Edizione N° 22 del 16 gennaio 2007

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Edizione N° 22 del 16 gennaio 2007


notizie
Con il Reach una chimica sempre più sicura
16/12/2006 Federchimica, Federazione Nazionale dell’Industria Chimica, considera un compromesso accettabile l’equilibrato risultato raggiunto in 6 anni di serio lavoro da parte della Commissione, che costituisce una ulteriore importante garanzia per i consumatori europei dato l’impegno costante e continuo delle imprese sul fronte della responsabilità e della sostenibilità. Un impegno che, anche in termini di costi, sarà particolarmente gravoso per le piccole e media imprese italiane.

È importante sottolineare che l’impatto del Reach sarà estremamente significativo non solo per le imprese chimiche, ma per tutti i comparti industriali che utilizzano sostanze chimiche, ovvero per la quasi totalità dei settori manifatturieri.

L’auspicio è che i consumatori italiani ed europei comprendano l’importanza del Reach quale garanzia di sicurezza, e privilegino così i prodotti dei Paesi della Ue, anche se ciò rappresenta un grave squilibrio competitivo rispetto agli altri Paesi extra Ue che non saranno tenuti all’applicazione del Regolamento.

Considerata la complessità della normativa, resta di fondamentale rilevanza l’impegno per una concreta attuazione del Reach, che possa risultare virtuosa per i consumatori e applicabile per le imprese. A questo riguardo è importante che le Autorità nazionali istituiscano un referente qualificato per una proficua interlocuzione con l’Agenzia europea che avrà sede a Helsinky.

Dow compra Wolff Walsrode da Bayer
20/12/2006 Dow Chemical Company e il Gruppo Bayer hanno annunciato che hanno raggiunto un accordo per l’acquisto da parte di Dow di Wolff Walsrode, gruppo di Bayer, coinvolto principalmente nella produzione di prodotti di cellulosa. La transazione dovrebbe concludersi per la prima metà del 2007, sottostando alle approvazioni normative. I termini finanziari non sono stati divulgati.

Nel marzo 2006 Bayer aveva annunciato che avrebbe disinvestito le sue sussidarie H.C. Starck e Wolff Walsrode AG. Quest’ultima, con una rendita nel 2005 di più di 400 milioni di dollari, vorrebbe diventare parte integrale del mercato dei polimeri solubili in acqua di Dow.

Dow e Wolf Walsrode sono complementari, portando differenti prodotti, lavorazioni, applicazioni ed esperienze. La nuova società dovrà unire l’avanzata tecnologia di produzione, la competenza in HEMC (Hydroxyethyl Methyl Cellulose) e CMC (Carboxymethyl Cellulose) di Wolff con i marchi di prodotto e l’esperienza industriale nell’HPMC (Hydroxypropyl Methyl Cellulose) di Dow. I derivati della cellulosa prodotti dalla nuova impresa saranno utilizzati da una vasta gamma di settori industriali, incluso i materiali edili, la cura della persona, i farmaceutici, l’alimentare e diverse applicazioni speciali.

Firmato decreto sulla modalità di vendita dell’energia per il primo trimestre 2007
21/12/2006 Il Ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha firmato il decreto ministeriale con cui si definiscono, per l’anno 2007, le modalità di vendita dell’energia elettrica prodotta dagli impianti che godono delle tariffe incentivate del provvedimento CIP n.6/92 (di cui all’articolo 3, comma 12, del decreto legislativo n. 79/99).

L’energia elettrica prodotta dagli impianti incentivati ai sensi del provvedimento CIP 6/92 viene ritirata, per effetto del d.lgs n.79/99, dal Gestore del sistema elettrico che la remunera secondo le tariffe differenziate per tipologie di impianto. Questa energia è successivamente venduta dallo stesso Gestore sul mercato, secondo regole e prezzi definiti annualmente da un decreto del Ministro dello Sviluppo economico. La quantità di energia elettrica corrispondente alla capacità assegnabile nel 2007 è lievemente inferiore a quella del 2006, ossia circa 5.400 MW rispetto ai 5.600 dell’anno scorso.

Le assegnazioni relative alla vendita per l’anno 2007 dell’energia Cip6 sono effettuate tramite il metodo pro-quota a un prezzo medio che, per il primo trimestre del 2007, è pari a 64 euro/MWh. Tale prezzo è stato definito sulla base del valore all’ingrosso dell’energia elettrica nel mercato nazionale nonché delle previsioni di evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica e dei combustibili utilizzati per la produzione della stessa relative al 2007. In ogni caso, per assecondare le eventuali oscillazioni in corso d’anno è stato previsto un sistema di aggiornamento trimestrale del prezzo, in ragione dell’andamento dei prezzi sul mercato elettrico.

Tenuto conto dell’attuale ripartizione della clientela tra mercato libero e mercato vincolato e dell’evoluzione in corso, l’energia CIP6 è attribuita secondo percentuali rispettivamente pari al 65% per il mercato libero e al 35% per il mercato vincolato.

