Edizione N° 27 del 12 giugno 2007

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Edizione N° 27 del 12 giugno 2007


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Ehovoc: VOC, inceneritore catalitico
01/06/2007 In arrivo in Italia l’impianto integrato per l’abbattimento delle emissioni VOC (composti organici volatili), in linea con la recente Normativa Comunitaria 199/13/EC dell’11 marzo ’99 che determina valori limite di emissioni in relazione a determinate soglie di consumo di solvente con le seguenti scadenze:
– tutte le nuove attività con impianti che non rispettano i valori – Immediatamente;
– tutte le attività esistenti con impianti non a norma – dal 31 ottobre 2007.

La casa madre finlandese, Ehovoc, produce e commercia già da diversi anni il prodotto in paesi quali Finlandia, Norvegia e Svezia ( la conosciutissima multinazionale Nokia fu una delle prime a credere nell’ innovativo sistema catalitico Ehovoc, e dispone attualmente di diversi impianti in funzione); paesi questi nei quali la Normativa 199/13/EC è stata recepita con largo anticipo rispetto all’Italia, la quale dovrà però rispettare il limite massimo fissato al 31 ottobre 2007.

L’ inceneritore catalitico è estremamente efficiente per basse concentrazioni di VOC, anche minori di 0,4 g/m³; necessita solamente di un input elettrico iniziale per far raggiungere la temperatura necessaria all’interno dei due catalizzatori per il trattamento, che è di soli 300 °C al contrario di un classico bruciatore termico che necessita di 800 °C per iniziare a operare. Grazie agli scambiatori di calore che mantengono la temperatura dei due catalizzatori sempre costantemente alta, il sistema, durante il trattamento, non necessita di energia supplementare ed è in grado, anche nel momento in cui si ha portata d’aria o concentrazioni di VOC pari a zero, di mantenere una temperatura utile per il funzionamento e per l’ autosostentamento.

Consultando il sito della società per delucidazioni sul prodotto e possibile visionare un’ nimazione computerizzata del funzionamento del sistema.

Approvazione a norma IECEx per l’uso del rilevatore Crowcon Detective+ Gas Detector alle alte temperature
13/06/2007 Crowcon Detective+ Gas Detector è l’ideale per le aree a rischio di esplosione in climi estremamente caldi, come pure per gli ambienti industriali interni dove vigono temperature elevate, come raffinerie e piattaforme petrolifere.

Detective+ offre affidabile protezione in ambienti con presenza temporanea di gas. Utilizzabile singolarmente o in gruppi, ciascuna unità è in grado di eseguire in simultanea il monitoraggio di fino a quattro gas. Se lo strumento rileva la presenza di gas pericolosi, attiva una penetrante sirena di 104 dBA e alcuni faretti Led ad alta intensità, che lampeggiano in maniera visibile da qualunque posizione. Tra le speciali caratteristiche di Detective+ vi sono la tecnologia per sensori agli infrarossi, opzioni con pompa interna, software potenziato e funzioni attivabili con menu.

Se utilizzato come singola unità, Detective+ può monitorare piccole aree o proteggere gli addetti che lavorano da soli. Tuttavia, nel caso di aree più ampie, ad esempio per il controllo dello spostamento dei gas, o per la protezione di gruppi di addetti, è possibile collegare insieme varie unità e creare in pochi minuti un sistema completo di protezione perimetrale. A quel punto, se uno degli strumenti rileva livelli pericolosi di gas, tutte le altre unità collegate passano allo stato di allarme, avvertendo tutti gli addetti presenti nell’area di pericolo. Detective+ è anche il rivelatore in grado di lampeggiare con la massima rapidità le spie di avvertimento, consentendo agli addetti di localizzare la via di uscita più sicura, anche in caso di ambienti molto rumorosi.

Il design altamente distintivo dell’unità include un treppiede che permette di mantenere sollevati i sensori dei gas in presenza di ostruzioni, distanziandoli anche da eventuali ostacoli. Una gabbia integrale di sicurezza offre sicurezza in caso di capovolgimento dell’unità, mentre grazie al treppiede è possibile impilare facilmente lo strumento. Infine, le gambe collassabili causano persino meno ingombro nella configurazione accatastata.

Il display di Detective+ è sufficientemente ampio da risultare visibile a distanza e visualizza in simultanea i livelli dei gas per tutti e quattro i canali. In tal modo, facilità il controllo dei pericoli derivati dalla presenza di più di un gas. Sono disponibili sensori per ossigeno e per i gas infiammabili e tossici riscontrabili comunemente in ambito industriale. L’unità è alimentata da una batteria ricaricabile di 6V, per un’autonomia di monitoraggio continuo di fino a 60 ore.

