Edizione N° 36 del 8 aprile 2008

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Edizione N° 36 del 8 aprile 2008


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Aumenta il verde, ma la qualità dell’aria rimane critica
08/04/2008 I migliori progressi si registrano a Napoli, seguita da Cagliari e Torino; Verona è la città che ne ha di più in assoluto. Tuttavia continua a crescere il numero dei veicoli, anche se in modo non omogeneo: dal 2000 al 2006, Milano registra un calo del 9%, mentre in molte città del Sud cresce il numero di auto, in linea col trend nazionale. Roma è la città con più auto ogni mille abitanti; a Nord il record spetta a Modena e al Sud il valore maggiore è quello di Catania. Nello stesso periodo, nei comuni di provincia il numero di auto pro capite mostra un aumento generalizzato così come, a livello comunale, aumenta il numero di motocicli e quello dei veicoli commerciali leggeri, confermando il trend degli ultimi anni.

Aumenta il numero di auto a basse emissioni, con le Euro 4 che superano il 10% in tutte le città, con il valore più alto a Roma. La quota di veicoli commerciali leggeri più vecchi e inquinanti (pre-Euro) scende al di sotto del 20% in quasi tutte le città del Centro-Nord, mentre al Sud oscilla ancora intorno al 30%.

Sempre di più anche le auto a gasolio, come quelle di grossa cilindrata. Diventa sempre più importante proseguire con il risanamento della qualità dell’aria, per il quale sono stati presentati piani appositi in 11 delle 13 regioni dove ricadono le 24 città; interventi centrati soprattutto sui “trasporti”, visto che nel 2005 i valori limite degli inquinanti sono stati superati in quasi tutte le aree urbane. Infatti, i dati sulle emissioni di PM10 dimostrano che il “trasporto su strada” è il principale fattore di inquinamento in 19 delle 24 città considerate.

Anche per quanto riguarda gli ossidi di azoto, in 18 città la metà o più delle emissioni sono dovute al traffico, con eccezioni a Venezia e Taranto, dove l’industria fa la parte del leone. Stesso discorso per monossido di carbonio e benzene, mentre gli ossidi di zolfo arrivano soprattutto dall’industria, anche se a Napoli, Cagliari e Palermo la gran parte delle emissioni arriva dai porti.

Le emissioni totali di PM10 diminuiscono in tutte le città rispetto al 2000. In particolare, il contributo del settore “trasporti su strada”, pur rimanendo la principale fonte di emissioni nella maggior parte delle città, ha registrato decrementi significativi. Andamento analogo per ossidi di azoto e ossidi di zolfo. Anche le stime delle emissioni 2005 di monossido di carbonio, benzene e ammoniaca derivanti dai trasporti, risultano inferiori a quelle relative all’anno base 2000. Nelle grandi città, tra 2002 e 2006 la produzione di rifiuti è cresciuta del 5,1%, molto meno della media nazionale dell’8,9%. Un minor incremento che sembra dipendere dalla diminuzione della loro popolazione.

La produzione di rifiuti di diversi centri urbani è influenzata dagli afflussi turistici, con 25 milioni di persone che nel 2006 hanno visitato le principali città del Bel Paese. In diminuzione il consumo d’acqua per uso domestico nelle città, anche se rispetto al 2005 è rimasto pressoché invariato. Nelle 24 città analizzate, nel 2006 il consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento registra in media un aumento percentuale del 6,7% rispetto al 2000.

Per l’anno 2006 la città che riporta il consumo di energia elettrica per uso domestico pro capite più basso è Foggia, mentre le città più energivore risultano Cagliari e Roma. Insufficienti gli adempimenti riguardanti l’inquinamento acustico. La qualità dell’ambiente nelle città dipende anche dal loro affollamento e dallo spazio disponibile per le persone: i dati sull’inquinamento indoor confermano che al Centro-Nord, escluse Milano e Torino, sono a disposizione del singolo cittadino 1,6 stanze e che la presenza di condizionatori nelle case è salita dal 17% del 2003 al 23% del 2006.

Terra Futura 2008, dal 23 al 25 maggio a Firenze, Fortezza da Basso
08/04/2008 L’evento è promosso e organizzato da Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus per conto del sistema Banca Etica (Banca Etica, Consorzio Etimos, Etica SGR, rivista “Valori”) e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale s.c., e realizzata in partnership con Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete, Legambiente e vede la collaborazione di realtà, enti e associazioni impegnati nel campo della sostenibilità.