Tali valori sono stati determinati tenendo conto sia del tasso tendenziale di riduzione del fabbisogno del mercato vincolato nel 2006 sia delle stime di riduzione dei consumi del medesimo mercato relative al 2007. Al fine di conservare il beneficio di fatto connesso all’entità dei consumi e di mantenere il principio secondo il quale “il diritto segue il cliente”, è stata prevista, in modo analogo a quanto già avvenuto nel 2006, la possibilità di trasferire i diritti di assegnazione dell’energia Cip 6/92 da Acquirente unico ai clienti del mercato libero, in caso di passaggio di un cliente da un mercato all’altro o di modifica del fornitore.

No agli allarmismi, sconcerto per le dichiarazioni del capo della protezione civile
22/12/2006 “Le affermazioni allarmistiche di Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile, riportate dalla stampa, che fanno riferimento alla tragedia di Bhopal, sono da considerarsi del tutto inopportune, ingiustificate (come peraltro confermato dalle dichiarazioni dei Ministri competenti in materia, il Ministro dell’Ambiente e il Vice Ministro dei Trasporti) e tecnicamente inconcepibili quando provenienti da un organismo preposto alla gestione dei rischi.”così cita un comunicato presentato da Federchimica., che prosegue affermando che una volta accertato che si trattava di “MDI”, il Comandante VV.F. di Mestre ha attivato il S.E.T. “Servizio Emergenze Trasporti” di Federchimica operante 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, che è intervenuto sul posto con un tecnico specialista di prodotto e ha provveduto all’invio degli strumenti di analisi necessari e di carbonato, per la neutralizzazione dell’MDI.

MDI è un prodotto a debolissima tossicità (è classificato “nocivo Xn” per la normativa dell’immissione sul mercato) e non rientra in alcuna categoria di pericolosità dei Regolamenti di trasporto internazionali (ADR; RID; Codice IMDG; ICAO/IATA) essendo stato da essi completamente derubricato da oltre 10 anni sulla base di decisioni e valutazioni del rischio assunte in sede Onu.

L’MDI, che ai fini del trasporto perciò non è materia pericolosa, è un liquido che solidifica immediatamente all’aria già a temperatura inferiore a 38 °C (come è riscontrabile dalla Scheda di Sicurezza internazionale) e reagisce lentamente con l’acqua formando poliuree e anidride carbonica a cui, come è noto, non è associato rischio alcuno. L’MDI, peraltro, non ha alcun rischio di infiammabilità.

La Commissione europea propone un pacchetto integrato sull’energia e i cambiamenti climatici
12/01/2007 La Commissione ritiene che, con il raggiungimento di un accordo a livello internazionale sul regime applicabile dopo il 2012, entro il 2020 i Paesi industrializzati dovrebbero riuscire ad abbattere le proprie emissioni del 30%. Per sottolineare ulteriormente il proprio impegno, la Commissione propone che l’Unione europea si impegni ora ad abbattere le emissioni di gas serra di almeno il 20% entro il 2020, in particolare attraverso misure energetiche.

Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha dichiarato: “La giornata di oggi segna un cambiamento decisivo per l’Unione europea. La politica energetica era uno dei settori cardine agli albori del progetto europeo; adesso dobbiamo farlo tornare alla ribalta. Tutti i membri dell’UE subiscono le conseguenze dei cambiamenti climatici, della dipendenza sempre più forte dalle importazioni e dell’aumento dei prezzi dell’energia. La sostenibilità, la sicurezza e la competitività nel settore energetico impongono una risposta comune dell’Europa. Le proposte presentate oggi dalla Commissione dimostrano il nostro impegno a esercitare la leadership in questo campo e a sostenere una visione di lungo periodo per una nuova politica energetica per l’Europa che sia in grado di offrire soluzioni alla problematica dei cambiamenti climatici. Dobbiamo agire oggi per delineare il mondo di domani”.

L’Europa è di fronte a dei problemi reali. C’è più del 50% di probabilità che le temperature mondiali aumentino di oltre 5 °C in questo secolo. In base alle proiezioni attuali, le politiche esistenti nel campo dell’energia e dei trasporti porterebbero a un aumento, e non a una diminuzione, delle emissioni dell’UE da qui al 2030, calcolato attorno al 5%. Se si manterranno le tendenze attuali e le politiche in vigore, la dipendenza dell’UE dalle importazioni di energia passerà dal 50% del consumo energetico totale dell’UE di oggi al 65% nel 2030. Inoltre, il mercato interno dell’energia rimarrebbe incompleto, con la conseguenza che i cittadini e l’economia stessa dell’UE non potrebbero ottenere tutti i benefici che una completa liberalizzazione del settore dell’energia può offrire.

Il pacchetto che la Commissione propone tenta di fornire delle soluzioni ai problemi delineati sulla base di tre elementi centrali: un vero mercato interno dell’energia, accelerare il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, efficienza energetica.

La Commissione ribadisce l’obiettivo di risparmiare il 20% del consumo totale di energia primaria per il 2020. Se tale obiettivo fosse realizzato, per quella data l’UE dovrebbe riuscire a consumare quasi il 13% di energia in meno rispetto a oggi, con un risparmio di 100 miliardi di euro e di circa 780 tonnellate di CO2 l’anno.