Crowcon è una società del gruppo Hilma e un leader globale nella produzione di strumenti fissi e portatili per il rilevamento dei gas.

DuPont: nuova famiglia di polimeri ricavata da fonti rinnovabili
13/06/2007 Questa nuova linea di prodotti polimerici brevettati ricavati dal mais anzichè dal petrolio va ad aggiungersi a DuPont Sorona. Cerenol migliora le proprietà di prodotti finali in un ampio ventaglio di applicazioni che comprendono: scarpe da corsa, attacchi da sci, cosmetici, componenti automobilistici e applicazioni in fibra elastane.

DuPont Cerenol è una famiglia di polioli (polieterdioli) ad alte prestazioni ricavati da fonti rinnovabili. Cerenol può sostituire gli ingredienti o i prodotti finiti derivati dal petrolio senza comprometterne minimamente la funzionalità. Offre anzi proprietà a valore aggiunto e accresce l’efficienza dei processi produttivi di numerosi articoli quali: prodotti per la cura personale, fluidi funzionali ed elastomeri ad alte prestazioni. A differenza dei prodotti ricavati dal petrolio o a base vegetale, DuPont Cerenol può essere facilmente modulato in modo tale da soddisfare specifiche esigenze; è inoltre in grado di generare prodotti finali con migliori prestazioni e genera un minore impatto ambientale.

Il nome Cerenol deriva da Cerere, la dea romana dell’agricoltura. Il poliolo liquido si ricava dal Bio-PDO prodotto dalla joint venture DuPont Tate & Lyle Bio Products con sede a Loudon, Tenn (USA). DuPont Cerenol si ottiene dalla polimerizzazione del Bio-PDO. Rispetto ai prodotti analoghi come il politetrametilene-glicol-etere (PTMEG), DuPont Cerenol offre un impatto ambientale decisamente inferiore, come rilevato da un’analisi del ciclo di vita conforme a ISO 14000: consente infatti un risparmio complessivo di energia non rinnovabile del 40% e una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 42 %. Cerenol è prodotto negli stabilimenti di DuPont negli Stati Uniti e in Canada.

Cerenol può essere utilizzato per svariate applicazioni cui offre notevoli vantaggi. Nei prodotti per la cura personale come le lozioni, ad esempio, alcuni tipi di Cerenol lasciano la pelle morbida anche con un minore contenuto di additivi. Se usato in alcuni fluidi funzionali come quelli di trasferimento termico, Cerenol li rende biodegradabili e con eccellente conduttività termica. Cerenol è un segmento morbido ideale per diversi elastomeri termoplastici di cui migliora le prestazioni. Ad esempio nelle fibre di elastane può sostituire il segmento morbido petrolchimico del polimero per un miglior recupero elastico e una maggiore velocità di filatura della fibra.

Cerenol sarà l’ingrediente chiave di due altri prodotti di DuPont ricavati da fonti rinnovabili. Prima di tutto, sarà utilizzato per offrire maggiore resistenza alle scalfitture e flessibilità alle vernici di fondo e alle vernici trasparenti di DuPont Performance Coatings del settore automobilistico, che saranno introdotte sul mercato nel primo trimestre del 2008. In secondo luogo, DuPont lancerà a fine 2007 dei tipi di elastomero termoplastico DuPont Hytrel a base di Cerenol con proprietà analoghe a quelle dei tipi di Hytrel tradizionale.

Le straordinarie conoscenze scientifiche di DuPont nel campo della biologia, della chimica e della scienza dei materiali, che spaziano dalle sementi ai prodotti finali a valore aggiunto, hanno portato alla creazione di DuPont Renewably Sourced Materials, cioè materiali a base di risorse rinnovabili almeno per il 20% del loro peso. Si tratta di prodotti ad alte prestazioni derivati in misura significativa da risorse agricole rinnovabili e sostenibili anzichè dal petrolio. I Renewably Sourced Materials di DuPont contribuiranno a ridurre l’impatto ambientale, a promuovere lo sviluppo rurale e a sviluppare nuovi mercati per gli agricoltori di tutto il mondo, oltre che a diminuire il contenuto di sostanze petrolchimiche nei prodotti di utilizzo quotidiano.

