Edizione N° 32 del 6 dicembre 2007

Tutte le newsletter

Energie e Ambiente

Iscriviti alla newsletter


Edizione N° 32 del 6 dicembre 2007


notizie
Fotovoltaico sempre più competitivo grazie ai nuovi sistemi di incentivi
07/12/2007 L’energia solare è quella tra le fonti energetiche che riscuote il maggior favore tra i cittadini. Da quest’anno con il nuovo Conto Energia le procedure per accedere agli incentivi si fanno più semplici e a questi si affiancano i fondi regionali e nuovi prodotti finanziari creati ad hoc da alcune banche che arrivano a finanziare fino al 100% dei costi degli impianti.

Tra febbraio e marzo partiranno i primi bandi dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio diretti a finanziare investimenti in impianti fotovoltaici.

“Proprio in questi giorni abbiamo definito i contenuti della nuovo POR 2007/2013. Dal 2006 fino al 2013 la spesa complessiva per le fonti rinnovabili è di 164 milioni di euro tra fondi regionali, nazionali ed europei” ha detto l’Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Filiberto Zaratti intervenuto al Convegno “Le energie alternative oggi disponibili: l’energia solare” che si è svolto alla Regione Lazio.

“I fondi arriveranno a finanziare buona parte dei costi degli investimenti per gli impianti, un contributo in conto capitale che ha in particolare lo scopo di sostenere la competitività delle piccole e medie imprese laziali – ha continuato Zaratti – proprio a queste sono destinati il 50% degli stanziamenti e il restante 50% agli enti locali. L’obiettivo è di spenderli nel periodo 2007/2013”.

Per i privati cittadini, oltre che per le imprese, è previsto un fondo di rotazione che partirà a dicembre per finanziare in conto interesse investimenti per fonti rinnovabili ed efficienza energetica 15 milioni di investimenti che saranno gestiti da Sviluppo Lazio e che si accollerà gli interessi o il rischio dei mutui per gli investimenti. Fondi che si aggiungono a quelli previsti dal bando ancora aperto per 1,7 milioni di euro per incentivi per il solare termico per privati e imprese gestito sempre da Sviluppo Lazio.

Il capitale speso per impianti di piccole o grandi dimensioni sia per piccole utenze domestiche sia per grandi aziende si può recuperare ad impianto avviato attraverso un incentivo statale erogato dal Gestore dei Servizi Elettrici. È l’ente del Ministero dell’Economia e delle Finanze che opera d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico, che paga in base all’energia prodotta.

Da quest’anno con il DM 19/2/2007 è partita la seconda fase per il fotovoltaico: il nuovo ‘conto energia’, procedure più snelle e semplificate per richiedere l’incentivazione al GSE. Con l’entrata in vigore, il 13 aprile 2007 della delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) tutti, privati e aziende, possono installare impianti fotovoltaici e diventare produttori di energia da utilizzare in proprio o rivendere all’Ente gestore della rete o sul libero mercato per una potenza incentivabile complessiva di 1.200 MW. L’energia elettrica prodotta da un impianto oggi viene remunerata per 20 anni dal GSE e l’incentivo va da 0,36 euro a 0,49 per ogni Kwh prodotta, a seconda della potenza nominale. Nel 2006 sono stati prodotti 35 milioni di kilowattora dal fotovoltaico (+12,9% rispetto al 2005), 4.254 impianti in esercizio per una potenza totale di 40,5 MW.

Le banche si fanno carico di risolvere le questioni tecnico-burocratiche e finanziarie attraverso nuovi prodotti finanziari creati ad hoc. “Si tratta di prodotti rivolti sia a i privati sia a imprese o anche condomini dedicati a supportare lo sviluppo del mercato fotovoltaico” ha spiegato Marcello Paoli responsabile marketing Piccole Imprese del Banco Popolare, il gruppo bancario che conta 2.200 sportelli in Italia, intervenuto al Convegno di questa mattina, organizzato dall’Associazione Microcosmi e dal Gruppo Maurizi con il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, del Consiglio Nazionale dei Chimici e dell’Ordine dei Chimici. “Le durate di finanziamento sono superiori a quelle che si trovano nel sistema bancario, fino a 15 anni, con spread molto competitivi in grado di soddisfare le esigenze sia di chi vuole installare un impianto che delle società installatrici, senza garanzie reali né personali o in forma ipotecaria. L’importo finanziabile arriva fino al 100% del valore dell’impianto e per i privati è inclusa anche l’Iva. Inoltre c’è la possibilità di una polizza assicurativa che copre i danni diretti e indiretti”.

Segnali promettenti per l’energia solare anche sul fronte della ricerca – Nel Lazio si trova uno dei tre centri di ricerca esistenti al mondo sulla tecnologia solare. Insieme a quelli in Giappone e Germania, tra i centri all’avanguardia c’è il Polo di ricerca sul Solare Organico Università di Roma ‘Tor Vergata’ finanziato per 6 milioni di euro dall’Assessorato Ambiente della Regione Lazio. La Regione finora ha finanziato e installato impianti per 3 MW di potenza complessiva, di cui 10 milioni di euro destinati a 76 impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici scolastici di scuole e istituti secondari delle cinque province della Regione per un totale di 1 MW di potenza complessiva.