La Commissione propone di incentivare l’impiego di veicoli a minor consumo di carburante, di introdurre norme più rigorose e una migliore etichettatura delle apparecchiature, di migliorare il rendimento energetico degli edifici esistenti dell’UE e di aumentare l’efficienza nella generazione, trasmissione e distribuzione dell’energia termica ed elettrica. La Commissione propone inoltre un nuovo accordo internazionale sull’efficienza energetica.

Approvati gli incentivi per Gpl e metano per autotrazione
17/01/2007 Tali misure riguardano le accise, ovvero le imposte che gravano sul prodotto, il bollo, ovvero la tassa automobilistica regionale e contributi all’acquisto di autoveicoli nuovi alimentati a gas ed alla conversione a GPL e metano delle autovetture già circolanti.

Coinvolte due leggi dello Stato: la Finanziaria 2007 (L. 296/2006) e il collegato fiscale, ovvero il Decreto Legge 3 ottobre 2006, n. 262 Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria – G.U. n. 230 del 3/10/2006 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre 2006 n. 286 – G.U. n. 277 del 28/11/06 – Supplemento ordinario n. 223).

In merito alle accise, il primo provvedimento a partire è stato quello di riduzione dell’accisa sul GPL per autotrazione (L. 286/2006, art. 2, comma 56), applicato già dal 3 ottobre 2006 dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del collegato fiscale. L’accisa è passata da 284,77 euro per 1000 kg (0,1566 euro/litro) a 227,77 euro per 1000 kg (0,1253 euro/litro). Questo ha comportato un minor prezzo alla pompa di circa 0,038 euro/litro Iva compresa. Da segnalare dalla stessa data l’aumento dell’accisa sul gasolio, aumentata a euro 416,00 per mille litri di prodotto (L. 286/2006, art. 2, comma 57).

La Finanziaria prevede invece (comma 329) la riduzione dell’accisa che grava sul metano per autotrazione, che dal 1° gennaio 2007 passa da 0,01085 a 0,00291 euro per metro cubo. Riduzione quindi del prezzo alla pompa di circa 0,01342 euro/kg, Iva compresa.

Novità anche sul bollo auto. Il collegato fiscale, in deroga alla legge statale, stabilisce che le Regioni possono esentare dal pagamento della tassa automobilistica regionale fino a cinque anni i veicoli M1 (massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente) e N1 (trasporto merci, massa massima non superiore a 3,5 t) a GPL o metano. Il provvedimento riguarda sia i veicoli nuovi con doppia alimentazione immatricolati dopo l’entrata in vigore del Dl (L. 286/2006, art. 2, comma 60) sia quelli immatricolati prima conformi alla Dir. 1994/12/CE (Euro II) trasformati con alimentazione a GPL o metano, mono-fuel o bi-fuel, collaudati dopo l’entrata in vigore del Dl (L. 286/2006, art. 2, comma 61). Nel secondo caso le cinque annualità decorrono dal periodo d’imposta seguente a quello durante il quale avviene il collaudo se il veicolo ha già corrisposto la tassa automobilista per tale periodo, oppure dal periodo d’imposta nel quale avviene il collaudo se l’obbligo del pagamento della tassa automobilistica è stato precedentemente interrotto ai sensi di legge (L. 286/2006, art. 2, comma 62).

La Finanziaria dispone invece dal 1° gennaio 2007 nuove tariffe – in aumento – in tema di tasse automobilistiche (comma 321), con ritocchi solo sopra i 100 kW per gli Euro 4 e gli Euro 5 (non ancora in commercio, la norma non sarà operativa prima del 2008). Definite agevolazioni anche per autovetture e veicoli per il trasporto promiscuo a GPL, metano, elettrici e a idrogeno, fatte salve le agevolazioni già in essere (comma 239). Dalle dichiarazioni di esponenti del Governo, tali mezzi sarebbero equiparati a Euro 4 e 5, con ritocchi al rialzo, quindi, solo oltre i 100 kW, sebbene un’attenta lettura dei commi interessati possa far pensare anche ad agevolazioni più ampie.

In tema di incentivi, ovvero di interventi finalizzati a promuovere l’utilizzo di GPL e metano per autotrazione, la Finanziaria 2007 stanzia 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 (ai quali si aggiungono 2 milioni di euro/anno previsti dalla legge originaria, la 403/97) per la trasformazione a GPL e metano dei veicoli (comma 238). Si può beneficiare del contributo per:

● conversione a GPL e metano di autoveicoli entro tre anni dalla data di prima immatricolazione; il contributo di 650 euro viene elargito sotto forma di sconto sul prezzo della trasformazione a gas;
● conversione a GPL e metano di autoveicoli Euro 0 ed Euro 1. Si tratta di una novità che necessita di un provvedimento specifico attualmente in attesa di firma.

“I contributi per la trasformazione a gas dei veicoli entro tre anni dalla data di prima immatricolazione possono essere prenotati già dal 1° gennaio 2007 – dichiara Alessandro Tramontano, direttore del Consorzio Ecogas – ricordiamo che è compito delle officine e delle concessionarie che aderiscono all’iniziativa utilizzando la procedura informatica messa a disposizione dal Consorzio Ecogas sul sito”.

