ambienti dell’energia sostenibile, a partire dalle fonti rinnovabili come il vento, il sole e le maree fino al meccanismo dei carbon credit e alle tipologie di finanziamento dei progetti, al fine di rispondere in modo pragmatico agli stimoli che di volta in volta emergeranno dal dibattito politico della Conferenza Onu.

Attraverso un intenso programma di 12 giorni composto da seminari, workshop e sessioni networking e la partecipazione diretta dei più autorevoli esperti mondiali in materia, il Sustainable Energy Event di Econcern rappresenta un’occasione unica sia per condividere le opinioni delle voci più influenti sull’avanzamento della politica mondiale dei cambiamenti climatici e del Protocollo di Kioto, sia per conoscere le soluzioni che tecnologia e know-how sono in grado di offrire alle esigenze di riduzione di emissioni e di risparmio energetico.

Energia rinnovabile: la piemontese Deca cresce del 300%
11/11/2008 I numerosi progetti previsti per i prossimi mesi, sommati a quelli già portati a termine da gennaio, permettono di stimare un fatturato annuo per la società pari a circa 10 milioni di euro.

Nei primi otto mesi del 2008 l’azienda di Grugliasco ha installato 1 MW di potenza. Entro dicembre sono già previsti nuovi impianti che nel loro complesso raddoppieranno la potenza installata portandola a 2 MW. Una cifra, questa, pari alla potenza complessiva degli impianti fotovoltaici in Piemonte dall’entrata in vigore del Nuovo Conto Energia al 30 settembre del 2007, secondo quanto riportato dal Gse nella Relazione delle Attività 2006-2007.

Un vero e proprio boom, dunque, che ha potuto fare leva sulle iniziative regionali per l’incentivazione all’uso di fonti rinnovabili, ma che raggiunge queste dimensioni solo in virtù di un modello di business vincente, rivolto quasi esclusivamente al settore industriale e capace di semplificare al massimo il percorso di transizione da energia tradizionale a impianto fotovoltaico che sempre più imprenditori decidono di intraprendere.

Questi risultati rappresentano una base solida per una consacrazione che avverrà nel 2009, anno durante il quale Deca intende incrementare ulteriormente il numero di progetti, spostandosi sempre più fuori dai confini piemontesi e del Nord-Ovest. Non a caso la società ha recentemente aperto due nuove filiali, a Novara e Genova, alle quali presto si aggiungerà una terza sede a Milano.

Sas aderisce al gruppo di lavoro per lo sviluppo di carburanti biosostenibili
11/11/2008 Il gruppo è formato da aziende operanti nel settore dell’aviazione e dell’energia, quali Boeing e Honeywell Uop e da enti di ambito accademico. Il progetto si avvale inoltre del supporto e della consulenza delle più importanti organizzazioni ambientaliste, Wwf e Nrdc. Il settore dell’aviazione civile diventa così il primo, nel settore dei trasporti, ad attuare volontariamente progetti verificabili di sostenibilità nell’ambito dei carburanti.

L’atto costitutivo del gruppo prevede di favorire l’utilizzo nell’aviazione civile di carburante prodotto da fonti di energia rinnovabile, che possano contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e nel contempo diminuire l’impatto sulle compagnie aeree della variabilità dei costi del petrolio e la dipendenza dai carburanti fossili. Oltre a Sas hanno aderito al progetto Air France, Air New Zealand, All Nippon Airways, Cargolux, Gulf Air, Japan Airlines, Klm e Virgin Atlantic Airways. Il consumo complessivo di carburante di questi vettori ammonta a circa il 13% del consumo totale.

Tutti i partecipanti all’iniziativa hanno sottoscritto un impegno per la sostenibilità secondo cui qualsiasi biocarburante utilizzato deve avere una resa uguale o maggiore a quella del carburante a base di cherosene, ma con un ciclo di vita del carbonio minore. I carburanti devono inoltre provenire solo da fonti rinnovabili che abbiano un impatto minimo sulla biosfera, cioè carburanti la cui produzione richieda una minima quantità di energia, acqua e terra e che non incida sulle risorse alimentari o d’acqua. Le attività di produzione e di gestione degli impianti deve infine avere un ritorno socieconomico per le comunità locali.