Terra Futura torna per la sua quinta edizione, con progetti ed esempi concreti di un vivere diverso che spaziano dalla tutela dell’ambiente alle energie alternative rinnovabili, dall’impegno per la pace alla cooperazione internazionale, dal rispetto dei diritti umani alla finanza etica, al commercio equo…

83.000 i visitatori nel 2007, un’edizione che ha visto crescere del 25% il trend generale della manifestazione, con 500 aree espositive, oltre 4.000 enti rappresentati, 190 appuntamenti culturali fra convegni, dibattiti e workshop con 1.000 relatori coinvolti e ancora 100 momenti di animazione e laboratori di “buone pratiche”.

Nell’ampia rassegna espositiva, anche quest’anno presenti associazioni e realtà del non profit, imprese eticamente orientate, enti locali e istituzioni, a testimoniare come comportarsi in modo “alternativo” sia possibile in ogni ambito dell’abitare, del produrre, del coltivare, dell’agire, del governare. Ricco anche il programma culturale, che vedrà intervenire a Firenze numerosi esperti e testimoni provenienti dal mondo della politica, dell’economia e della ricerca scientifica, dal terzo settore, dalla cultura e dallo spettacolo.

Tema conduttore della prossima edizione: “costruire alleanze per una terra futura”. Se è vero che l’emergenza clima, la crisi della biodiversità e la crescente scarsità della risorsa idrica preoccupano un sempre crescente numero di persone – così come il progressivo aggravarsi nel mondo di squilibri e disuguaglianze, ormai riconosciuto da tutti – è altrettanto vero che manca una strategia comune in grado di affrontare le enormi sfide poste da questi problemi.

Nessuno può farcela da solo: oggi è necessario incentivare la riflessione sul tema delle politiche strategiche e di lunga portata dei governi e delle imprese, perché solo un’alleanza trasversale e duratura fra le varie componenti della società può portare a risultati significativi.

Appuntamento con le rinnovabili e l’efficienza energetica
08/04/2008 Quella del 2007 è stata un’edizione storica che ha visto tassi di crescita record in relazione al numero di espositori (572 tra diretti e rappresentati), alla superficie espositiva (31.700 m2), oltre che al numero di visitatori (40.600 visitatori professionali qualificati), Solarexpo & Greenbuilding si sono imposti nel panorama fieristico come due appuntamenti da non perdere.

Tra le novità della prossima edizione la nascita di Polygen, l’evento specializzato all’interno di Solarexpo dedicato alla generazione distribuita ad alta efficienza: un’area specifica e un convegno nazionale che spazierà dai componenti per impianti di cogenerazione ai motori Stirling, dagli impianti chiavi in mano di solar cooling a quelli di trigenerazione, dalle turbine a gas con recupero di calore ai refrigeratori ad assorbimento a fiamma diretta.

Oltre all’esposizione, Solarexpo & Greenbuilding offriranno un programma convegnistico di prestigio: dall’immancabile appuntamento dedicato al fotovoltaico, all’approfondimento sul solare termico, al convegno dedicato al green building. Nella passata edizione oltre 6.300 professionisti hanno partecipato ai convegni e seminari in programmazione.

Il connubio energie rinnovabili-efficienza energetica (quest’ultima intesa sia a livello di involucro edilizio sia di impiantistica) sta riscuotendo notevoli consensi tra le aziende del settore: la sfida di Solarexpo & Greenbuilding è di fornire soluzioni e strategie per rispondere in maniera efficace ai cambiamenti climatici e alla necessità di supplire al venir meno delle fonti energetiche “convenzionali”. Obiettivi, questi, in grado non solo di promuovere l’attenzione all’ambiente e all’utilizzo critico delle risorse, ma anche di favorire la crescita del mercato di questi settori: dal fotovoltaico al solare termico, dalla micro-cogenerazione a tutte le tecnologie “efficienti” rivolte in particolare al settore edilizio e impiantistico.

E proprio in questa direzione procede anche il quadro normativo, basti pensare al decreto legislativo 311 che prevede un drastico calo dei consumi nelle costruzioni e l’obbligatorietà di installare sui nuovi edifici gli impianti solari (o eventualmente di utilizzare pompe geotermiche), al “nuovo” Conto energia per il fotovoltaico, alle detrazioni fiscali previste per l’aumento dell’efficienza energetica in edilizia e per il solare termico, alla promozione della piccola cogenerazione. Come per la passata edizione, la vetrina espositiva, sviluppata su cinque padiglioni, sarà affiancata da un ricco programma di convegni, seminari e corsi di formazione.

Trelleborg ottiene la certificazione ISO 14001
08/04/2008 Trelleborg di Lodi Vecchio, centro di eccellenza mondiale per la produzione di tessuti gommati usati nella la stampa off-set e per innumerevoli applicazioni nei settori areospaziale, automobilistico, militare e industriale, ha ottenuto la certificazione ISO 14001, sigla che identifica uno standard di attestazione di carattere volontario – rilasciato da un organismo indipendente accreditato e riconosciuto a livello internazionale – relativo alla gestione ambientale delle organizzazioni.