L’incentivo per la conversione degli Euro 0 e degli Euro 1 – prosegue Tramontano – verrà attivato immediatamente dopo la firma del necessario decreto, presumibilmente già nei primi giorni di gennaio. Ammonterà probabilmente a 350 euro come quello che già viene elargito nell’ambito della Convenzione ICBI. Modalità operative e gestionali saranno le stesse utilizzate per gli autoveicoli convertiti entro tre anni dalla data di prima immatricolazione”.

Per l’acquisto di autoveicoli nuovi omologati anche a GPL o metano, la Finanziaria regolamenta espressamente la materia (comma 228 e 229). In pratica, sono ottenibili 1.500 euro di contributo sotto forma di sconto per acquisto di autovetture e autocarri nuovi omologati anche a GPL, metano, elettrici o idrogeno. Si sale a 2.000 euro se il veicolo produce meno di 120gr/km di CO2. Tali agevolazioni, qualora sussistano i requisiti, sono cumulabili agli incentivi alla rottamazione (se si rottama, quindi un mezz o Euro 0 o Euro 1) e sono valide valide per i contratti stipulati dal 3/10/2006 al 31/12/2009, con possibilità di immatricolazione fino al 31/03/2010.

Si ricorda che fino ad esaurimento fondi sono in corso di erogazione gli incentivi ICBI: 350 euro di contributo sotto forma di sconto sul prezzo dell’installazione dell’impianto per i residenti (persone fisiche e giuridiche) nei circa 500 Comuni che aderiscono all’iniziativa che trasformano a GPL o a metano il proprio autoveicolo Euro 1 o Euro 2.

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Con il Reach una chimica sempre più sicura
16/12/2006 Federchimica, Federazione Nazionale dell’Industria Chimica, considera un compromesso accettabile l’equilibrato risultato raggiunto in 6 anni di serio lavoro da parte della Commissione, che costituisce una ulteriore importante garanzia per i consumatori europei dato l’impegno costante e continuo delle imprese sul fronte della responsabilità e della sostenibilità. Un impegno che, anche in termini di costi, sarà particolarmente gravoso per le piccole e media imprese italiane.

È importante sottolineare che l’impatto del Reach sarà estremamente significativo non solo per le imprese chimiche, ma per tutti i comparti industriali che utilizzano sostanze chimiche, ovvero per la quasi totalità dei settori manifatturieri.

L’auspicio è che i consumatori italiani ed europei comprendano l’importanza del Reach quale garanzia di sicurezza, e privilegino così i prodotti dei Paesi della Ue, anche se ciò rappresenta un grave squilibrio competitivo rispetto agli altri Paesi extra Ue che non saranno tenuti all’applicazione del Regolamento.

Considerata la complessità della normativa, resta di fondamentale rilevanza l’impegno per una concreta attuazione del Reach, che possa risultare virtuosa per i consumatori e applicabile per le imprese. A questo riguardo è importante che le Autorità nazionali istituiscano un referente qualificato per una proficua interlocuzione con l’Agenzia europea che avrà sede a Helsinky.

Dow compra Wolff Walsrode da Bayer
20/12/2006 Dow Chemical Company e il Gruppo Bayer hanno annunciato che hanno raggiunto un accordo per l’acquisto da parte di Dow di Wolff Walsrode, gruppo di Bayer, coinvolto principalmente nella produzione di prodotti di cellulosa. La transazione dovrebbe concludersi per la prima metà del 2007, sottostando alle approvazioni normative. I termini finanziari non sono stati divulgati.

Nel marzo 2006 Bayer aveva annunciato che avrebbe disinvestito le sue sussidarie H.C. Starck e Wolff Walsrode AG. Quest’ultima, con una rendita nel 2005 di più di 400 milioni di dollari, vorrebbe diventare parte integrale del mercato dei polimeri solubili in acqua di Dow.

Dow e Wolf Walsrode sono complementari, portando differenti prodotti, lavorazioni, applicazioni ed esperienze. La nuova società dovrà unire l’avanzata tecnologia di produzione, la competenza in HEMC (Hydroxyethyl Methyl Cellulose) e CMC (Carboxymethyl Cellulose) di Wolff con i marchi di prodotto e l’esperienza industriale nell’HPMC (Hydroxypropyl Methyl Cellulose) di Dow. I derivati della cellulosa prodotti dalla nuova impresa saranno utilizzati da una vasta gamma di settori industriali, incluso i materiali edili, la cura della persona, i farmaceutici, l’alimentare e diverse applicazioni speciali.

Firmato decreto sulla modalità di vendita dell’energia per il primo trimestre 2007
21/12/2006 Il Ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha firmato il decreto ministeriale con cui si definiscono, per l’anno 2007, le modalità di vendita dell’energia elettrica prodotta dagli impianti che godono delle tariffe incentivate del provvedimento CIP n.6/92 (di cui all’articolo 3, comma 12, del decreto legislativo n. 79/99).