Ancora aperte le iscrizioni al concorso di riciclo-design di Rilegno
11/11/2008 Ideato da Rilegno (il Consorzio Nazionale che coordina e promuove raccolta, recupero e riciclo dei rifiuti di legno all’interno del sistema Conai – Consorzio Nazionale Imballaggi), il concorso Legno d’Ingegno è riservato a designer, architetti e aspiranti tali rigorososamente “under 35”.

Il tema di questa edizione è il mobile contenitivo, da pensare in legno recuperato o riciclato: un mobile di qualsiasi forma o dimensione, per qualsiasi contesto abitativo, di qualsiasi stile. Dalla libreria al comodino, dai mobili per ufficio ai pensili per cucina: ogni mobile creato per contenere cose può essere oggetto del concorso, alla condizione vincolante che sia realizzato in legno riciclato o di recupero.

Sono già oltre 150 gli iscritti al concorso: 130 partecipano singolarmente e 22 in gruppo. I numeri sono in linea con le iscrizioni registrate nella passata edizione, che aveva riscosso un interesse al di là di ogni aspettativa: in totale arrivarono oltre 1.000 richieste di partecipazione e 300 progetti per la fase finale, dall’Italia e dall’estero.

Dopo la seduta, questa seconda edizione voluta da Rilegno amplia il terreno della sfida a qualsiasi mobile che possa contenere cose o materiali.

Del resto, quello dell’arredamento “ecocompatibile” è un argomento “caldo”, che riguarda sia i produttori sia gli utilizzatori: basti pensare al Green Public Procurement (gli accordi che vincolano le amministrazioni pubbliche ad acquistare una certa percentuale di prodotti realizzati in materiale riciclato) e, in generale, alla tendenza verso un arredamento sempre più naturale per case e uffici.

Buono l’esordio di Klimahouse Roma 2008
12/11/2008 “Sono stati quasi 2.500 gli operatori del settore che hanno visitato Klimahouse Roma 08 presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR di Roma”, annuncia con soddisfazione il presidente di Fiera Bolzano, Gernot Rössler, arrivato a Roma per inaugurare l’evento insieme a Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano, che afferma: “Klimahouse Roma è stata per Fiera Bolzano un test importantissimo, un’edizione ‘fuori casa’ pensata e organizzata come fiera-congresso che come tale ha avuto il meritato successo”.

La buona riuscita è stata confermata anche dalla soddisfazione da parte delle aziende espositrici che hanno apprezzato “l’atto di coraggio da parte dell’organizzazione” secondo il pensiero di Marco Bianchi, responsabile marketing di Bioisotherm; mentre Domenico Sambataro, titolare dell’azienda, afferma: “Dai dati raccolti, il risultato è per noi più che positivo; una manifestazione in piccolo, ma molto più concreta di altre più grandi che risultano essere spesso più di immagine che di contatti reali. I professionisti hanno chiesto informazioni, preventivi e anche di poter visitare i cantieri per conoscere le nostre metodologie costruttive. Il target era davvero mirato, abbiamo già una trentina di appuntamenti che avremmo altrimenti raccolto in qualche mese di lavoro”.

Anche Valerio Da Pos, titolare di Archline, è rimasto piacevolmente stupito dall’esito di questa prima edizione: “Avere successo a Roma non è mai facile, invece questo evento si è rivelato vincente” – e, continua, – “il pubblico era realmente interessato e il risultato è stato superiore alle aspettative; inoltre questa manifestazione ha margini di crescita notevoli e la combinazione convegno/esposizione è sicuramente la chiave giusta”.

Il successo è stato confermato anche da Marco Agosti, direttore tecnico della ditta Safwood, e da Maurizio Ziliani, responsabile di progettazione, convinti che sia stato fondamentale essere presenti: “La fiera non serve solo per dare informazioni, è servita anche a noi per ottenere risposte su come procedere a livello organizzativo e sul piano della comunicazione. Klimahouse Roma è stata un’ottima opportunità per confrontarsi con gli altri operatori, poiché non si compete, ma si cerca di espandersi insieme”.

Anche per Mauro Deidda di Tecnoasfalti, che l’ha definita “una piccola sortita di Bolzano”, la fiera-congresso ha superato ogni aspettativa, soprattutto a livello qualitativo come sostiene il responsabile tecnico commerciale del centro di Roma della società Eraclit: “L’affluenza è stata di altissima qualità, contatti con persone motivate e coinvolte, non presenze mordi e fuggi”.