Punto fondamentale è la non obbligatorietà della certificazione in questione. L’ottenimento della ISO 14001 è, infatti, legato all’iniziativa volontaria delle organizzazioni che decidono di stabilire, attuare, mantenere attivo e aggiornare il proprio sistema di gestione ambientale. Le imprese interessate, dopo un’analisi accurata delle proprie criticità ambientali, si impegnano in un percorso di miglioramento continuo delle performance di sostenibilità, secondo la metodologia denominata PDCA (Plan-Do-Check-Act, «Pianificare-Attuare-Verificare-Agire»). La riduzione dell’impatto ambientale di processi, prodotti e servizi, assieme alla diminuzione dei costi legati ai consumi energetici, alla gestione dei rifiuti e delle materie prime costituiscono le prerogative fondamentali per il raggiungimento dell’attestazione.

I numeri parlano chiaro. In Lombardia sono, in tutto, solo 1.623 le organizzazioni che hanno dimostrato di avere i requisiti specifici, previsti nella norma, per ricevere tale attestazione: di queste 698 sono dislocate nella provincia di Milano e soltanto 42 in quella di Lodi (Fonte Sincert).

Trelleborg fa parte, quindi, di questa ristretta e virtuosa cerchia di imprese, avendo dimostrato di operare nel rispetto di tutti i parametri di sicurezza per la gestione ambientale delle attività produttive.

Significativi anche gli altri dati diffusi ottenuti dalla società. Il 2007 della multinazionale svedese si è chiuso con un fatturato di 80 milioni di euro per il solo comparto della stampa, coperto all’80% dalla sola attività produttiva di Lodi Vecchio. Il numero complessivo dei lavoratori impegnati nella Product Area Printing Blankets nelle filiali Trelleborg presenti nel mondo è di circa 650 unità, di cui ben 315 operano all’interno del sito produttivo di Lodi Vecchio.

Nel corso del 2007 sono state assunte anche nuove figure specializzate con una significativa valorizzazione della presenza femminile. Sono, infatti, in tutto 32 le donne impegnate nello stabilimento di Lodi Vecchio, pari al 10% della forza lavoro dell’azienda. E proprio una donna è responsabile a livello mondiale dell’area Ricerca e Sviluppo di Trelleborg.

L’eccellenza di Lodi Vecchio è stata riconosciuta dalla multinazionale svedese, che ha nominato il sito lodigiano headquarter mondiale della divisione Coated Systems e Dario Porta presidente a livello worldwide di questa Business Unit, che ha chiuso il 2007 con un fatturato di 180 milioni di euro. Spetta, quindi, al management lodigiano, il coordinamento degli stabilimenti di Spartanburg, negli Stati Uniti, e di Shanghai in Cina, nelle quali complessivamente lavorano circa 1.000 persone.

Caratterizzazione della biomassa in impianti di depurazione a fanghi attivi
08/04/2008 Il corso, rivolto a professionisti e tecnici che operano nel campo della depurazione delle acque, si propone quale momento di formazione ed approfondimento su temi riguardanti il controllo dei processi biologici a fanghi attivi, l’efficacia delle diverse metodologie di controllo del processo, le disfunzioni legate alla struttura del fiocco di fango e le possibili attività di prevenzione o trattamento delle stesse.

Particolare attenzione sarà rivolta all’osservazione microscopica del fango attivo e al valore indicatore di alcune specie batteriche. Una parte rilevante del corso sarà dedicata a esercitazioni tecnico-pratiche, che permetteranno di valutare diversi possibili scenari, rispetto ai quali i corsisti dovranno individuare i problemi e prospettare le possibili soluzioni. Sarà questo un momento di discussione e di scambio di esperienze tra tutti i partecipanti, per mettere in pratica da subito le nozioni acquisite in precedenza. I relatori del corso sono esperti provenienti da enti di ricerca, università e aziende del settore. Il corso è destinato a 30 persone e avrà luogo al raggiungimento di un numero minimo di 15 partecipanti.

One Shop Buy All: la rivoluzionaria filosofia di Cogenpower per l’Energy Management
08/04/2008 In occasione della quarta edizione di Energetica, il convegno annuale di Repubblica e Somedia dedicato ai grandi temi dell’energia e che quest’anno si tiene a Milano presso Palazzo Turati dall’11 al 13 marzo, il Gruppo Cogenpower ha presentato One Shop Buy All, la nuova filosofia dell’Energy Management della società grazie alla quale i clienti, consumer e industrial, ottengono da Cogenpower, unico interlocutore, tutti i prodotti e i servizi necessari per realizzare una soluzione energetica vantaggiosa economicamente e capace di migliorare la propria immagine.