notizie
Studio del Cnr denuncia la presenza di cocaina nell’aria
02/06/2007 La ricerca (che sarà pubblicata a breve su questo sito e sul numero di luglio della rivista Inquinamento) si inquadra nel contesto più ampio della valutazione di composti tossici presenti nel materiale particolato ed è stata essenzialmente condotta in due aree urbane italiane (Roma e Taranto) e ad Algeri. I risultati hanno evidenziato, oltre alla presenza di cocaina e di sostanze tossiche conosciute (come il benzopirene C20H12, un idrocarburo cancerogeno presente nel fumo di sigaretta, negli scarichi degli autoveicoli e nelle emissioni da combustione), quella di cannabinolo (il principale componente attivo di marijuana e hashish) e altre droghe, anche se meno dannose, come nicotina e caffeina.

Tracce di varie sostanze stupefacenti – cocaina e cannabinolo – sono state osservate anche in aree extraurbane e nei parchi cittadini, dove sembrano più alte che nelle strade di traffico. La cocaina appare in concentrazioni molto più basse nella città di Taranto, mentre risulta assente ad Algeri. Al contrario, nicotina e caffeina risultano presenti in tutte le aree studiate, “dimostrando l’estrema diffusione del consumo di queste sostanze e la loro permanenza nell’aria ambiente”, spiega Cecinato.

Le concentrazioni rilevate potrebbero apparire relativamente contenute, ma sono appena cinque volte inferiori ai limiti stabiliti per legge per una sostanza ampiamente riconosciuta come tossica quale è appunto il benzopirene.

“Il particolato sospeso, meglio conosciuto con il termine PM10 o ‘polveri sottili’ (composto da particelle di dimensioni inferiori a 10 micron)”, spiega il direttore dell’Iia-Cnr, Ivo Allegrini, “è già di per sé motivo di grande preoccupazione per l’opinione pubblica, i media e i responsabili della gestione dell’ambiente, in quanto è ben documentato che anche piccole concentrazioni in aria di questo inquinante causano gravi danni alla salute. Quando il particolato è accompagnato da composti tossici per l’uomo, l’entità della sua presenza e le sue proprietà chimiche diventano importanti dal punto di vista epidemiologico e sociale, sì da travalicare il mero aspetto del controllo generico delle fonti di emissione”.

La scoperta dimostra l’elevatissimo livello tecnico raggiunto dal Cnr nella determinazione di sostanze tossiche nei comparti ambientali, ma anche che, nonostante il progresso le nostre conoscenze sulla natura e sulla composizione del particolato atmosferico, sono ben lontane dall’essere complete. “In particolare”, conclude Cecinato, “nuove e più estese ricerche sulla presenza, natura e origine delle droghe e delle sostanze stupefacenti contribuiranno alla lotta contro la diffusione del loro consumo”.

Crescita esponenziale per il settore delle energie pulite
12/06/2007 Oggi il settore rappresenta il 2,1% del Pil e ha permesso di creare tre milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro. Gli esperti di energie pulite a Frost & Sullivan stanno analizzando tutti i segmenti di questo mercato, in Europa e nel mondo. Non c’è dubbio che questa area si sta espandendo in modo straordinario e, sulla base delle loro ricerche in diversi campi, gli analisti di Frost & Sullivan prevedono che le entrate raddoppieranno, triplicheranno o cresceranno ancora di più nei prossimi anni.

Il biodiesel è sicuramente uno dei settori dell’industria chimica che si sta espandendo più rapidamente. Lo scorso anno in Europa abbiamo consumato 3,89 milioni di tonnellate di biodiesel, generando introiti pari a 2,93 miliardi di euro. Secondo le previsioni, entro il 2013 il mercato europeo del biodiesel raggiungerà quota 9,75 tonnellate in termini di unità di trasporto, mentre si prevede che le entrate ammonteranno a 7,46 miliardi di euro, stando al prezzo attuale di mercato del biodiesel. Si prevede una crescita media del 14%.