Tra gli entusiasti anche Finstral mostra un atteggiamento positivo nei confronti della prima edizione romana: “È stato un tentativo riuscito di diffondere cultura in una parte del paese che ancora non ce l’ha” afferma Cornacina Paolo, responsabile vendite Italia. “Abbiamo trovato ciò che ci aspettavamo, il pubblico è interessato e l’organizzazione è molto buona”.

Anche le manifestazioni di contorno previste da Fiera Bolzano sono state accolte con grande entusiasmo e la partecipazione di circa 1.000 operatori.

Il cuore della rassegna è stato il congresso organizzato in collaborazione con l’Agenzia CasaClima, al quale hanno partecipato in due giorni circa 600 persone.

Il forum è stato invece visitato da circa 200 operatori del settore a cui sono state presentate le novità, i prodotti e i servizi da parte di alcune delle 100 aziende espositrici.

I workshop hanno registrato la presenza di un centinaio di ascoltatori: la prima giornata è stata dedicata al ruolo della Città di Bolzano nell’iter di CasaClima con interventi del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e dell’architetto Stefano Fattor, professore al Politecnico di Torino e all’Università di Bolzano. I relatori hanno potuto descrivere il percorso che il capoluogo altoatesino ha seguito per diventare una città modello energeticamente efficiente. “Non sprecate tempo cercando gli ostacoli, potrebbero non esserci” così Fattor, citando Kafka, ha invitato gli operatori del Centro-Sud Italia affinché ogni regione e ogni comune italiano possa contribuire concretamente alla salvaguardia ambientale del Paese. La seconda giornata del workshop è stata organizzata all’Anit (l’Associazione Italiana per l’Isolamento Termico ed Acustico) con il convegno “Progettare il comfort intelligente. La progettazione integrata di isolamento termico, termo igrometrico e acustico nel rispetto dei requisiti di legge”.

Inaugurazione del nuovo centro di produzione di Isoil Industria e partecipazione al SITE
12/11/2008 La società sarà presente, dal 13 al 16 novembre 2008, al Site (Pad. 1 – stand F32), evento organizzato da Fiera di Roma in collaborazione con Senaf. Saà l’occasione per presentare le novità relative alla gamma di contabilizzatori di energia abbinati ai contatori per acqua fredda e calda, ai sistemi di sottostazione, agli strumenti di misura portatili e agli analizzatori di combustione dedicati.

Invece Hemina è nata, esattamente dieci anni fa, con una precisa missione aziendale, divenire “il centro di eccellenza per la ricerca, lo sviluppo e la realizzazione di misuratori a induzione elettromagnetica”.

La società si occupa della produzione di misuratori (composti da una parte meccanica, il sensore, e da una elettronica dotata di microcontrollore) in grado di effettuare la misura della portata di liquidi conducibili, per numerosissime applicazioni, dalle condotte di reti idriche (acquedotti, agricoltura, fognatura) fino alle macchine di imbottigliamento (dalla bibita allo yogurt).

La gamma dei prodotti che, parte da diametri piccolissimi, da 3 mm fino a 2.000 mm, è nota nel mercato italiano e internazionale con il nome Isomag e viene commercializzata da Isoil Industria.

In questa occasione sono state ripercorse anche le tappe più significative della storia della società dalla sua fondazione, dieci anni fa, a oggi.

La crescita della società è costante e la continua opera di innovazione porta l’azienda ad essere la prima e, a tutt’oggi l’unica al mondo, in grado di offrire un misuratore di portata elettromagnetico capace di inviare dati wire less attraverso il protocollo GPRS.

Le attività svolte nel corso di questi anni ovviamente non si sono limitate alla sola produzione e allo sviluppo dei misuratori. Molte energie sono anche state dedicate sul fronte delle certificazioni sempre più indispensabili per presentarsi sul mercato internazionale.

Oltre all’ISO 9001, Hemina ha ottenuto la certificazione ATEX, il 3A, e molte approvazioni dagli uffici metrici in vari paesi, dalla Cina agli Stati Uniti d’America, dal Vietnam al Qatar e molti altri paesi ancora.

È dell’anno scorso l’approvazione più sofferta ma anche la più gratificante. Nel 2007, dopo una lunga serie di test, l’ufficio metrologico svizzero ha rilasciato l’approvazione OIML R49 e, a seguito di ciò, la certificazione MID: Hemina è la seconda azienda al mondo ad aver ottenuto queste certificazioni!