Definite le quote Raee per il transitorio: Re.Media primo consorzio nazionale multifiliera.
07/12/2007 Le quote Raee, calcolate sulla base di autocertificazioni fornite dai Sistemi Collettivi e utilizzate nel periodo transitorio, esprimono il rapporto tra peso dell’immesso sul mercato relativo ai soci aderenti a ciascun Sistema Collettivo e peso del venduto totale.

Re.Media si conferma il più importante consorzio nazionale multifiliera con una quota di mercato media del 40% nei settori dell’elettronica di consumo, piccoli elettrodomestici ICT e climatizzazione.

Nel dettaglio, le quote di mercato Re.Media per i settori di riferimento nei quali il consorzio detiene un ruolo di leadership sono:

– televisori e monitor, 78% quota Raee;
– climatizzazione, 49% quota Raee;
– elettronica/informatica/piccoli elettrodomestici, 25% quota Raee.

“Essere leader per quota di mercato nei settori di riferimento del consorzio” spiega Danilo Bonato, direttore generale di Consorzio Re.Media “ci attribuisce una responsabilità importante da un punto di vista ambientale e rappresenta per noi motivo di orgoglio. I vantaggi della dimensione di Re.Media non sono tanto legati al prestigio che indubbiamente ne deriva, ma più concretamente alla competitività della nostra struttura di costi. Una quota media del 40% (e in particolare del 78% in un raggruppamento significativo e critico come quello dei televisori e monitor), significa servire quasi la metà del Paese, ottimizzando le attività logistiche da un lato e valorizzando dall’altro le economie di scala conseguibili con i partner che forniscono i servizi di trattamento”.

Parte la normativa Raee: Ecolight è pronto ad accogliere la sfida
07/12/2007 Con la firma di tale Decreto viene fissata per il 1° gennaio 2008 la data di partenza ufficiale del sistema Raee. Vengono inoltre istituiti gli organismi preposti alla gestione: il Registro Nazionale dei produttori, il Centro di Coordinamento dei sistemi collettivi e il Comitato di Indirizzo.

L’iscrizione al Registro dovrà avvenire entro 90 giorni dalla data di apertura e risulta obbligatoria per tutti coloro che fabbricano o rivendono apparecchiature di illuminazione sul territorio nazionale col proprio marchio e per chiunque importa o immette in Italia AEE (apparecchiature elettriche ed elettrotecniche) e ne opera la commercializzazione.

I produttori che non assolvono a questi obblighi saranno soggetti a severe sanzioni amministrative pecuniarie e, in casi estremi, non potranno continuare ad operare nel mercato. Il Consorzio Ecolight è pronto a fornire assistenza ai suoi consorziati nell’adempimento degli obblighi previsti dalla Legge:

– predisponendo un sistema centralizzato che provveda alla gestione del recupero e dello smaltimento di tutti i Raee oggetto della nuova normativa ambientale;

– provvedendo all’ottimizzazione delle risorse economiche destinate all’attività di recupero e smaltimento dei Raee e alla gestione amministrativa dell’Eco-contributo (ECR);

– attuando una comunicazione in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica sul funzionamento del sistema e in particolare sull’interesse per il rispetto ambientale;

– fissando un ECR tra i più bassi in Italia e in Europa;

– garantendo pari potere decisionale tra i consorziati.

Oltre alle più importanti aziende del settore illuminotecnico, anche esponenti di rilievo della grande distribuzione come Auchan, Bennet, Carrefour Italia, Castorama, Conforama Italia, Pam e Self Italia hanno deciso di aderire ad Ecolight scegliendolo come partner nella gestione dello smaltimento di tutte le tipologie di Raee.

Klimahouse 2008, terza fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile
07/12/2007 Gli aumenti dei costi dell‘energia e la rischiosa dipendenza dall‘importazione delle fonti energetiche non rinnovabili, insieme ai continui mutamenti del clima, impongono una rapidissima riflessione e un diverso approccio nella difesa dell’ambiente. Da qualche anno la Provincia Autonoma di Bolzano dà il proprio valido contributo impegnandosi a ridurre le emissioni di ossido di carbonio.

La seconda edizione tenutasi nel gennaio 2007 ha superato ogni più rosea aspettativa: sono stati ben 35.753 gli operatori e i consumatori nazionali ed esteri che hanno visitato le 373 aziende presenti nel corso dei quattro giorni di fiera.

Considerato il numero sempre maggiore di espositori che desiderano partecipare alla manifestazione e che il quartiere fieristico ha raggiunto il massimo livello d‘espansione consentito, la Direzione di Fiera Bolzano ha deciso, per la prossima edizione, di puntare ancora di più sulla qualità presentando prodotti e servizi destinati esclusivamente all‘edilizia sostenibile.