Una nuova analisi condotta da Frost & Sullivan, Il mercato Europeo dell’Energia Rinnovabile – Analisi d’Investimento e Opportunità di Crescita, rivela che questo mercato ha registrato introiti pari a 8,89 miliardi di euro nel 2005 e prevede di raggiungere quota 14,54 miliardi di euro nel 2010. Anche in Cina il governo sente la necessità di intervenire aumentando le iniziative volte ad accelerare lo sviluppo dell’energia pulita. I ricercatori di Frost & Sullivan rivelano che i mercati cinesi delle energie rinnovabili hanno registrato entrate per 6,9 miliardi di dollari nel 2006. Una cifra questa che potrebbe salire a 17,9 miliardi di dollari nel 2013. Secondo le nostre ricerche, fra i diversi segmenti di mercato, gli impianti foto voltaici saranno fra le fonti di energia rinnovabile a crescita più rapida in Cina, e lo sviluppo di questo settore supererà anche quello dell’energia eolica. L’industria dell’energia delle biomasse ha un grande potenziale in termini di introiti, non solo per il fatto che i sussidi governativi sono sufficienti, ma anche grazie all’adeguata disponibilità di riserve di carburanti da utilizzare come materia prima.

Gli edifici sono responsabili del 40% di tutte le emissioni di carbonio-diossido in Europa. La Commissione Europea attribuisce un’importanza primaria al problema dei cambiamenti climatici, e gli Stati membri si sono impegnati a ridurre le emissioni di CO2 per raggiungere gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Nonostante tutti gli sforzi compiuti gli stati membri continuano a sprecare una parte significativa della loro energia, soprattutto per ragioni di inefficienza. Pertanto, se l’Unione Europea vuole raggiungere i suoi obiettivi, sarà essenziale ridurre il consumo energetico in tutti gli edifici. Secondo Frost & Sullivan, qualora venissero applicati standard più rigidi ai nuovi edifici e agli edifici restaurati, l’Unione Europea riuscirebbe a raggiungere una diminuzione significativa delle emissioni di gas a effetto serra.

La riduzione delle emissioni di CO2 al di sotto dei 140g/km sarà possibile unicamente con il contributo dei carburanti alternativi e degli ibridi (micro, leggeri e completi). Anche se i produttori di materiale originale sono consapevoli di questa situazione, il mercato tende ancora a non accettare i carburanti alternativi a causa della loro rete di distribuzione, della disponibilità e degli elevati costi di attuazione. Secondo l’analisi di Frost & Sullivan sui carburanti alternativi e le Tecnologie Ibride, anche se i progressi in campo tecnologico hanno contribuito alla riduzione delle emissioni di 160g/km, per ottenere un’ulteriore riduzione sono necessari ibridi, etanolo, biocarburanti, gas compresso naturale, idrogeno e celle combustibili. La priorità essenziale dei produttori di materiale originale è quella di ridurre le emissioni, il che richiederà un contributo da parte dei governi locali e dei fornitori di carburanti al fine di promuovere carburanti alternativi e ibridi in un modo che consenta di ottenere un beneficio in termini di costi.

1,3 tonnellate di rifiuti sono prodotte ogni anno nell’Unione europea, e questo dato è in costante aumento. Il volume generale di rifiuti sta crescendo a livelli proporzionali alla crescita economica dell’Europa dei 25. Fra le diverse tipologie di rifiuti prodotti, solo lo smaltimento dei rifiuti pericolosi e municipali costa all’Unione, secondo alcune stime, 75 miliardi di euro l’anno. Il che vuol dire che i guadagni per l’industria dello smaltimento dei rifiuti sono estremamente elevati e dovrebbero aumentare in modo significativo nel corso dei prossimi anni. Frost & Sullivan ritiene che il mercato europeo dello smaltimento dei rifiuti e del riciclaggio registri degli introiti totali annuali pari a un totale di 100 miliardi di euro.

Il mercato, dunque, sta crescendo e stiamo assistendo a una accelerazione degli investimenti che non ha precedenti. Per aiutare le industrie e le imprese a fronteggiare questa nuova sfida dei mercati, Frost & Sullivan ha raggruppato le diverse competenze dei diversi settori (Auto e Trasporti, Ambiente, Energia e Chimica) per offrire una più ampia e completa copertura dei mercati delle energie pulite. “È chiaro che ci troviamo in un periodo di vera e propria crescita esplosiva nel settore dell’energia verde, e questa situazione durerà a lungo – spiega John Raspin, direttore dei settori Ambiente ed Energia a Frost & Sullivan -. Stiamo assistendo a una crescita a doppia cifra in molti segmenti del mercato e diverse aziende di tutte le forme e dimensioni si stanno posizionando per sfruttare queste opportunità. A Frost & Sullivan abbiamo team di analisti specializzati in tutti i settori delle energie alternative. Recentemente abbiamo lanciato una nuova iniziativa (Green Energy Subscription) offrendo tutte queste competenze in una singola piattaforma strategica.”

Per maggiori informazioni, si consiglia di inviare una email a Chiara Carella, Corporate Communications all’indirizzo chiara.carella@frost.com fornendo i vostri dettagli.