Oggi, uno degli obiettivi di Hemina è la realizzazione dei banchi certificati dal SIT e di arrivare a portate sufficientemente grandi per poter calibrare anche misuratori di diametri importanti.
La tenacia e l’impegno che ogni collaboratore ha messo fino ad oggi sarà il primo ingrediente per superare anche le nuove sfide che si vedono all’orizzonte.

Esperienze dell’industria chimica e di altri settori per ridurre i gas di serra
12/11/2008 Responsible Care è il Programma volontario dell’industria chimica mondiale, con il quale le imprese, attraverso le loro federazioni nazionali, si impegnano a migliorare continuamente prodotti, processi e comportamenti nelle aree di sicurezza, salute e ambiente, in modo da contribuire in maniera significativa allo sviluppo sostenibile dell’industria, delle comunità locali e della società.

Giorgio Suini, presidente di Federchimica, ha riassunto durate la recente presentazione del Rapporto Responsabile Care la situazione, dichiarando che a chimica è un fattore centrale nei processi di riduzione dei consumi di energia. Ogni unità di energia impiegata nella chimica determina un risparmio da tre a cinque volte da parte degli utilizzatori. Più che un problema, la chimica è parte importante della soluzione dei problemi del cambiamento climatico e della riduzione dell’impatto ambientale.

Ciò significa, sempre secondo Squinzi, che si può e si deve credere in una politica basata sull’efficienza energetica, sulla convenienza economica a introdurre nuove tecnologie, nuovi processi, nuovi prodotti. Una politica che crede nell’impegno volontario delle imprese.

I dati del Rapporto Responsible Care parlano chiaro. Dal 1989 ad oggi è stato ottenuto: meno 66% delle emissioni in acqua, meno 91% delle emissioni in aria, meno 63% degli infortuni per ora lavorata.

È quindi tempo anche di guardare alla chimica con occhi diversi, partendo dalla constatazione che l’industria chimica in Italia ha fatto la sua parte: tra il 1990 e il 2006, nel pieno rispetto degli obiettivi di Kyoto, ha saputo ridurre le sue emissioni di CO2 del 45,8%.

Questo comportamento virtuoso non trova riscontro nelle emissioni complessive di gas serra del nostro Paese passate da 517 milioni di tonnellate di CO2 nel 1990 a 568 nel 2006.

L’impegno continuo e i risultati concreti riguardano anche il periodo più recente: dal 2004 al 2007 le emissioni in acqua sono scese del 7%, quelle in aria del 7,9% e gli infortuni del 9,4%.

Questi risultati nascono da un impegno organizzativo e da investimenti eccezionali: si stima che il 2,5% del fatturato dell’industria chimica sia in media dedicato alle aree della sicurezza, salute e ambiente, 1.434 milioni di euro nel 2007.

Motori a combustione interna e cogenerazione
12/11/2008 Nel corso del 2007, il mercato italiano dei motori a combustione interna per impianti di cogenerazione ha assorbito complessivamente 221 unità, registrando una situazione stazionaria rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (225 unità) con una potenza installata complessiva di 155.926 kWe.

Dopo alcuni anni di crescita, il mercato ha mostrato una tendenza alla stabilità. “Questa rilevazione, riferita all’anno 2007 – secondo Sergio Dotti, presidente di Cogena – evidenzia l’incertezza del mercato e, conseguentemente, degli investimenti in efficienza energetica di cui la cogenerazione è un elemento fondante. Una situazione, confermata dal trend 2008, che risente di un quadro normativo incompiuto.

Altro elemento di valutazione è rappresentato dai provvedimenti energetici che nel corso di un anno sono cambiati, quali l’obbligo di certificazione energetica degli edifici. Ancora oggi sono in discussione gli incentivi previsti per le attività di risparmio energetico ed efficienza energetica previsti dalle Leggi finanziarie a oggi emanate e di cui, giova ricordarlo, la cogenerazione, non ha beneficiato”.