L’energia elettrica prodotta dagli impianti incentivati ai sensi del provvedimento CIP 6/92 viene ritirata, per effetto del d.lgs n.79/99, dal Gestore del sistema elettrico che la remunera secondo le tariffe differenziate per tipologie di impianto. Questa energia è successivamente venduta dallo stesso Gestore sul mercato, secondo regole e prezzi definiti annualmente da un decreto del Ministro dello Sviluppo economico. La quantità di energia elettrica corrispondente alla capacità assegnabile nel 2007 è lievemente inferiore a quella del 2006, ossia circa 5.400 MW rispetto ai 5.600 dell’anno scorso.

Le assegnazioni relative alla vendita per l’anno 2007 dell’energia Cip6 sono effettuate tramite il metodo pro-quota a un prezzo medio che, per il primo trimestre del 2007, è pari a 64 euro/MWh. Tale prezzo è stato definito sulla base del valore all’ingrosso dell’energia elettrica nel mercato nazionale nonché delle previsioni di evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica e dei combustibili utilizzati per la produzione della stessa relative al 2007. In ogni caso, per assecondare le eventuali oscillazioni in corso d’anno è stato previsto un sistema di aggiornamento trimestrale del prezzo, in ragione dell’andamento dei prezzi sul mercato elettrico.

Tenuto conto dell’attuale ripartizione della clientela tra mercato libero e mercato vincolato e dell’evoluzione in corso, l’energia CIP6 è attribuita secondo percentuali rispettivamente pari al 65% per il mercato libero e al 35% per il mercato vincolato.

Tali valori sono stati determinati tenendo conto sia del tasso tendenziale di riduzione del fabbisogno del mercato vincolato nel 2006 sia delle stime di riduzione dei consumi del medesimo mercato relative al 2007. Al fine di conservare il beneficio di fatto connesso all’entità dei consumi e di mantenere il principio secondo il quale “il diritto segue il cliente”, è stata prevista, in modo analogo a quanto già avvenuto nel 2006, la possibilità di trasferire i diritti di assegnazione dell’energia Cip 6/92 da Acquirente unico ai clienti del mercato libero, in caso di passaggio di un cliente da un mercato all’altro o di modifica del fornitore.

No agli allarmismi, sconcerto per le dichiarazioni del capo della protezione civile
22/12/2006 “Le affermazioni allarmistiche di Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile, riportate dalla stampa, che fanno riferimento alla tragedia di Bhopal, sono da considerarsi del tutto inopportune, ingiustificate (come peraltro confermato dalle dichiarazioni dei Ministri competenti in materia, il Ministro dell’Ambiente e il Vice Ministro dei Trasporti) e tecnicamente inconcepibili quando provenienti da un organismo preposto alla gestione dei rischi.”così cita un comunicato presentato da Federchimica., che prosegue affermando che una volta accertato che si trattava di “MDI”, il Comandante VV.F. di Mestre ha attivato il S.E.T. “Servizio Emergenze Trasporti” di Federchimica operante 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, che è intervenuto sul posto con un tecnico specialista di prodotto e ha provveduto all’invio degli strumenti di analisi necessari e di carbonato, per la neutralizzazione dell’MDI.

MDI è un prodotto a debolissima tossicità (è classificato “nocivo Xn” per la normativa dell’immissione sul mercato) e non rientra in alcuna categoria di pericolosità dei Regolamenti di trasporto internazionali (ADR; RID; Codice IMDG; ICAO/IATA) essendo stato da essi completamente derubricato da oltre 10 anni sulla base di decisioni e valutazioni del rischio assunte in sede Onu.

L’MDI, che ai fini del trasporto perciò non è materia pericolosa, è un liquido che solidifica immediatamente all’aria già a temperatura inferiore a 38 °C (come è riscontrabile dalla Scheda di Sicurezza internazionale) e reagisce lentamente con l’acqua formando poliuree e anidride carbonica a cui, come è noto, non è associato rischio alcuno. L’MDI, peraltro, non ha alcun rischio di infiammabilità.

La Commissione europea propone un pacchetto integrato sull’energia e i cambiamenti climatici
12/01/2007 La Commissione ritiene che, con il raggiungimento di un accordo a livello internazionale sul regime applicabile dopo il 2012, entro il 2020 i Paesi industrializzati dovrebbero riuscire ad abbattere le proprie emissioni del 30%. Per sottolineare ulteriormente il proprio impegno, la Commissione propone che l’Unione europea si impegni ora ad abbattere le emissioni di gas serra di almeno il 20% entro il 2020, in particolare attraverso misure energetiche.

Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha dichiarato: “La giornata di oggi segna un cambiamento decisivo per l’Unione europea. La politica energetica era uno dei settori cardine agli albori del progetto europeo; adesso dobbiamo farlo tornare alla ribalta. Tutti i membri dell’UE subiscono le conseguenze dei cambiamenti climatici, della dipendenza sempre più forte dalle importazioni e dell’aumento dei prezzi dell’energia. La sostenibilità, la sicurezza e la competitività nel settore energetico impongono una risposta comune dell’Europa. Le proposte presentate oggi dalla Commissione dimostrano il nostro impegno a esercitare la leadership in questo campo e a sostenere una visione di lungo periodo per una nuova politica energetica per l’Europa che sia in grado di offrire soluzioni alla problematica dei cambiamenti climatici. Dobbiamo agire oggi per delineare il mondo di domani”.