Ecomondo Mosca: bilancio positivo per l’iniziativa di Rimini Fiera nella capitale russa
12/06/2007 Ecomondo Mosca è stato organizzato da Rimini Fiera e Cmp & Partners LLP, in collaborazione con D&E, Diritto & Economia in Russia e nella CSI presso l’Hotel Radisson. All’inaugurazione sono intervenuti Lorenzo Cagnoni (presidente di Rimini Fiera), Mikail Zalikanov (deputato della Duma e presidente Consiglio Superiore per l’Ecologia), Andrea Agostinone (amministratore delegato di CMP & Partners), Marco Ricci (primo consigliere e capo dell’Ufficio Economico-Commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Mosca) e Anna Sanchi (consigliere personale del ministro Alfonso Pecoraro Scanio per le attività internazionali).

Al seminario che ha seguito l’inaugurazione, coordinatori del seminario, Luciano Morselli e Valery Petrosyan hanno sottolineato il ruolo di Rimini Fiera quale polo di aggregazione dell’offerta italiana di tecnologie avanzate nel settore ambientale. Il direttore generale di Rimini Fiera Piero Venturelli, ha presentato la prossima edizione di Ecomondo a Rimini.

Come accade nell’ambito di prodotti fieristici di particolare spessore e ampiezza intorno a una manifestazione di successo nascono, per gemmazione, nuove iniziative. In contemporanea a Ecomondo si svolgeranno nel prossimo novembre la prima edizione di Key Energy, 1a fiera internazionale per l´energia e la mobilità sostenibile, il clima e le risorse per un nuovo sviluppo, oltre a Ri3 Rigenera, Ricarica, Riusa, terza rassegna della rigenerazione, ricarica e riuso dei supporti di stampa, hardware e prodotti per informatica e telematica. Sono state realizzate iniziative in Cina, a Ifat China, in collaborazione con Messe Munich, a Mosca già nel 2005 e nel 2006; mentre sono allo studio eventi in Serbia, in area Balcani, in India e Dubai.

Da parte dei relatori russi come ha segnalato il direttore della Business Unit di Rimini Fiera da cui dipende Ecomondo, Simone Castelli, sono state evidenziate le opportunità di sviluppo e di collaborazione tra operatori italiani e russi presenti, tra cui: Ecotechprom, primaria municipalizzata di Mosca nel comparto raccolta e riciclaggio rifiuti solidi urbani; Mosvodokanal, prima municipalizzata russa nel comparto gestione acque reflue e della potabilizzazione; Ente Federale Elettrico (Rao E.E.S.) azienda leader a Mosca nella fornitura di energia elettrica, che prevede entro il 2012 investimenti per 118 miliardi di dollari.

Le aziende italiane presenti, una trentina, coordinate dal project manager di Ecomondo Alessandra Astolfi e dal responsabile dell’Ufficio Progetti Esteri di Rimini Fiera Pierluigi Cassani, rappresentavano la filiera di tre macro-segmenti (aria, acqua e smaltimento rifiuti) e come da programma hanno avuto la possibilità di confrontarsi con un centinaio di imprese moscovite secondo un calendario di incontro preordinato alla vigilia della manifestazione.

Le imprese, oltre agli incontri in calendario, hanno poi visitato i siti di Ekotekhprom (unità di trattamento rifiuti urbani – raccolta e inceneritore), Mosvodokanal (trattamento delle acque potabili – unità sud-occidentale di Mosca e Mosvodokanal (trattamento delle acque reflue – unità di Kurjanovsk).

A giugno 2007 esponenti moscoviti del settore verranno a conoscere di persona alcune imprese italiane, mentre nel prossimo novembre, in occasione dell’undicesima edizione di Ecomondo, una delegazione russa visiterà la manifestazione di Rimini Fiera.

Enel: gli impianti nucleari predisposti in Slovacchia sono sicuri
12/06/2007 Premesso che lo studio di fattibilità per il completamento delle due unità di Mochovce è ancora in corso, Enel precisa che l’esperienza operativa dei reattori di tecnologia russa utilizzati da Slovenske Elektrarne, società controllata al 66% da Enel e al 34% dallo Stato slovacco, è molto positiva sia in termini ambientali, sia di sicurezza.