“L’incertezza dell’investitore – secondo Carlo Belvedere, segretario generale Ascomac Cogena – è legata a doppio filo all’incertezza normativa, non solo in termini di incentivi all’investimento ma anche di carattere autorizzativo e di esercizio. A quasi due anni dal recepimento della Direttiva Europea in materia di cogenerazione del 2004, a eccezione della disciplina sullo scambio sul posto e della garanzia di origine, tanto resta da fare: semplificazione e regime di sostegno sia all’investimento sia all’esercizio. Su questo scenario incombe poi una eccessiva lentezza del Governo e della Pubblica Amministrazione a rilasciare i provvedimenti attuativi e una normativa concorrente che sta accentuando la frammentazione e diversificazione delle procedure amministrative stesse”.

Cogena ha presentato a livello parlamentare e governativo alcune proposte e misure – Programma per la cogenerazione – che consentirebbero oltre allo sviluppo della cogenerazione, tenuto conto della nuova normativa comunitaria sugli Aiuti di Stato, il raggiungimento di una maggiore efficienza energetica del Sistema Italia, contribuendo così al perseguimento degli obiettivi 20-20-20 fissati dalla U.E. sul cambiamento climatico.

Per quanto riguarda i tipi di unità di cogenerazione rilevate – motori a combustione interna – le unità fino a 50 kWe risultano 13. La fascia di potenza tra i 200 ed i 500 kWe è quella più numerosa pari a 81 unità.

Infine, guardando alla piccola cogenerazione con potenza fino a 1 MWe, le unità complessive sono 175. Proprio la piccola cogenerazione è ancora in attesa dei provvedimenti di semplificazione che certamente darebbero un notevole impulso alla tecnologia della cogenerazione ad esempio nel settore civile, praticamente oggi irrilevante in Italia. Si pensi che in Germania sono già installati e funzionanti almeno 16.000 microcogeneratori.

Ecomondo 2008, un successo dell’ambiente
12/11/2008 È calato il sipario sulla grande kermesse dell’ambiente. Da mercoledì 5 a sabato 8 novembre, Rimini Fiera ha ospitato la 12a edizione di Ecomondo, fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. I battenti hanno aperto con l’evento di apertura, “Il Sud oltre l’emergenza: modelli tecnici, economici, comportamentali”, un incontro organizzato da Rimini Fiera in collaborazione con Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare e Conai.

Alessandra Astolfi, project manager della manifestazione ha commentato: “Le rosee aspettative della vigilia sono state ampiamente superate. Rivolta sia agli addetti ai lavori, sia al pubblico, la manifestazione ha ospitato 1.000 aziende su 70.000 metri quadrati, articolati in 13 padiglioni: la più ampia gamma di opportunità tecnologiche, sistemi, attrezzature e servizi che, partendo da una vetrina dedicata al tema centrale del recupero e riutilizzo dei rifiuti, si è allargata ad ampio raggio su tutte le tematiche ambientali e della sostenibilità, con approfondimenti dedicati ai singoli temi”.

Molto soddisfatto il prof. Luciano Morselli, coordinatore del comitato scientifico di Ecomondo, per l’attenzione e la partecipazione avuta dai numerosissimi appuntamenti proposti nei quattro giorni di a Rimini Fiera: 250 relazioni scientifiche (15% di carattere internazionale), 700 relatori e oltre 100 istituzioni rappresentate fra dipartimenti universitari, centri ricerche e istituzioni nazionali.

Al convegno di apertura, le cifre dell’emergenza fornite da Conai parlavano chiaramente di un’Italia che, nonostante l’alternarsi di vari regimi commissariali in quasi tutte le regioni del Sud, viaggia ancora a tre velocità. Un Nord generalmente virtuoso che si attesta sugli 84,3 kg di imballaggi per abitante raccolti e riciclati dal Sistema Consortile in un anno, il Centro “a macchia di leopardo” che arriva complessivamente a 48,1 kg/abitante e il Sud fanalino di coda con 27,9 kg/abitante. La media nazionale è di 59,3 kg/abitante di rifiuti di imballaggi separati. Interessante l’analisi dei costi e delle occasioni sprecate in questi anni nel meridione. In 14 anni, sommando tutti i regimi commissariali che si sono avvicendati, sono stati erogati circa 2.200 milioni di euro e ne sono stati spesi 1.880, ma in quasi nessuna delle Regioni sono stati raggiunti risultati soddisfacenti. Senza tenere conto che, se la raccolta degli imballaggi al Sud arrivasse al 15%, grazie ai corrispettivi che Conai riconosce alle amministrazioni comunali e ai costi del mancato smaltimento in discarica, queste regioni potrebbero beneficiare di 411 milioni di euro. Nel caso in cui la raccolta arrivasse al 20%, i benefici economici raggiungerebbero addirittura i 547 milioni di euro, senza contare i vantaggi in termini ambientali e le ricadute occupazionali a cui le attività di raccolta e riciclo porterebbero.