L’Europa è di fronte a dei problemi reali. C’è più del 50% di probabilità che le temperature mondiali aumentino di oltre 5 °C in questo secolo. In base alle proiezioni attuali, le politiche esistenti nel campo dell’energia e dei trasporti porterebbero a un aumento, e non a una diminuzione, delle emissioni dell’UE da qui al 2030, calcolato attorno al 5%. Se si manterranno le tendenze attuali e le politiche in vigore, la dipendenza dell’UE dalle importazioni di energia passerà dal 50% del consumo energetico totale dell’UE di oggi al 65% nel 2030. Inoltre, il mercato interno dell’energia rimarrebbe incompleto, con la conseguenza che i cittadini e l’economia stessa dell’UE non potrebbero ottenere tutti i benefici che una completa liberalizzazione del settore dell’energia può offrire.

Il pacchetto che la Commissione propone tenta di fornire delle soluzioni ai problemi delineati sulla base di tre elementi centrali: un vero mercato interno dell’energia, accelerare il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, efficienza energetica.

La Commissione ribadisce l’obiettivo di risparmiare il 20% del consumo totale di energia primaria per il 2020. Se tale obiettivo fosse realizzato, per quella data l’UE dovrebbe riuscire a consumare quasi il 13% di energia in meno rispetto a oggi, con un risparmio di 100 miliardi di euro e di circa 780 tonnellate di CO2 l’anno.

La Commissione propone di incentivare l’impiego di veicoli a minor consumo di carburante, di introdurre norme più rigorose e una migliore etichettatura delle apparecchiature, di migliorare il rendimento energetico degli edifici esistenti dell’UE e di aumentare l’efficienza nella generazione, trasmissione e distribuzione dell’energia termica ed elettrica. La Commissione propone inoltre un nuovo accordo internazionale sull’efficienza energetica.

Approvati gli incentivi per Gpl e metano per autotrazione
17/01/2007 Tali misure riguardano le accise, ovvero le imposte che gravano sul prodotto, il bollo, ovvero la tassa automobilistica regionale e contributi all’acquisto di autoveicoli nuovi alimentati a gas ed alla conversione a GPL e metano delle autovetture già circolanti.

Coinvolte due leggi dello Stato: la Finanziaria 2007 (L. 296/2006) e il collegato fiscale, ovvero il Decreto Legge 3 ottobre 2006, n. 262 Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria – G.U. n. 230 del 3/10/2006 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre 2006 n. 286 – G.U. n. 277 del 28/11/06 – Supplemento ordinario n. 223).

In merito alle accise, il primo provvedimento a partire è stato quello di riduzione dell’accisa sul GPL per autotrazione (L. 286/2006, art. 2, comma 56), applicato già dal 3 ottobre 2006 dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del collegato fiscale. L’accisa è passata da 284,77 euro per 1000 kg (0,1566 euro/litro) a 227,77 euro per 1000 kg (0,1253 euro/litro). Questo ha comportato un minor prezzo alla pompa di circa 0,038 euro/litro Iva compresa. Da segnalare dalla stessa data l’aumento dell’accisa sul gasolio, aumentata a euro 416,00 per mille litri di prodotto (L. 286/2006, art. 2, comma 57).

La Finanziaria prevede invece (comma 329) la riduzione dell’accisa che grava sul metano per autotrazione, che dal 1° gennaio 2007 passa da 0,01085 a 0,00291 euro per metro cubo. Riduzione quindi del prezzo alla pompa di circa 0,01342 euro/kg, Iva compresa.

Novità anche sul bollo auto. Il collegato fiscale, in deroga alla legge statale, stabilisce che le Regioni possono esentare dal pagamento della tassa automobilistica regionale fino a cinque anni i veicoli M1 (massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente) e N1 (trasporto merci, massa massima non superiore a 3,5 t) a GPL o metano. Il provvedimento riguarda sia i veicoli nuovi con doppia alimentazione immatricolati dopo l’entrata in vigore del Dl (L. 286/2006, art. 2, comma 60) sia quelli immatricolati prima conformi alla Dir. 1994/12/CE (Euro II) trasformati con alimentazione a GPL o metano, mono-fuel o bi-fuel, collaudati dopo l’entrata in vigore del Dl (L. 286/2006, art. 2, comma 61). Nel secondo caso le cinque annualità decorrono dal periodo d’imposta seguente a quello durante il quale avviene il collaudo se il veicolo ha già corrisposto la tassa automobilista per tale periodo, oppure dal periodo d’imposta nel quale avviene il collaudo se l’obbligo del pagamento della tassa automobilistica è stato precedentemente interrotto ai sensi di legge (L. 286/2006, art. 2, comma 62).