Francesco Vallone, presidente e AD del Gruppo Cogenpower ha partecipato in qualità di relatore alla prima giornata di lavori, coordinata da Antonio Cianciullo e Giorgio Lonardi de La Repubblica e nell’ambito del suo intervento ha esposto quali sono i punti cardine della filosofia del Gruppo, la cui offerta integrata di Energy Management, come gestione totale del comparto energetico, mira a fornire:

– gas & elettricità con soluzioni personalizzate in base alle esigenze del cliente;

– tecnologie innovative nei settori industriale, residenziale, impianti sportivi e ricreativi e nella pubblica amministrazione;
– know – how ingegneristico e realizzativo attraverso l’attività di progettazione, installazione e manutenzione di impianti tecnologici (cogenerazione, trigenerazione, solare termico, caldaie a condensazione e in generale impianti energeticamente efficienti );
– automazione, grazie alla costruzione di sistemi di automazione sofisticati per il controllo e la gestione remotizzata degli impianti tecnologici.

“Le aziende oggi ritengono fondamentale per la loro attività investire sia sull’efficienza energetica che sullo sviluppo sostenibile per ottenere una riduzione della spesa energetica e un rafforzamento della propria immagine” – afferma Vallone in seno al suo intervento – e, aggiunge – “Solo da una visione integrata che non distingua ad esempio tra fornitura energetica e tecnologica o tra know-how ingegneristico, realizzativo e gestionale e automazione si può ottenere la soluzione al problema tecnologico in campo energetico. Abbiamo battezzato con lo slogan One-shop-buy-all questo modus operandi, assolutamente originale tra le aziende che offrono il servizio di Energy Management – conclude Vallone – e che rappresenta una filosofia rivoluzionaria in questo campo”.

Edison entra nel business del fotovoltaico con Ecostream Italy
08/04/2008 Non più solo fornitura di energia elettrica e di gas. Da oggi Edison allarga la sua offerta proponendo nuove soluzioni energetiche ai propri clienti business. Grazie ad un accordo siglato con Ecostream Italy, azienda del gruppo olandese Econcern specializzata nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, Edison potrà fornire, attraverso la sua rete di vendita, impianti fotovoltaici alle imprese e alle attività del terziario sue clienti con l’obiettivo di ottimizzare la spesa energetica.

Secondo l’accordo, Edison, insieme a Ecostream Italy, realizzerà e commercializzerà impianti fotovoltaici con la formula “chiavi in mano”, dall’iniziale analisi di fattibilità tecnico-economica sino allo sviluppo del progetto personalizzato, garantendo l’approvvigionamento di componenti di altissima qualità, la direzione del cantiere, il collaudo finale e il servizio di manutenzione post vendita.

La collaborazione con Ecostream rientra nella strategia di Edison che punta alla crescita del proprio business nelle energie rinnovabili e all’ampliamento della propria offerta di servizi a valore aggiunto ai suoi clienti, attuali e potenziali. Grazie a un reale rapporto di partnership, le imprese potranno cogliere i vantaggi della collaborazione con un operatore nel settore energetico.

L’accordo prevede anche la possibilità di partecipare in joint-venture a gare di appalto.

“Con questa nuova offerta Edison interpreta la richiesta del mercato: più energia pulita e soluzioni personalizzate”, ha commentato Alessandro Zunino, direttore commerciale di Edison. “Ogni impresa ha una sua ‘storia energetica’: attraverso la nostra rete commerciale desideriamo conoscere i profili di consumo delle aziende e intendiamo suggerire a tutte loro soluzioni per ottimizzare i consumi, fra le quali gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonte solare che siamo ora in grado di fornire “chiavi in mano”.

Andrea Brumgnach, direttore commerciale di Ecostream Italy, ha espresso la sua soddisfazione per questa importante collaborazione: “Siamo enormemente soddisfatti di essere stati scelti da una Società del calibro di Edison. Ecostream, grazie alla sua presenza in tutte le fasi della filiera del fotovoltaico e al proprio know-how relativo alla realizzazione, gestione e manutenzione di impianti fotovoltaici, garantirà a Edison il supporto tecnico necessario alla fattibilità della proposta di fornitura e realizzazione degli impianti”.

Seconda edizione per Remediation Technologies Exhibition
08/04/2008 RemTech vuole essere un evento esclusivo, finalizzato all’incontro tra gli attori principali sia pubblici sia privati della complessa filiera delle bonifiche ambientali. Il focus di RemTech è incentrato sul fronte della caratterizzazione, bonifica, monitoraggio ambientale, bonifica da amianto, discariche, attività di analisi, gestione dati e movimentazione prodotti di bonifica.