Secondo CONAI occorre superare il regime di Commissariamento, definire modelli regionali di organizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti e sviluppare gli impianti per il recupero della frazione organica. “Bisogna prima di tutto definire le singole responsabilità della gestione dei rifiuti di Regioni, Province, Comuni, ATO e Consorzi di Bacino – ha spiegato Piero Perron, presidente Conai – senza prescindere da una concreta pianificazione, che si traduca in regole e progetti da realizzare, con l’obiettivo di valorizzare al massimo i materiali riciclabili da un lato e abbattere il ricorso alla discarica dall’altro, così da consentire il raggiungimento degli obiettivi di legge. Obiettivi che non possono essere raggiunti soltanto con la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio. Occorre passare anche attraverso un incremento dei conferimenti delle altre frazioni, soprattutto dell’organico. Questo è il momento per fare un salto qualitativo che permetta di allineare, nel medio periodo, i livelli di raccolta differenziata urbana delle Regioni del Sud a quelli delle aree migliori del Paese”.

Al centro dell’attenzione del convegno “I veicoli fuori uso – La svolta per il risultato” è stato l’approfondimento dell’Accordo di Programma Quadro sulla gestione dei veicoli fuori uso siglato lo scorso 8 maggio a Roma dai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e dalle associazioni che rappresentano la filiera industriale del trattamento dei veicoli a fine vita (ANFIA e UNRAE per i costruttori di autoveicoli – FEDERAICPA per i concessionari di autoveicoli – FISE-UNIRE, CAR-CNA e ADA per le aziende di demolizione – ASSOFERMET per demolizione, frantumazione e recupero/commercio di rottame – AIRA per i frantumatori di rottame metallico).
Obiettivo dei lavori era quello di dare una risposta industrialmente concreta ed in linea con i più impegnativi target di riciclaggio veicoli fissati dalla Commissione Europea al problema di 1,5 milioni di veicoli demoliti ogni anno in Italia.

Sono incoraggianti i primi dati relativi alla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche con il nuovo sistema nazionale, presentati al Forum, presieduto dal delegato ANCI alle Politiche Ambientali Filippo Bernocchi, “Risultati, criticità e obiettivi nel sistema di gestione dei RAEE”. L’incontro è stato promosso da ANCI, ANIE, Confcommercio, Federambiente, Assoraee e organizzato da FISE Servizi in collaborazione con Rimini Fiera e Centro di Coordinamento RAEE.
Secondi i dati illustrati a Rimini dal Centro di Coordinamento RAEE, nel primo periodo di funzionamento del nuovo sistema di raccolta e smaltimento, cioè da gennaio a ottobre, il numero di Centri di Raccolta pubblici serviti dai sistemi collettivi di gestione dei RAEE ha raggiunto quota 2.703 unità. A oggi, in materia di RAEE, si stima che il 70% della popolazione italiana sia servita dal nuovo sistema, anche se con significative differenze tra le diverse aree della penisola.

Molta attenzione ad Ecomondo anche per la sezione Reclaim Expo, il primo salone italiano sulle bonifiche dei siti contaminati. Il progetto prevedeva un’ampia area espositiva, aperta ad aziende private ed enti pubblici, con in mostra le più avanzate tecnologie di bonifica dei siti contaminati, le tecniche e la strumentazione per la caratterizzazione e il monitoraggio, con un focus sulla riqualificazione industriale e urbana.

Aumentano i quantitativi di rifiuti avviati al riciclo; continuiamo ad importare dall’estero “materie prime riciclate”; il settore dei “recuperatori” conferma un ruolo strategico per lo sviluppo dell’industria nazionale, ma oggi sta già subendo i primi effetti negativi della crisi dei prezzi delle materie prime. E’ questa, in sintesi, la fotografia del comparto del recupero che emerge dallo studio annuale “L’Italia del Recupero” presentato da FISE Unire (l’Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti) a Rimini Fiera. Il Rapporto evidenzia l’importanza del settore del riciclo, confermata dalla sua continua crescita: se negli ultimi anni la produzione industriale ha subito una contrazione dell’1,6%, le attività di recupero sono cresciute complessivamente dell’8,2%.