La Finanziaria dispone invece dal 1° gennaio 2007 nuove tariffe – in aumento – in tema di tasse automobilistiche (comma 321), con ritocchi solo sopra i 100 kW per gli Euro 4 e gli Euro 5 (non ancora in commercio, la norma non sarà operativa prima del 2008). Definite agevolazioni anche per autovetture e veicoli per il trasporto promiscuo a GPL, metano, elettrici e a idrogeno, fatte salve le agevolazioni già in essere (comma 239). Dalle dichiarazioni di esponenti del Governo, tali mezzi sarebbero equiparati a Euro 4 e 5, con ritocchi al rialzo, quindi, solo oltre i 100 kW, sebbene un’attenta lettura dei commi interessati possa far pensare anche ad agevolazioni più ampie.

In tema di incentivi, ovvero di interventi finalizzati a promuovere l’utilizzo di GPL e metano per autotrazione, la Finanziaria 2007 stanzia 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 (ai quali si aggiungono 2 milioni di euro/anno previsti dalla legge originaria, la 403/97) per la trasformazione a GPL e metano dei veicoli (comma 238). Si può beneficiare del contributo per:

● conversione a GPL e metano di autoveicoli entro tre anni dalla data di prima immatricolazione; il contributo di 650 euro viene elargito sotto forma di sconto sul prezzo della trasformazione a gas;
● conversione a GPL e metano di autoveicoli Euro 0 ed Euro 1. Si tratta di una novità che necessita di un provvedimento specifico attualmente in attesa di firma.

“I contributi per la trasformazione a gas dei veicoli entro tre anni dalla data di prima immatricolazione possono essere prenotati già dal 1° gennaio 2007 – dichiara Alessandro Tramontano, direttore del Consorzio Ecogas – ricordiamo che è compito delle officine e delle concessionarie che aderiscono all’iniziativa utilizzando la procedura informatica messa a disposizione dal Consorzio Ecogas sul sito”.

L’incentivo per la conversione degli Euro 0 e degli Euro 1 – prosegue Tramontano – verrà attivato immediatamente dopo la firma del necessario decreto, presumibilmente già nei primi giorni di gennaio. Ammonterà probabilmente a 350 euro come quello che già viene elargito nell’ambito della Convenzione ICBI. Modalità operative e gestionali saranno le stesse utilizzate per gli autoveicoli convertiti entro tre anni dalla data di prima immatricolazione”.

Per l’acquisto di autoveicoli nuovi omologati anche a GPL o metano, la Finanziaria regolamenta espressamente la materia (comma 228 e 229). In pratica, sono ottenibili 1.500 euro di contributo sotto forma di sconto per acquisto di autovetture e autocarri nuovi omologati anche a GPL, metano, elettrici o idrogeno. Si sale a 2.000 euro se il veicolo produce meno di 120gr/km di CO2. Tali agevolazioni, qualora sussistano i requisiti, sono cumulabili agli incentivi alla rottamazione (se si rottama, quindi un mezz o Euro 0 o Euro 1) e sono valide valide per i contratti stipulati dal 3/10/2006 al 31/12/2009, con possibilità di immatricolazione fino al 31/03/2010.

Si ricorda che fino ad esaurimento fondi sono in corso di erogazione gli incentivi ICBI: 350 euro di contributo sotto forma di sconto sul prezzo dell’installazione dell’impianto per i residenti (persone fisiche e giuridiche) nei circa 500 Comuni che aderiscono all’iniziativa che trasformano a GPL o a metano il proprio autoveicolo Euro 1 o Euro 2.

notizie
Parte dall’Emilia Romagna la riscossa dell’energia pulita
09/01/2007 Il settore agro-alimentare dell’Emilia Romagna verso il ‘bollino verde’. Dal 1° gennaio in avanti, le oltre 400 aziende aderenti al Consorzio Romagna Energia, tra cui 140 nella provincia di Forlì-Cesena e 240 in totale in Emilia Romagna, potranno utilizzare il marchio ‘100% energia verde’, che certifica l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

L’obiettivo è stato raggiunto grazie a Romagna Energia, il consorzio senza fini di lucro nato nel 1999 dal patto stabilito fra le principali aziende agro-alimentari dell’Emilia Romagna, tra cui grandi gruppi come Amadori, Apofruit, Conserve Italia, Gruppo Martini, Orogel, e l’Associazione Industriali della provincia di Forlì-Cesena. A oggi il Consorzio Romagna Energia, gruppo di acquisto energetico, ma anche partner nella produzione di energia verde, conta oltre 400 associati in tutta Italia (in particolare in Emilia Romagna, ma anche in Abruzzo, Sardegna, Toscana, e con minori unità in quasi tutte le regioni italiane), per un giro di affari di 110 milioni di euro e un totale di 1 miliardo e 100 mila kW/h di energia acquistata, pari a 1/150esimo dell’intero quantitativo di energia necessario per un anno all’‘azienda Italia’ e 1/300esimo dell’utenza complessiva nazionale, industriale e civile.

Scopo del Consorzio Romagna Energia, che nel tempo ha registrato l’adesione di Confcooperative Emilia Romagna, Confcooperative Toscana, Legacoop Forlì-Cesena le Associazioni Industriali delle province sarde di Cagliari, Sassari, Oristano e di altri partner di rilievo, è quello di ridurre i costi di approvigionamento dell’energia elettrica per gli associati, in un mercato in rapida evoluzione dopo la liberalizzazione del settore energetico (legge Bersani del 1999 e legge Letta del 2000).