RemTech vedrà la predisposizione di un’ampia area espositiva, aperta ad aziende private ed enti pubblici, a livello nazionale e internazionale. A caratterizzare RemTech sarà inoltre un’autorevole attività convegnistica, con il coordinamento del Comitato Scientifico.

Il programma scientifico ufficiale sarà inoltre affiancato da incontri tecnici a elevato contenuto tecnologico, organizzati dalle singole aziende. L’ingresso a RemTech Expo 2008 e la partecipazione ai convegni sono gratuiti e riservati agli operatori del settore.

Per maggiori informazioni: Segreteria Organizzativa Remtech Expo Ferrara Fiere Congressi, – Ufficio Segreteria: Simona Campana 0532/909495 – Responsabile: Silvia Paparella cell. 339/44.38.082.

Fresco a bordo: industria chimica e automobilistica a confronto
09/04/2008 I vecchi clorofluorocarburi sono vietati da molti Paesi perché alterano il clima; alcuni non sarebbero vietati negli Stati Uniti, che non hanno sottoscritto gli accordi internazionali, ma le industrie automobilistiche americane devono fare i conti con le leggi dei Paesi in cui vogliono vendere le loro automobili. Nei Paesi europei è vietato l’uso del fluido refrigerante HFC-134a, H2FC-CF3, comodo ma dotato di un potere di alterazione del clima 1.400 volte superiore a quello dell’anidride carbonica. Chi immette nell’atmosfera un chilo di HFC-134a è come (ed è penalizzato come) se immettesse nell’aria 1,4 t di anidride carbonica.

Un certo numero di speranze è stato di recente riposto nel fluido HFO-1234yf, tetrafluoropropene, F3C-CF==CH2 il cui potere di alterazione del clima è appena quattro volte superiore a quello dell’anidride carbonica. Infine viene proposto di usare la stessa anidride carbonica chiamata R-744. Una lotta fra giganti dell’industria chimica e automobilistica per conquistare un mercato stimato di 135.000 tonnellate di fluidi frigoriferi all’anno.

Rilevare le sostanze radioattive nocive per la salute: un compito da chimici
09/04/2008 Ogni tanto qualche notizia di chimica filtra anche nella grande stampa; è il caso dell’annuncio dell’arrivo (e del sequestro) di un carico di acciaio inossidabile radioattivo proveniente dalla Cina e destinato alle fonderie italiane, apparentemente contaminato da cobalto-60 usato nelle acciaierie per misurare lo spessore degli altiforni.

Con la diffusione delle applicazioni militari e commerciali dell’energia nucleare si sono moltiplicati i casi di dispersione accidentale di sostanze radioattive in prodotti commerciali, anche di uso comune. Un caso drammatico fu l’incidente (1987), con molti morti, di Goiania, in Brasile, dove rottami di apparecchiature mediche contenenti cesio-137 si sono dispersi fra la popolazione. Dopo l’incidente al reattore ucraino di Chernobyl (1986) sono arrivate in Italia (1988) partite di scorie di alluminio radioattive. La radioattività viene, oltre che da incidenti, da uno dei molti passaggi delle attività nucleari, da quelle minerarie, dal trattamento dell’uranio, dalle operazioni di smaltimento e trattamento del combustibile irraggiato estratto dai reattori, dai rottami dei reattori e delle centrali nucleari quando sono smantellate.

Sostanze radioattive possono finire, accidentalmente, anche negli oggetti domestici come piatti, posate, oppure in macchinari; ci sono naturalmente dei controlli, soprattutto nelle importazioni, ma la massa di materiali in circolazione nel mondo è così grande che tali controlli sono sempre più difficili, anche perché possono verificarsi frodi per vendere a basso prezzo materiali che dovrebbero essere distrutti. Importatori disonesti fecero arrivare in Italia (ancora nel 1988) partite di grano radioattivo acquistato a basso prezzo in Ucraina perché contaminato e destinato alla distruzione.

Molti studiosi lamentano che il referendum antinucleare italiano ha svuotato le università di corsi e di studenti nel campo nucleare. Parebbe che ci sia crescente bisogno, specialmente tra i chimici, di esperti nel campo nucleare non per costruire reattori ma per tenere sotto controllo i materiali diffusi nel mondo dalle attività nucleari e i prodotti che essi possono inquinare.

La scienza delle donne
09/04/2008 La Carta è stata firmata in presenza di Viviane Reding, Commissario europeo per la Società dell’Informazione e i Media, e Nagia Essayed, Commissario per le Risorse umane, la scienza e la tecnologia dell’Unione Africana.