Da segnalare, inoltre, che Ecomondo e Key Energy sono state a zero emissioni grazie alla neutralizzazione delle emissioni di CO2 sviluppata in collaborazione con AzzeroCO2, partner tecnico – scientifico dell’evento. Le emissioni di CO2 totali che emergono dai calcoli sono pari a circa 313 tonnellate: saranno neutralizzate attraverso la piantumazione di circa 450 alberi in un’area verde d’Italia.

prodotti
Caprari: elevata potenza in completa sicurezza
11/11/2008 L’aumento del campo di prestazione consente portate fino a 800 l/s e prevalenze fino a 65 m. Le nuove idrauliche mono e bicanale rispondono all’esigenza dei grandi impianti di depurazione. La robustezza delle pompe è ottenuta mediante un sistema di progettazione all’avanguardia e con un generoso dimensionamento dell’albero e dei cuscinetti del motore elettrico e grazie all’utilizzo di nuove metallurgie (ghise legate e acciaio fuso).

Il motore è in classe F con filo a doppio isolamento in classe H e temperatura media in classe T4: ciò significa motori molto freddi (bassa temperatura di esercizio), quindi a lunga durata ed elevata efficienza energetica.

Nella fase di progettazione Caprari ha prestato particolare attenzione all’impatto ambientale progettando una camera olio ottimizzata per ridurne i quantitativi di lubrificante e usando sia vernici biocompatibili sia materiali perfettamente riciclabili.

Il dispositivo di tenuta dei sistemi di accoppiamento automatico Bak, che garantisce la totale assenza di perdite di carico e di liquido, è stato progettato con un profilo innovativo per garantire la massima efficacia anche nei transitori d’avviamento più difficoltosi, tipici nei grossi impianti. La versatilità di questi modelli consente l’installazione sia in vasca sia in camera asciutta, in posizione verticale o orizzontale, in batteria per servizio in parallelo per ottenere una modularità delle portate massime richieste e in serie per superare, con un rilancio direttamente in condotta, prevalenze significative.

Gli alti rendimenti e la standardizzazione dei componenti e la filosofia costruttiva Caprari garantiscono livelli di Life Cycle Cost ai vertici della categoria (bassi costi d’esercizio e di manutenzione).

Idee e Prodotti: una valvola di non ritorno che è anche una valvola di sicurezza
12/11/2008 Queste nuove valvole lavorano come valvole di sicurezza, cioè consentono il passaggio del flusso in una direzione a una pressione di esercizio prestabilita, in funzione delle caratteristiche costruttive specifiche, offrendo una molteplicità di applicazioni.

Sono costruite in poliuretano e prevedono: un passaggio pieno con un diametro nominale da 25 a 200 DN; un grado di resistenza all’apertura variabile, studiato secondo il campo di applicazione; un grado di compensazione alla depressione, mantenendo l’affidabilità di chiusura nella fase normalmente chiusa; installazione sia orizzontale che verticale.

Il principio di funzionamento della valvola è consentire il flusso di un fluido in una direzione, impedendolo in quella opposta. Non viene impiegato alcun corpo meccanico inserito nel corpo valvola, come molle, sfere o dischi; sono la caratteristica costruttiva e la flessibilità del corpo valvola a esercitare il controllo del flusso con precisione.

La sua elasticità permette la tenuta al riflusso, alle pressioni di lavoro indicate e la compensazione dell’aria per evitare la depressione del contenitore e/o della condotta dove viene installata.

La particolarità e unicità della valvola date dall’accoppiamento di diversi strati di lastre di poliuretano offrono una maggiore continuità di esercizio anche in condizioni difficili, come flussi molto sporchi con presenza di corpi grossolani. La valvola è quindi esente da manutenzione.

Normalmente chiusa, offre una tenuta affidabile indipendentemente dalla contropressione del fluido nella condotta; è pertanto particolarmente adatta in situazioni di riflusso, esprime ottima tenuta sia agli odori che alla tenuta all’aria, è indicata dove si vuole mantenere il vuoto a monte della valvola stessa.

Le possibilità di applicazione sono molteplici, a titolo d’esempio citiamo: acquedotti, fognature, condotte, edilizia, impianti chimici e altre applicazioni.