In particolare, Enel nel 2006 ha commissionato a un consorzio di società di ingegneria specializzate nella progettazione ed analisi di sicurezza degli impianti nucleari la revisione e l’aggiornamento del progetto delle due Unità di Mochovce di Slovenske Elektrarne proprio per apportare tutti i miglioramenti impiantistici che derivano dal recente sviluppo tecnologico in modo da incrementarne ulteriormente il livello di sicurezza.

L’aggiornamento dal progetto è stato verificato dagli specialisti Enel e Slovenske Elektrarne, assistiti da una società di Ingegneria internazionale e guidati da un ‘Consiglio per la Sicurezza’ (Safety Board), costituito da sei esperti di fama internazionale in tema di sicurezza degli impianti nucleari.

In risposta alle preoccupazioni mosse da Greenpeace, Enel ha dichiarato: “Davvero Greenpeace ritiene che Enel voglia ‘sperperare’ 1,8 miliardi di euro, mettendo per di più a rischio l’incolumità dei cittadini slovacchi? Ringraziamo l’associazione per i preziosi consigli che ci vuol fornire in materia finanziaria e industriale. Ma ci consentirà di tenere conto anche del giudizio molto positivo che i grandi investitori di tutto il mondo hanno dato sulla validità dell’investimento in Slovacchia. E dei riconoscimenti all’impegno per la sicurezza e l’ambiente che sono arrivati alla Slovenske Elektrarne delle maggiori autorità di vigilanza sull’energia nucleare nazionali e internazionali.
Inoltre, ricordiamo che Enel è impegnata a ricostituire il suo know how nucleare anche in altri paesi e su diverse filiere tecnologiche. In Spagna, quando sarà completata l’Offerta Pubblica su Endesa, Enel ed Acciona, si troveranno a gestire oltre 3000 megawatt di capacità nucleare di tecnologia statunitense. In Francia, Enel ha siglato un memorandum d’intesa per partecipare all’European pressurized reactor di Edf che rappresenta la frontiera più avanzata di questa tecnologia.”

Green Week 2007: presentati a Bruxelles quattro progetti per lo sviluppo urbano sostenibile
12/06/2007 La conferenza, organizzata in collaborazione con l’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE), si è tenuta presso l’Expo “An Innovative walk in the Park” al Parc du Cinquantenaire, nell’ambito della Green Week 2007, l’appuntamento annuale che la Commissione europea dedica all’informazione e all’approfondimento sulle politiche ambientali.

Il Ministero dell’Ambiente e i suoi partner tecnici presentano quattro progetti dimostrativi promossi nell’ambito del Programma di Cooperazione Italia-Cina per la Protezione Ambientale. Le tecnologie pulite alla base dei progetti sono in mostra allo stand del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) per tutta la durata dell’esposizione (3-15 giugno).

Le iniziative comprendono: il sistema integrato ITS-TAP per la gestione del traffico urbano e della qualità dell’aria a Pechino (principali partner tecnici: Thetis Spa e ATAC Spa); il sostegno alla Municipalità di Pechino per il rinnovo del parco autobus, con la fornitura di 300 motori a metano con standard ambientali superiori a Euro5 (partner tecnico: Fiat Powertrain Technologies); l’installazione di una microturbina a gas presso l’Università di Tongji (Shanghai) per la generazione di elettricità, acqua calda ed energia frigorifera con un risparmio energetico fino al 55% (partner tecnico: Turbec Spa); le esperienze tecniche e scientifiche di monitoraggio della qualità dell’aria in diverse città della Cina (partner tecnico: CNR-Istituto per l’Inquinamento Atmosferico)

I progetti fanno parte del Programma di Cooperazione Ambientale Italo-cinese, lanciato nel 2000 dal Ministero dell’Ambiente italiano e dall’Agenzia cinese per la Protezione Ambientale con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile in Cina e favorire la cooperazione tra università, enti e imprese dei due paesi.

Per informazioni: ambientepress@libero.it; Cristina Coppi: 392.9131434: Silvia Marconi: 348.0949540.

Stati Uniti: stazioni di servizio mobili a idrogeno per General Motors
12/06/2007 Air Liquide si è impegnata a sviluppare l’infrastruttura per l’energia a idrogeno. Lavorando in stretta collaborazione con i partner nel settore privato e nel pubblico, Air Liquide contribuisce a trasformare in realtà le tecnologie per l’energia a idrogeno. Il Gruppo sta attivamente sviluppando l’intera catena dell’energia a idrogeno, dalla produzione dell’idrogeno alla produzione di celle a combustibile, allo sviluppo di sistemi di distribuzione dell’idrogeno agli utenti.