Secondo uno studio Unesco, le donne rappresentano in media soltanto il 27% dei ricercatori nel mondo, ma con disparità tra i vari Paesi e continenti: sono il 46% in Sudamerica, il 29% in Africa e il 15% in Asia. In Europa la Commissione Europea ha calcolato che le donne che lavorano nei laboratori pubblici sono il 32%, il 18% invece quelle che lavorano nel privato. Nonostante questo i premi assegnati alle donne sono davvero pochi: dei 521 premi per la scienza e la medicina assegnati dal 1903 al 2007, solo 12 sono andati a ricercatrici, 7 per la medicina, 3 per la chimica, 2 per la fisica.

Ci sono casi in cui l’Università riconosce il valore della ricercatrice ma poi non le assegna un posto fisso, la mantiene precaria. È la storia di Federica Migliardo, 32 anni, fisica all’Università di Messina, che l’ha premiata per essere stata il ricercatore con maggiori pubblicazioni ma che poi l’ha considerata non idonea per ricoprire un posto da ricercatore. La Migliardo ha ricevuto, in occasione dell’incontro di Parigi, il settimo premio, tra nazionali e internazionali: la borsa Unesco-L’Oreal per le donne nella scienza, premio da dieci anni conferito a giovani ricercatrici under 35 di tutti e cinque i continenti.

A convincere i giurati sono stati i risultati che Migliardo ha conseguito in dieci anni di ricerca sul trealosio, uno zucchero usato dai batteri che vivono in condizioni estreme per sopravvivere. “In condizioni ambientali di stress alcuni tardigradi, artemie saline (crostacei), batteri e piante mostrano straordinarie capacità di sopravvivenza grazie alla sintesi di questo disaccaride, che permette loro di passare a uno stato di ‘vita nascosta’ e di ripristinare le funzioni vitali quando le condizioni esterne tornano nuovamente favorevoli”, spiega la Migliardo. Gli studi sulla biofisica del trealosio permettono di ampliarne l’uso in diversi campi: farmaceutico, alimentare e cosmetico. Una delle applicazioni più significative in campo medico riguarda la conservazione del plasma in polvere, che grazie al trealosio può essere ricomposto aggiungendo acqua, come succede per il caffé in polvere. E ancora, il trealosio ha dimostrato di inibire l’aggregazione delle proteine mutanti impazzite tipiche delle malattie neurodegenerative, come nel caso della Corea di Hungtinton.

Grazie alla borsa ricevuta, Migliardo potrà trascorrere un periodo di studio presso l’Università di Lille per proseguire i suoi studi sul trealosio.

DuPont introduce il programma di etichettatura per i refrigeranti Suva
09/04/2008 Per tutelare gli acquirenti di climatizzatori per edifici e residenze dalle conseguenze potenzialmente nocive dovute all’uso di refrigeranti non autorizzati, DuPont ha oggi annunciato l’introduzione del Suva Refrigerants Labeling Program (programma di etichettatura per i refrigeranti Suva).

I refrigeranti R-410A e R-407C, per i quali DuPont detiene i brevetti in diversi paesi, sono i principali composti florurati (HFC ) a livello mondiale per applicazioni di climatizzazione residenziale, e condizionamento per industria leggera, nonche’ per pompe di calore.

Per gli importatori, gli acquirenti e gli utilizzatori di attrezzature per la climatizzazione è importante assicurare che i loro impianti contengano refrigeranti provenienti da produttori autorizzati. Le potenziali ramificazioni dell’uso di refrigeranti non autorizzati includono il sequestro e la distruzione degli impianti, danni economici, pubblicità negativa e un’interruzione produttiva rilevante.

Per affrontare tali problematiche DuPont ha sviluppato il Suva Refrigerants Labeling Program. Il programma fornisce agli acquirenti e utilizzatori di sistemi di climatizzazione un’etichetta di facile identificazione in cui si dichiara che l’impianto contiene il 100% di Suva 410A o Suva 407C autorizzato e può essere quindi esportato e usato ovunque in tutto il mondo, inclusi i paesi dell’Unione Europea, senza timore di infrangere alcun brevetto. L’etichetta include la tecnologia all’avanguardia Izon di DuPont che ne impedisce la copia, la contraffazione e l’uso non autorizzato.

I maggiori produttori di impianti di climatizzazione dell’aria quali TCL e Chigo, entrambi situati a Guangdong, Cina, hanno introdotto il Suva Refrigerants Labeling Program in tutti i loro impianti dotati di R-410A e R-407C. Kent Yann, TCL Sales Director, Overseas Marketing ha dichiarato “Il DuPont Suva Refrigerants Labeling Program fornisce ai nostri clienti la certezza che i nostri impianti R-410A possono essere esportati e utilizzati nel mondo con tutti i brevetti necessari, e che noi utilizziamo esclusivamente i refrigeranti Suva di DuPont.”