I prodotti ammessi a Klimahouse 2008, scelti da una giuria selezionata (l’elenco sul sito) sono suddivisi in due comparti: “materiali e modalità costruttive” e “tecnologie impiantistiche”. Nel primo, saranno esposti prodotti per l‘isolamento termico, porte e finestre adatte a edifici CasaClima, coperture termoisolanti in vetro, componenti prefabbricate, tetti, ecc…; nel secondo, saranno in mostra sistemi di riscaldamento, di raffreddamento, sistemi per la misurazione e la regolazione, nonché prodotti inerenti le energie rinnovabili.

Inoltre, a partire dalla sua terza edizione, Klimahouse sarà partner ufficiale della campagna “Energia sostenibile per l’Europa 2005-2008”, l’iniziativa della Commissione Europea volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere la produzione e l’uso dell’energia sostenibile dando un contributo significativo alla tutela dell’ambiente. La campagna è stata promossa per rallentare il processo di surriscaldamento globale riducendo:
• il consumo energetico nei Paesi dell’Unione Europea
• la dipendenza dall’importazione di combustibili fossili
• le emissioni di biossido di carbonio

Uno dei principali obiettivi della campagna è migliorare le prestazioni energetiche negli edifici che, in base alle stime della Commissione Europea, consumano quasi il 40% dell’energia dell’Unione Europea, in gran parte per riscaldamento e raffreddamento.

La Commissione stima che si potrebbe risparmiare il 20% circa dell’energia utilizzata negli edifici facendo uso di tecnologie collaudate quali l’isolamento termico, nuovi e più efficienti impianti di riscaldamento e raffreddamento, integrazione di attrezzature per la produzione di energia rinnovabile (impianti fotovoltaici, pannelli solari, impianti a biomassa ecc…) sia negli edifici di nuova costruzione sia in quelli in fase di ristrutturazione.

Fiera Bolzano dà il buon esempio. A luglio 2007 è stata ultimata la struttura di pannelli solari fotovoltaici che rende Fiera Bolzano il quartiere fieristico italiano con la piú alta produzione di energia solare. Un investimento importante con il quale Fiera Bolzano contribuisce, in maniera considerevole, alla riduzione dei consumi, facendo risparmiare alla città di Bolzano quasi 200 tonnellate di anidride carbonica all’anno a tutto vantaggio dell’ambiente e con un notevole risparmio energetico.

I 1.800 pannelli solari fotovoltaici, che occupano una superficie di ben 2.400 m2, sono in grado di produrre energia per circa 300.000 kW/ora all’anno. Energia che viene immessa nella rete del Gestore del Sistema Elettrico (GRTN) e remunerata attraverso gli incentivi della Legge Conto Energia. Si prevede dunque che l’investimento vada in pareggio entro circa 10 anni trascorsi i quali l’impianto inizierà a produrre anche utili.

Dando un forte contributo alla produzione di energia da fonti rinnovabili, Fiera Bolzano conferma così il proprio impegno nel settore dell’efficienza energetica e dell’edilizia sostenibile, con cui – grazie alla fiera – si è fatta conoscere e apprezzare a livello nazionale ed internazionale.

In considerazione dell‘elevato numero di visitatori registrato la scorsa edizione, gli orari di apertura di Klimahouse 2008 saranno prolungati: gli operatori potranno accedere alla manifestazione il 17 e il 18 gennaio dalle ore 9 alle ore 20, mentre il pubblico il 19 e il 20 gennaio dalle ore 9 alle ore 19.

Capenergies promuove le energie rinnovabili
07/12/2007 Gestione automatizzata del risparmio energetico e il primo impianto solare installato a fine 2006 abbinato a una centrale di elettrolisi dell’acqua che alimenta una pila a combustibile capace di immagazzinare l’energia. Ma Capenergies è attivo anche nel campo dei biocarburanti derivati dal mais o dal girasole, ma anche dalle microalghe contenute nell’acqua di mare o di fiume. Il centro di ricerca INRA di Sophia Antipolis e il laboratorio oceonagrafico di Villefranche sur Mer, che aderiscono a Capenergies, studiano questa materia prima, la cui massa è costituita fino al 70% da lipidi. I ricercatori valutano che, coltivate su larga scala, queste alghe presenterebbero una resa all’ettaro 30 volte superiore a quella della colza o del girasole, con un impatto minore sull’ambiente. Il progetto, chiamato Shamash, è dotato di 3 milioni di euro su tre anni e mira a identificare la specie di alga più adatta a produrre questo nuovo sostituto del petrolio, che potrebbe essere disponibile in piccola quantità entro il 2010.