Negli Stati Uniti, General Motors ha scelto Air Liquide Advanced Technologies U.S. LLC per la fornitura di cinque stazioni di servizio mobili, ovvero che possono essere montate e smontate in tempi rapidi, che permettono un rifornimento rapido di idrogeno a una pressione di 700 bar. General Motor ha inoltre avanzato un’opzione di acquisto per due stazioni supplementari. Le stazioni saranno costruite in Nord America, secondo un progetto ingegneristico della divisione Advanced Technologies di Air Liquide, e dovrebbero essere operative dalla fine del 2007.

Si tratta della seconda collaborazione di Air Liquide con General Motors nell’ambito dell’uso dell’idrogeno come energia. Air Liquide ha, infatti, installato una stazione di servizio per veicoli a idrogeno nel sito di Cold Weather Testing di general Motors a Kapuskasing nell’Ontario (Canada).

Fotovoltaico: in vendita 300 mila azioni di Terni Ricerca e Industrie
12/06/2007 Nella giornata fissata per le prenotazioni dei titoli, sono pervenute richieste alla holding del Gruppo per complessive 561.000 azioni da parte di 40 potenziali investitori. Terni Research, di conseguenza, ha deciso di procedere alla vendita di 300.000 azioni, aumentando la quantità di titoli oggetto dell’operazione per venire incontro alla rilevante richiesta.

Soddisfazione per l’attenzione riservata alla procedura di vendita da parte del mercato, è stata espressa dal presidente di Terni Research, avvocato Stefano Neri.

“La grande richiesta di azioni proveniente da un diffuso parco di investitori e società – spiega il presidente – testimonia la credibilità industriale, finanziaria e operativa raggiunta dal nostro Gruppo. Intorno alle attività svolte da Terni Ricerca e Industrie, concentrate principalmente nella installazione di impianti fotovoltaici, si è sviluppato un notevole interesse del mercato e di grandi player del settore, con i quali sono in corso di valutazione e di sottoscrizione accordi di partnership e di collaborazione. Dati testimoniati, peraltro, dall’incremento del valore della produzione, che nei primi sei mesi di quest’anno sta superando di oltre il 50% il risultato dell’intero esercizio 2006, con significative prospettive di ulteriore crescita che portano a prevedere di quadruplicare i risultati dell’anno precedente”.

Terni Ricerca e Industrie è la società del Gruppo Terni Research che opera nell’installazione di impianti fotovoltaici ed è destinata a concentrare nel 2007 il core-business costituito dal settore energetico.

L’impresa ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2006 con un utile ante imposte di € 454.457. Il valore della produzione è stato pari a € 3.749.777 a fronte di costi di produzione pari a € 3.194.210, con un Margine Operativo Lordo (EBTIDA) pari a € 555.567. Lo stato patrimoniale registra una posizione finanziaria netta negativa di € 936.084, che pertanto evidenzia disponibilità finanziaria.

Dall’unico socio al primo gennaio 2006, Terni Ricerca e Industrie al 31 dicembre 2006 annoverava 56 soci.

Air Liquide ha completato l’acquisizione di Linde Gas UK
13/06/2007 La società ha annunciato che, a partire dal 31 maggio 2007, le attività commerciali di Linde Gas UK sono state trasferite al Gruppo Air Liquide. L’attività di Linde Gas UK è fortemente complementare a quella di Air Liquide. L’acquisizione di unità produttive supplementari permetterà ad Air Liquide di fornire una gamma più vasta di prodotti e servizi ai settori chiave dell’industria e di accrescere in modo significativo le sue capacità di produzione. Si tratta, allo stesso tempo, di un’importante opportunità di penetrazione nel mercato britannico ospedaliero e delle cure domiciliari, un settore nel quale Air Liquide ha già dimostrato, in altri paesi, la capacità di proporre soluzioni innovative per i suoi clienti.

Klaus Schmieder, senior executive vice-president del Gruppo Air Liquide, ha dichiarato: “Air Liquide integrerà le attuali attività nel Regno Unito in un business allargato, per accrescere e consolidare la sua posizione di attore chiave nel mercato britannico dei gas industriali e medicinali”.

A Catia Bastioli il premio “Donna di Eccellenza 2007”
13/06/2007 L’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, delegazione Piemonte Valle d’Aosta, ha consegnato il prestigioso riconoscimento all’amministratore delegato di Novamont nel corso della cerimonia ufficiale che si è svolta giovedì 24 maggio presso l’Hotel Principi di Piemonte a Torino.