Li Xinghao, Chairman della società Chigo, ha spiegato “La richiesta di impianti R-410A sta crescendo rapidamente nei nostri mercati chiave, inclusi i paesi dell’Unione Europea. Il programma di etichetattura di DuPont rappresenta per noi un mezzo importante a disposizione dei clienti per riconoscere facilmente che i loro impianti contengono Suva 410A autorizzato, prodotto da DuPont.”

DuPont offre il Suva Refrigerants Labeling Program ai produttori di impianti che utilizzano Suva 410A o Suva 407C a condizione che le aziende soddisfino i criteri di certificazione. La certificazione di DuPont assicura che il produttore utilizzi il 100% di refrigeranti autorizzati nei propri impianti di climatizzazione.

“Gli scienziati di DuPont hanno sviluppato, brevettato e dato in licenza refrigeranti autorizzati per un utilizzo a livello globale,” ha dichiarato Cynthia C. Green, Vice President e General Manager presso DuPont Fluoroproducts. “Abbiamo investito un gran numero di risorse e milioni di dollari nella ricerca. La protezione della nostra proprietà intellettuale ci consente di continuare a investire in tecnologie innovative per i settori della climatizzazione e della refrigerazione, e di fare in modo che i nostri clienti possano trarre beneficio dalla qualità che si aspettano dai prodotti di DuPont.

Continueremo a prendere forti misure per la salvaguardia dei nostri diritti e per la tutela dalla contraffazione, dalla violazione dei brevetti e dei marchi commerciali, e dall’appropriazione indebita di proprietà intellettuali.

DuPont Fluorochemicals produce e commercializza in tutto il mondo refrigeranti avanzati, utilizzando le sue conoscenze scientifiche, tecnologiche e di mercato per sviluppare materiali e soluzioni sostenibili in grado di migliorare il comfort, consentire la conservazione degli alimenti, ottimizzare i processi industriali e ridurre l’impatto sull’ambiente.

Europa dell’Est in rapido sviluppo, con tassi di crescita a due cifre
09/04/2008 L’Europa orientale è un’area in rapido sviluppo, caratterizzata da tassi di crescita a due cifre. Numerosi mercati, come quello dei metalli, l’automobilistico e il mercato delle costruzioni navali, si sviluppano rapidamente e richiedono grandi quantità di gas industriali.

Per il mercato dei metalli, Air Liquide ha recentemente firmato in Ungheria un contratto di 15 anni con DAM, filiale del Gruppo ucraino Donbass Group, uno dei principali produttori mondiali di acciaio. Air Liquide installerà e gestirà a Miskolc, nell’Ungheria nord-orientale, una unità di produzione d’ossigeno on site, che entrerà in funzione a metà 2008. Il Gruppo ha inoltre siglato in Bulgaria un nuovo contratto di 15 anni con Cumerio, per rifornire di ossigeno la sua fonderia di rame di Pirdop, 80 km ad est di Sofia. Air Liquide attualmente possiede e gestisce tutte le unità di separazione dei gas dell’aria della zona, con una capacità di produzione totale di 800 tonnellate di ossigeno al giorno, rappresentando una delle più importanti realtà industriali della Bulgaria.

Per sostenere il mercato dell’automobile, Air Liquide Ungheria ha recentemente messo in servizio una unità di produzione on site a Győr per rifornire d’azoto DANA Hongrie, filale di uno dei maggiori fabbricanti mondiali di componenti automobilistiche. Nello stesso settore, il Gruppo ha firmato in Polonia due nuovi contratti a lungo termine con Timken e Delphi per la produzione di azoto sul sito dei clienti. Timken è situato a Sosnowiec, vicino Katowice, e fabbrica supporti per l’industria automobilistica. L’unità di Delphi, con sede a Ostrów Wielkopolski, fabbrica e assembla differenti parti e componenti automobilistiche. Queste due unità di produzione entreranno in funzione a metà 2008.

Per il settore della costruzione navale, Air Liquide ha recentemente messo in funzione una nuova unità di produzione di acetilene (con una capacità produttiva di 1000 tonnellate annue) per l’approvvigionamento decennale di Aker Yards a Braila, in Romania. Aker Yards Braila è uno dei più importanti siti di costruzione navale del Sud Est della Romania, situato sul Danubio, vicino al Mar Nero. Questa unità di produzione rifornisce anche Aker Yards Tulcea, anch’essa situata sul Danubio, e gli altri clienti di Air Liquide nella regione.