Tra i membri di Capenergies si trovano la maggior parte degli operatori francesi del settore: Giordano per il solare, Helion per le pile a combustibili, Watteco per il risparmio energetico, senza contare il CEA, l’Agenzia francese per l’energia nucleare, in tutto 190 partner tra imprese, centri di ricerca e università. Capenergies sostiene al momento 107 progetti di ricerca e ne finanza in parte 30 con oltre 100 milioni di euro di aiuti, distribuiti in diversi filiere tecnologiche, poiché è noto che nessuna energia rinnovabile potrà sostituire da sola le energie fossili. Tra gli altri progetti vi è quello promosso da Watteco, chiamato LCC, che mira allo sviluppo di sistemi automatici per il risparmio energetico negli edifici addebiti ad uffici e ad attività commerciali.

Teqnopolis è l’evento che riunirà il 28 novembre 2007 i Poli di Competitività, i Distretti Tecnologici ed i Parchi Scientifici, allo scopo di favorire collaborazioni scientifiche, industriali e di business tra i centri di ricerca e le imprese italiane e francesi.

Record di candidature per la terza edizione del Premio Impresa Ambiente
07/12/2007 Il Premio 2007 ha registrato, rispetto alla passata edizione, un incremento del 57% nel numero delle candidature, a dimostrazione che, negli ultimi anni in Italia, è notevolmente cresciuto il numero di aziende che hanno fatto dell’attenzione all’ambiente un asset strategico per la competitività; di imprenditori guidati da una nuova filosofia del fare impresa; di organizzazioni che riconoscono l’esigenza di una costante relazione tra attività economiche e ambiente naturale.

Le candidature passeranno ora al vaglio della giuria, composta da esperti del settore, che sceglierà i quattro vincitori (uno per ogni categoria) e deciderà a chi assegnare, tra una rosa di 49 candidati, il Premio Speciale Giovane imprenditore, riconoscimento riservato a titolari o dirigenti d’impresa under 40, che si siano distinti per spiccate capacità imprenditoriali, innovazione e attività di ricerca dedicate allo sviluppo ecosostenibile.

Il Premio, a cadenza annuale e diviso in quattro categorie (miglior gestione, miglior prodotto, miglior processo, migliore cooperazione internazionale), è promosso da Ministero dell’Ambiente, Ministero dello Sviluppo Economico, Unioncamere, Camere di Commercio di Roma e Milano e rappresenta un’occasione per utilizzare l’ambiente come “motore” economico essenziale per essere competitivi a livello europeo e favorire la crescita delle imprese italiane.

I 137 progetti in concorso sono stati presentati da aziende, provenienti da tutto il territorio nazionale, che mirano a rispondere alle esigenze di sviluppo del presente senza compromettere la capacità di crescita delle generazioni future.

La Regione capofila per numero di progetti in gara è la Lombardia con 36 candidati, seguita dall’Emilia Romagna con 19 iscritti, dal Lazio con 15, dalle Marche con 11. A seguire Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto con 8 progetti ciascuna, Campania con 7, Umbria e Puglia con 6, Piemonte con 5, Friuli VG, Calabria e Sicilia con due 2 ciascuna, Liguria e Sardegna con un solo progetto a regione.

La rosa delle candidature copre l’intero panorama aziendale: si va, infatti, dalla grande azienda con oltre 250 dipendenti (18 iscritti), alla media azienda (24), dalla piccola aziende (28) fino alla microazienda (44), all’ente pubblico (10), alle imprese pubbliche (2) e alle Ong (1).

Per quanto riguarda il Premio Speciale Giovane Imprenditore si evidenzia un dato interessante, infatti il 47% dei candidati proviene dal Centro Italia, mentre il 30% dal Nord e il 23% dal Sud e Isole.

Le imprese vincitrici saranno premiate nel corso della cerimonia che si terrà al Tempio di Adriano di Roma il 19 dicembre alle ore 10.00 e saranno ammesse di diritto a partecipare all’edizione 2008 dell’European Business Awards for the Environment, promosso dalla Commissione Europea (DG Ambiente), per riconoscere e sostenere le organizzazioni che abbiano contribuito allo Sviluppo Sostenibile.

Gate2Tech: primo portale europeo per il trasferimento industriale nel settore delle biotecnologie
07/12/2007 La società Gate2Tech propone alle PMI, ai centri di ricerca accademici e ai grandi gruppi, con questo portale, una rete di esperti in microincapsulazione unica nel suo genere, in grado di aiutarli ad affrontare le sfide tecnologiche nel settore delle biotecnologie: protezione di principi attivi sensibili, tecniche di rilascio controllato e biodisponibilità.

Gate2Tech identifica anche le PMI innovative o i centri di ricerca che hanno sviluppato tecnologie in grado di avere un impatto reale nel settore dell’agronomia, della produzione alimentare, della cosmetica e dei prodotti farmaceutici con l’obiettivo di metterli in contatto con partner industriali interessati a investire in questi progetti.

L’équipe di Gate2Tech è composta da esperti che operano da oltre 10 anni nell’ambito della ricerca scientifica in biotecnologia e medicina e hanno partecipato al management del progetto Istituto Virtuale del quinto Programma Quadro Ricerca dell’UE.