Catia Bastioli, ricercatrice chimica e dal 2004 AD di Novamont, è stata premiata per la professionalità e i numerosi successi conseguiti nello sviluppo del settore delle bioplastiche e per gli importanti risultati ottenuti nella ricerca e nell’innovazione. Ma, soprattutto, per essere stata in grado di fare convivere le tre anime di Novamont: incubatore di idee e progetti, centro di ricerca e formazione e impresa innovativa, sana e profittevole, riconosciuta a livello mondiale.

Dopo la laurea in Chimica Pura conseguita presso l’Università degli Studi di Perugia, Catia Bastioli ha svolto un’importante attività di ricerca all’interno dell’Istituto Donegani. Diventata direttore generale di Novamont nel 1991, ha profuso tutte le sue energie nello sviluppo del progetto “Chimica Vivente per la Qualità della Vita”: utilizzare materie prime vegetali di origine agricola, fonti rinnovabili, trasformandole in “bioplastiche”, biocarburanti e intermedi chimici, per applicazioni a basso impatto ambientale, aventi tutte le proprietà d’uso dei prodotti tradizionali.

Nel corso degli anni Bastioli è riuscita ad imprimere la propria passione e la propria determinazione nel settore della ricerca e dello sviluppo delle bioplastiche nella filosofia di Novamont. L’obiettivo continua a essere quello di creare un sistema integrato tra chimica, agricoltura, industria e ambiente per uno “sviluppo sostenibile” e a basso impatto ambientale. Risolvere quindi gli urgenti problemi di inquinamento attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili di origine agricola, minimizzando i rifiuti post consumo e sviluppando processi a basso impatto ambientale.

L’impegno ed i risultati conseguiti nell’ambito delle bioplastiche e dello sviluppo sostenibile hanno valso a Bastioli anche la nomina ad “Inventore europeo dell’anno 2007”, un riconoscimento che ha ulteriormente evidenziato come le invenzioni e le innovazioni sviluppate con il suo team di collaboratori abbiano fornito un contributo sostanziale e duraturo al progresso tecnico in Europa e altrove.

Martino Verga eletto presidente di Aispec. Succede a Giordano Righini di Ciba Specialty Chemicals
13/06/2007 Nato in provincia di Como nel 1947, laureato in chimica e scienze biologiche, Martino Verga è titolare del Maglificio Clerici di Cadorago, che produce enzimi e microorganismi destinati all’industria lattiero casearia.

Succede a Giordano Righini, componente del Comitato Esecutivo della Ciba Specialty Chemicals, eletto nell’anno 2005.

Ad Aispec aderiscono attualmente 293 imprese per un totale di oltre 18.000 addetti. L’area della chimica fine rappresenta imprese produttrici di principi attivi, formulati, additivi, materie prime e ausiliari destinati a molteplici settori dell’industria manifatturiera.

Nell’area dei settori specialistici sono presenti aziende produttrici di oli lubrificanti, guaine bituminose impermeabilizzanti, utensili abrasivi destinati alla lavorazione di altri materiali, prodotti dell’agroindustria, additivi, enzimi e ingredienti funzionali per l’industria alimentare, aromi e fragranze, apparecchiature, materiali e sistemi per il trattamento dell’immagine.

Completano il profilo le imprese che offrono servizi all’industria chimica nell’area dell’ecologia, dell’ambiente, dell’ingegneria e della ricerca.

Polynt incrementa la capacità produttiva nelle anidridi speciali.
13/06/2007 Polynt, produttore dei derivati dall’anidride maleica, ha deciso di aumentare ulteriormente la capacità produttiva delle anidridi speciali, incrementando di 6.000 tonnellate l’anno la produzione nel suo stabilimento italiano di Scanzorosciate (Bergamo).

Questa decisione è una risposta alla rapida crescita che sta vivendo il mercato delle anidridi speciali.
Il progetto si concretizzerà nel completamento, entro il primo semestre 2007, di un nuovo impianto per la produzione di anidride metilnadica (MNA), che avrà una capacità produttiva di 1.500 tonnellate l’anno, e attraverso ulteriori investimenti e miglioramenti tecnici sull’impianto di anidride esaidroftalica (HHPA) e anidride metilesaidroftalica (MHHPA).

Le anidridi speciali sono largamente utilizzate come agenti indurenti di resine epossidiche; sono inoltre utilizzate in applicazioni elettriche ed elettroniche, nella produzione di diodi che emettono luce (Led) e nei sistemi di rivestimento ad alto rendimento.