Gli investimenti del Gruppo per sostenere questi mercati chiave dell’Europa dell’Est hanno raggiunto, nel 2007, i 70 milioni di euro.

Guy Salzgeber, direttore delle operazioni Industriali in Europa e membro del Comitato Esecutivo del Gruppo Air Liquide, ha dichiarato: “Stiamo sviluppando intensamente le nostre attività nei mercati in forte crescita dell’Europa dell’Est. I contratti siglati recentemente illustrano la strategia di crescita del Gruppo in quest’area del mondo, focalizzandosi in particolare sulle grandi industrie manifatturiere come quelle dei metalli, l’automobilistica o le costruzioni navali. Tenuto conto delle prospettive di sviluppo future dei mercati dell’Europa orientale, abbiamo intenzione di continuare ad accrescere i nostri investimenti nell’area nei prossimi anni».

Stato dell’arte con i nuovi titolatori automatici Excellence di Mettler Toledo
09/04/2008 A seconda dell’impiego l’acqua viene trattata o purificata. Per uso farmaceutico deve essere deionizzata e sterilizzata e il trattamento con cloro, ozono o altri agenti ossidanti è necessario nel caso di acqua potabile. Le acque reflue invece devono essere trattate con diversi procedimenti per rimuovere i contaminanti e per poterla immetterla nuovamente nel ciclo naturale.

Nessuna sorpresa quindi se le analisi delle acque sono condotte sistematicamente in tutto il mondo per garantirne la qualità. Norme ufficiali sono state definite da enti governativi ed industriali come ASTM, ISO, Farmacopea ed altre istituzioni.

La titolazione è una delle tecniche più utilizzate che negli anni ha avuto una importante evoluzione passando dall’uso di sistemi manuali con burette di vetro e indicatori colorati a sistemi completamente automatici.

Un moderno titolatore è in grado di condurre un metodo complesso a partire dalla preparazione del campione fino al risultato finale. Mettler Toledo, con la nuova linea Excellence T50, T70, T90, offre una gamma completa di titolatori totalmente automatici, supportati da molti accessori come gli autocampionatori intelligenti Rondo, per eseguire analisi multiparametriche su serie di campioni.

Tutti i componenti del sistema di titolazione sono riconosciuti automaticamente e l’operatore non deve preoccuparsi di verificare se le risorse disponibili, le impostazioni, i dati di calibrazione sono corretti, i sistemi Mettler Toledo Excellence provvedono a informare l’utilizzatore in caso di necessità.

Una gamma completa di sensori per titolazione e per misure di concentrazioni ioniche, plug-and-play, permette di coprire tutte le tipologie di applicazioni legate all’analisi delle acque per via potenziometrica.

La funzione di “autoapprendimento” implementata in tutti i titolatori della serie Excellence facilità enormemente lo sviluppo di un metodo analitico; il sistema infatti studia i parametri cinetici della curva di titolazione e ottimizza i parametri di controllo. L’accesso personalizzato a più livelli agli strumenti e le funzioni speciali “shortcuts” semplificano il lavoro e allo stesso tempo sono una garanzia per la sicurezza dei dati.

Il software LabX permette in aggiunta di registrare e trasferire i dati a sistemi informatici LIMS garantendo la completa sicurezza e tracciabilità.

Automation University 2008: due giorni di sessioni parallele di aggiornamento
09/04/2008 In programma il 21 e 22 maggio a Bologna nello storico Palazzo della Cultura e dei Congressi, Automation University rappresenta un’importante vetrina e un’occasione di confronto sui trend e sulle più recenti tecnologie e soluzioni nell’ambito dell’informazione integrata e dell’automazione.
Gli esperti di automazione e IT potranno prendere parte a diverse sessioni parallele tra cui:
– hands-on sessions: oltre 250 casi demo illustreranno, attraverso momenti formativi, le più innovative soluzioni hardware e software;
– demo sessions: sessioni demo interattive con presentazioni live della Integrated Architecture, accompagnate dalla presentazione di casi di successo in ambito internazionale;
– tavole rotonde e seminari: tavole rotonde e sessioni verticali dedicate ai settori LifeSciences, Food&Beverage, Oil&Gas, Energie Rinnovabili, Consumer Packaging Goods e Automotive oltre a seminari sulle tematiche correlate all’Integrated Architecture Control and Production.

Gli esperti di Rockwell Automation dei diversi settori verticali, clienti e partner illustreranno le proprie esperienze e best practice con l’obiettivo di offrire una visione completa di come raggiungere e mantenere un margine competitivo nell’industria manifatturiera moderna. La partecipazione all’evento è gratuita.