Gate2Tech ha in programma l’organizzazione di diversi seminari, convegni e workshop di alto livello tecnico sulla microincapsulazione e sulle sue infinite applicazioni industriali.

Gate2Tech è anche l’organizzatore di Probiotech, il salone professionale dedicato agli alimenti pre e probiotici (ingredienti funzionali – alimenti benefici per la salute) la cui seconda edizione si terrà dal 23 al 24 giugno 2008 a Nantes.

Lanciato nel giugno scorso, Probiotech 2007 ha incontrato un vivo successo, riunendo rappresentanti dell’industria provenienti da 24 paesi, venuti a cercare gli ultimi sviluppi delle biotecnologie sui batteri probiotici (nutrizione, salute e cosmetica), ma anche a fare il punto sulla legislazione in materia.

Per rispondere alle richieste espresse dall’industria nel 2007, Probiotech 2008 integrerà con conferenze e seminari i temi delle fibre prebiotiche e delle tecnologie applicate all’identificazione e alla tracciabilità/sicurezza della flora microbica.

DSM presenta Somos WaterShed XC: maggiore trasparenza, superiore idroscopicità
07/12/2007 “WaterShed(R) XC, oltre a offrire l’eccezionale funzionalità e versatilità di WaterShed 11120, permette di realizzare componenti quasi incolori, con un’estetica più fedele ai tecnoplastici trasparenti,” afferma Brian Bauman, Product Manager di DSM Somos.

Le aziende di prototipazione rapida sono concordi. “WaterShed(R) 11120 si comporta come l’ABS ma come aspetto è più simile al vetro, presentando una leggera sfumatura verde”, afferma Mike Primavera, president di Dynacept, con sede a New York. “WaterShed(R) XC, invece, conserva le eccezionali proprietà di WaterShed 11120, ma senza la sfumatura colorata. Ciò rende il materiale più idoneo per lenti e coperture trasparenti di prodotti di consumo, come per applicazioni automobilistiche e medicali. Per noi si tratta di un enorme passo avanti”.

Jason Morgan di Harvest Technologies con sede in Texas dichiara: “WaterShed XC offre un notevole miglioramento rispetto a WaterShed 11120 dal punto di vista estetico. Il materiale perde infatti la sfumatura verde ed è quindi in grado di produrre componenti pressoché trasparenti senza compromettere minimamente le sue proprietà meccaniche. Essere in grado di realizzare componenti SL funzionali simili all’ABS con un tale livello di trasparenza è un progresso davvero notevole”.

WaterShed(R) XC è un’evoluzione progressiva sulla know-how brevettata di Somos nello sviluppo di resine trasparenti e si avvale della formulazione DSM Somos Oxetane Advantage, una piattaforma chimica avanzata per la produzione di componenti dotati di eccezionale resistenza all’acqua ed elevata stabilità dimensionale. WaterShed(R) XC 11122 è in commercio negli Stati Uniti e in Europa. Per trovare l’azienda di prototipazione rapida più vicina che impiega la nuova resina visitate il sito.

DuPont Glass Laminating Solutions aumenta i prezzi del PVB DuPont Butacite
07/12/2007 DuPont ha dichiarato che tale iniziativa si è resa necessaria a seguito dei continui aumenti dei costi delle materie prime petrolchimiche, dell’energia, del trasporto e della distribuzione. “La carenza di VAM (monomero di vinile acetato) e il crescente costo dell’etano e dell’etilene, le principali materie prime utilizzate nella produzione del PVB, hanno determinato un significativo rincaro del materiale nel 2007. Inoltre, l’incremento dei prezzi energetici ha contribuito all’aumento dei costi di trasporto e distribuzione a livello globale”, ha affermato Torkel Rhenman, global business director, DuPont Glass Laminating Solutions.

DuPont Glass Laminating Solutions fornisce materiali, prodotti e servizi innovativi per un mondo migliore e più sicuro. Il business opera all’interno dell’unità strategica DuPont Packaging & Industrial Polymers che fa parte della piattaforma di crescita da $5,3 miliardi di DuPont Performance Materials.

Bayer lancia il suo “Climate Program” esteso a tutto il Gruppo
07/12/2007 Questo programma include diverse misure, avviate dal Comitato di Direzione del Gruppo, che dovrebbero coprire un periodo di svariati anni. Nel nuovo programma di tutela del clima, che si basa, sebbene con una nuova formulazione, sul programma “Bayer Policy on Climate Change”, Bayer aggiungerà la propria competenza specifica di società di invenzione. Ha già iniziato infatti a lavorare sui primi progetti pilota: una concezione globale di edilizia a emissione zero per uffici ed altri edifici industriali nota come “Edilizia Ecocommerciale”, lo sviluppo di piante tolleranti allo stress e di sistemi che incoraggino l’uso effettivo di raccolti per i biocarburanti, e il “Bayer Climate Check” per ottimizzare i processi di produzione. Bayer investirà un miliardo di euro in ricerche connesse al clima e nello sviluppo di altri progetti nei prossimi tre anni.

“Siamo ben consci di concorrere all’emissione di gas serra” ha detto il presidente del Consiglio Direttivo di Bayer AG, Werner Wenning, durante la presentazione di un nuovo programma per il clima a una conferenza stampa internazionale di fronte a più di 100 giornalisti a Leverkusen. “Ecco perché nel passato la nostra attenzione si è concentrata sull’abbassamento delle emissioni di CO2. Tra il 1990 e il 2006 la società ha ridotto in modo considerevole le proprie emissioni globali assolute di gas serra – la riduzione infatti è stata del 36%. Inoltre, le emissioni specifiche per unità di prodotto sono state anche diminuite come risultato di notevoli miglioramenti nel rendimento energetico.

Wenning ha aggiunto: ”Intendiamo continuare a crescere, non da ultimo in quanto produttori di prodotti innovativi per una efficace tutela del clima e per affrontare i cambiamenti climatici. I prodotti Bayer”, ha affermato, “contribuiscono direttamente in molti modi al risparmio energetico e alla conservazione delle risorse nella nostra vita di ogni giorno. Ad esempio, i materiali isolanti di poliuretano utilizzati negli edifici e nei refrigeratori contribuiscono a risparmiare un’enorme quantità di energia.

Per aver ottenuto questi risultati, alcune istituzioni indipendenti come Carbon Disclosure Project hanno riconosciuto a Bayer in diverse occasioni l’onorificenza di “Best in Class”. Soltanto negli ultimi tempi la società è stata annotata per la terza volta nel Climate Disclosure Leadership Index – il Primo Indice di tutela del clima mondiale. E’ l’unica società europea nell’industria chimica ad aver ricevuto tale onore.

Bayer sostiene lo sviluppo di politiche efficaci per la tutela del clima a livello globale, ed è stata molto impegnata in iniziative come quella delle 3C: Combattere il Cambiamento del Clima. Per questa ragione, Wenning ha chiesto ai politici di includere i principali emettitori di gas serra come gli Stati Uniti, la Cina e l’India in un nuovo accordo internazionale sul clima. “Abbiamo bisogno di un vero giro di boa per le emissioni di CO2. Il problema globale può solo essere affrontato con un’azione congiunta a livello mondiale, almeno da parte dei maggiori responsabili delle emissioni” ha detto Wenning. “L’Europa e in particolar modo la Germania non possono fermare il cambiamento climatico adottando un ruolo pioneristico isolato. Inoltre ciò potrebbe seriamente mettere in pericolo la competitività dell’industria”.

“Noi di Bayer consideriamo il cambiamento climatico in modo molto serio e lo riteniamo una vera sfida ecologica ed economica” ha proseguito Wenning. Nella sua dichiarazione d’intenti “Bayer: Science For a Better Life”, la società riconosce e accetta il suo ruolo di persona giuridica socialmente ed eticamente responsabile. “Non intendiamo fermarci ai successi sinora ottenuti. Vogliamo fissare nuovi standard”.

Per il periodo compreso dal 2005 al 2020, Bayer ha fissato nuovi e ambiziosi obiettivi di emissione, in particolare in vista dei risultati ottenuti nella limitazione delle emissioni di gas serra.

Il Sottogruppo Bayer MaterialScience intende ridurre le proprie emissioni specifiche di gas serra per tonnellata di prodotti venduti del 25% in totale. Bayer CropScience persegue l’obiettivo di una riduzione del 15% nelle sue emissioni globali assolute, Bayer HealthCare del 5%. “Questi obiettivi sono necessari in quanto intendiamo armonizzare la tutela del clima e la crescita economica con un maggiore rendimento energetico”, ha spiegato Wenning.

Il Bayer ”Climate Program” in questo modo sfrutta pienamente il potenziale che abbiamo identificato per tutelare il clima ed attua una varietà di misure individuali in un approccio integrato esteso a tutto il Gruppo”, ha detto il Dr. Wolfgang Plischke, membro del Comitato Direttivo Bayer, responsabile di Innovazione, Tecnologia ed Ambiente. “Lavoreremo costantemente all’attuazione di questo programma per i prossimi anni”.

Sensori di pH DolpHin per applicazioni critiche
07/12/2007 Una corretta gestione del pH in applicazioni chimiche ad alta temperatura è fondamentale per mantenere costante la qualità del prodotto, per l’efficienza reattiva del processo e per la conformità alle norme ambientali. Tuttavia, dal momento che una misurazione precisa richiede di immergere i sensori di pH in sostanze calde e molto acide per periodi di tempo prolungati, di solito la loro sostituzione deve avvenire in pochi giorni. La ADM di Cedar Rapids ha scoperto un sensore di pH che si può usare per mesi senza essere sostituito, pur mantenendo standard di qualità elevati; il sensore ha contribuito a ridurre nettamente i costi per l’acquisto della strumentazione e le spese di manodopera. ADM ha applicato la nuova soluzione di monitoraggio del pH per ottenere risultati precisi ed economici sulla linea per la produzione di etanolo nello stabilimento di Cedar Rapids (Iowa, USA).

L’etanolo è un additivo per carburanti altamente alcolico e rinnovabile, che consente ai produttori di benzina di rispettare le norme ambientali. Livelli di pH accurati durante la produzione dell’etanolo sono essenziali per controllare i livelli di anidride solforosa. Un’eccessiva quantità di anidride solforosa nell’etanolo corrode il carburatore ed altri componenti del sistema di alimentazione di un motore.

La produzione di etanolo comporta la fermentazione e la distillazione di amido e prodotti da zucchero. Nelle fasi iniziali, l’amido liquido viene convertito in zucchero (destrosio), che quindi subisce fermentazione. Per convertire lo zucchero in etanolo e anidride solforosa si procede aggiungendo lievito alla massa. La massa fermentata, detta “birra”, contiene circa l’11 per cento di alcool e sostanze solide non fermentate che derivano dalle cellule del mais e del lievito. La “birra” viene quindi portata a 113 gradi C per lasciar evaporare il contenuto di alcool, che viene quindi raccolto, condensato e passato in un raddrizzatore per eliminare l’acqua residua. Il prodotto finale è etanolo con gradazione pari a 199, ovvero quasi alcool purissimo.

“Abbiamo tentato di rilevare le letture del pH direttamente dal processo, ma la temperatura di 113 gradi ha praticamente vaporizzato il sensore”, ha commentato Lloyd Feickert, supervisore strumentazione allo stabilimento ADM di Cedar Rapids. “Per ridurre gli eccessivi costi legati ai sensori abbiamo predisposto un sistema a scia dove lasciar scorrere un campione di etanolo off-line, raffreddarlo a 60 gradi centigradi e poi misurarlo”, continua Feickert.

Anche se questo sistema ha notevolmente prolungato la durata dei sensori di pH, le condizioni intrinseche del processo obbligavano ancora a sostituire i componenti dei sensori di pH rigenerabili con una elevata frequenza. “A basse temperature, i sensori di pH potevano durare settimane, ma le condizioni di processo provocavano variazioni termiche nelle scie, riducendo nettamente la durata dei sensori. “Dal momento che già utilizzavamo i sensori di pH rigenerabili Foxboro 871 come standard, li abbiamo scelti anche per risolvere questo problema”, spiega Feickert.

Per adattarsi all’applicazione di ADM, la divisione Foxboro Measurements & Instruments di Invensys ha lavorato a fianco di Feickert per sviluppare un elettrodo di misura sostituibile sul campo che potesse sopportare temperature fino a 113 gradi C. L’elettrodo sostituibile integra la tecnologia brevettata della premiata linea di sensori di pH Foxboro DolpHin™.

“Avevo sentito parlare dei sensori di pH per alte temperature della linea DolpHin, così ho chiesto a Foxboro di sviluppare un prodotto simile per i sensori rigenerabili. Lo studio applicativo condotto dall’azienda ha portato a concepire un elettrodo sostituibile che, dopo un periodo di prove condotte insieme, ha aumentato la durata dei nostri sensori da pochi giorni a mesi interi”, commenta Feickert.

Il nuovo sensore di misura utilizza un vetro per pH di formulazione speciale che assicura una eccellente stabilità di misurazione, precisione e maggior durata in applicazioni ad alte temperature. Il vetro per pH aumenta anche fino a cinque volte la velocità di risposta. Gli elettrodi sono disponibili in vetro bombato, sferico o rinforzato. Gli elettrodi in vetro bombato sono adatti alle applicazioni più severe: temperature fino a 113 gradi C e concentrazioni chimiche elevatissime.

Gli elettrodi sferici servono per applicazioni standard fino a 100 gradi C, mentre quelli piani e rinforzati sono adatti a lavorazioni in cui l’acqua di processo contiene materiali solidi, con un pH compreso tra 2 e 12 e temperature fino a 85 gradi C. Tutti gli elettrodi sono intercambiabili e il design plug-in semplifica la sostituzione quando le condizioni di misurazione o le applicazioni variano.

“I sensori rigenerabili sono di sicuro il modo più economico di misurare il pH nelle nostre applicazioni”, afferma Feickert. Usiamo la linea Foxboro 871 come standard ed ora, grazie ai nuovi elettrodi bombati per alte temperature, abbiamo tutti gli strumenti necessari a gestire la misurazione del pH in modo conveniente in tutto lo stabilimento”.

“L’elettrodo bombato 871PH ha portato la durata dei sensori di pH da dieci giorni a quattro mesi”, afferma Feickert. “Un aumento del 1000 per cento! Considerando che usiamo questi sensori in quattro distillerie e in altri processi nel nostro stabilimento, si tratta di un risparmio enorme.”

Oltre al risparmio sui prodotti, ADM ha anche ridotto nettamente le spese di manodopera e manutenzione. “Ogni intervento su un sensore richiede almeno un’ora di manodopera. Ritengo che nel corso dell’anno abbiamo ridotto i tempi di sostituzione da 36 a tre ore per elettrodo”, conclude Feickert.

UL partner dei produttori di test di tipo autodiagnostico in vitro nell’accesso al mercato europeo
07/12/2007 “Siamo orgogliosi di poter offrire i nostri servizi ai produttori di test autodiagnostici che vogliano immetterli sul mercato europeo e che hanno dunque bisogno di un organismo notificato per ottenerne il marchio CE” ha dichiarato Steve Buxton, responsabile dell´Ente Notificato UL in UK, la sede europea della Underwriters Laboratories, accreditata per la direttiva IVDD. “Abbiamo cosi`ampliato lo scopo dei nostri accreditamenti e delle competenze, con l´ausilio anche di collaboratori esterni, così da poter sostenere sempre al meglio i bisogni del mercato”.

Oltre ai test di gravidanza, per la fertilità e per il colesterolo UL offre da oggi una certificazione omnicomprensiva per i test autodiagnostici secondo la normativa 98/79/CE, IVDD.

“L´estensione del nostro accreditamento alla Direttiva europea, sta a dimostrare il raggiungimento dell´obiettivo di UL di offrirsi come “ partner completo” anche per il settore della diagnostica in vitro”, ha dichiarato Anil Patel, direttore generale della Unità Strategica Medica di UL. “L’allineamento delle nostre competenze al portafoglio prodotti delle aziende medicali consente ai clienti UL di scegliere con fiducia e convenienza, trovando in UL un partner completo per le loro esigenze di certificazione.

A partire dal dicembre 2003, tutti i dispositivi di diagnostica in vitro immessi sul mercato della Comunità Europea devono essere conformi alla Direttiva 98/79/CE e alle normative da essa derivate, vigenti in ogni Stato Membro. Le aziende sono altresì responsabili di nominare un Rappresentante Autorizzato, che risieda in uno degli Stati Membri.
La gamma dei dispositivi elencati nella Direttiva, agli allegati III e IV, comprende autodiagnostici per analisi e gestione del diabete, analisi delle urine, endocrinologiche, biochimiche, chimiche ed immunologiche generali; inoltre, nell´allegato IV, sono inclusi anche dispositivi per l’individuazione delle infezioni da Chlamydia e PSA.
Sono esclusi i cosiddetti test “di polizia”, come ad esempio i rilevatori di alcool nel sangue, gli spirometri e i test per rilevare l’uso di droghe.

prodotti
Caprari: elettropompe sommerse
07/12/2007 Realizzando l’estensione della propria gamma, Caprari offre 100 nuove elettropompe con le quali porta la propria produzione a 900 modelli, aumentando la prevalenza mediamente del 70% nelle versioni semiassiali e del 50% nelle radiali, con incrementi massimi sino al 125%, arrivando a pressioni di 850 m ( 85 bar ).

Tutto questo è il risultato delle esigenze della propria clientela e della convinta ricerca di una costante crescita tecnica e tecnologica, anche con l’applicazione delle più moderne metodologie di progettazione, dalla fluidodinamica computazionale al Rapid Prototyping, integrate nelle più avanzate tecnologie produttive.

A causa dell’abbassamento mondiale delle falde e dei crescenti costi energetici, la clientela necessita di elettropompe sempre più performanti, a ingombri contenuti (diametro), e allo stesso tempo molto affidabili e durevoli per ridurre sia i costi di perforazione sia quelli operativi legati alla gestione dei pozzi durante tutto il ciclo di vita.

Per questi motivi Caprari progetta e costruisce macchine ad ampi campi di portata e prevalenza con dimensioni radiali contenute ed elevatissime prestazioni, caratteristiche estreme ottenute attraverso un dimensionamento meccanico studiato e testato per massimizzare la resistenza strutturale dell’elettropompa, utilizzando materiali nobili.

In presenza di acqua di mare o fluidi aggressivi la scelta dell’acciaio inox microfuso o del bronzo garantisce la migliore resistenza alla corrosione nel tempo.

Caprari propone, per i pozzi più profondi e le acque più aggressive, la serie radiale completamente in acciaio inossidabile e intubate; questa soluzione costruttiva conferisce alla pompa caratteristiche che consentono di aumentarne molto la prevalenza mentre la resistenza meccanica e la rigidità della parte idraulica garantiscono una superiore affidabilità e durata nel tempo.

Il gruppo elettropompa si completa con motori sommersi di progettazione e costruzione Caprari disponibili anche nella versione per applicazioni marine. La gamma ampia e completa dei motori sommersi Caprari da 6” a 14” in bagno d’acqua arriva a potenze di 370 kW a 2 poli e 240 kW a 4 poli. La serie di motori 6” è disponibile anche nella versione in bagno d’olio atossico fino a 37 kW.
Caprari si conferma lo specialista delle elettropompe sommerse per applicazioni professionali.