Il marchio, il primo italiano che certifica l’energia prodotta da fonti rinnovabili sostenibili, ha valenza internazionale, e può rappresentare un plus notevole, non solo per le aziende del settore agroalimentare, ma in generale per tutte coloro che intendono proporsi al pubblico come azienda sensibile ai problemi energetici e ambientali.

Bayer: il punto sulle nuove applicazioni dei nanotubi di carbonio
10/01/2007 Finora i costi di sintesi dei nanotubi di carbonio (CNT) superavano significativamente i 1.000 euro per chilogrammo, con un’incostante qualità del prodotto. Tuttavia, il procedimento di produzione sviluppato da Bayer Technology Services permette la produzione di Baytubes con una purezza costante del materiale superiore al 95%, con costi enormemente ridotti. Bayer MaterialScience ha in funzione inoltre un impianto pilota per la produzione di Baytubes, con una capacità annua di 30 tonnellate, ma è pianificato un impianto su scala industriale con una capacità annua di 3.000 tonnellate.

Un’altra area chiave di coinvolgimento di Bayer è costituita dalle attività di ricerca ad ampio raggio della società, legate all’uso sicuro e responsabile dei nanomateriali. Ciò coinvolge aspetti che comprendono l’impegno aziendale in numerose iniziative, come il progetto “NanoCare”. Questo progetto di ricerca, supportato dal Ministero Tedesco per la Pubblica Istruzione e la Ricerca (BMBF), riunisce il know-how di 13 aziende, università e strutture di ricerca. Queste lavoreranno insieme per sviluppare metodiche di misurazione e test, generalmente accettate, per analizzare i problemi di sicurezza legati ai nanomateriali. Bayer è anche coinvolta in numerosi gruppi di lavoro, organizzati dall’Associazione Tedesca delle Industrie Chimiche (VCI) e nel gruppo di lavoro per “Produzione e Uso Responsabili dei nanomateriali” della Società Tedesca per l’Ingegneria Chimica e le Biotecnologie (DECHEMA).

Everis Italia ed Endesa Italia insieme per affrontare le sfide del mercato energetico
10/01/2007 Per comprendere la storia di Endesa in Italia è importante ricordare le tappe salienti di Elettrogen, nata come importante realtà industriale italiana, costituita il 1º ottobre 1999, con conferimento di asset da Enel, in osservanza di decreti sulla liberalizzazione del Mercato Elettrico Italiano.

Elettrogen, una delle tre società (le cosiddette “Genco”), nate dallo scorporo di “asset” di produzione dell’Enel è stata acquisita da Endesa il 20 settembre 2001. Messa in vendita per attuare gli indirizzi della normativa italiana in materia di liberalizzazione del mercato elettrico, Elettrogen, oggi è quindi divenuta Endesa Italia, ed è controllata da una joint venture tra il gruppo energetico spagnolo Endesa, che detiene la maggioranza del capitale (80%), e la multiutility ASM Brescia (20%).

Endesa Italia è attualmente il secondo operatore privato di energia elettrica in Italia e fa parte di uno dei più grandi gruppi elettrici privati nel mondo, con un totale di 42.000 MW di potenza installata, 160.000 GWh di energia elettrica distribuita e più di 23 milioni di clienti in 13 paesi. A oggi Endesa Italia occupa 1.033 dipendenti.

L’acquisizione di Elettrogen, oggi Endesa Italia, ha comportato una serie di criticità per la gestione dei sistemi informativi che richiedevano il supporto di un partner caratterizzato da alti skills tecnologici e di processo. La presenza di contratti di Service dei Sistemi Gestionali con Enel.it per i processi tipici di una società di Generazione hanno infatti comportato la necessità da parte di Endesa di rendersi autonoma rispetto a Enel.it attraverso la scelta di un nuovo partner di riferimento. Non solo. Permaneva la presenza di procedure parzialmente manuali per la gestione dei processi tipici del business.

Le scelte fatte dal gruppo Endesa, sono state guidate sin dall’inizio dalla volontà di esternalizzare ossia di identificare in relazione alle singole esigenze e criticità, un partner ad hoc, non creando un polo tecnologico interno se non di puro coordinamento delle attività. La motivazione risiede nella volontà di concentrare competenze e risorse sulle proprie aree di business mantenendo una struttura snella e flessibile in grado di evolvere rapidamente e sfruttare tutte le opportunità del mercato. La scelta del partner si è quindi indirizzata su everis Italia, ritenuta una società in grado di supportare efficacemente tutte le scelte riguardanti il comparto IT.

Le esigenze che hanno portato alla creazione di un team congiunto fra everis Italia e Endesa Italia sono legate principalmente alla necessità di ottimizzare i sistemi informativi creando un modello omogeneo e indipendente da Enel.it., in grado di sostenere la complessità del modello di business di Endesa.

In dettaglio, si era determinata la necessità di implementare nuove soluzioni a supporto dell’area commerciale, per la gestione dei contratti e a supporto delle nuove normative legate alla Borsa Elettrica. Tra gli obiettivi prioritari, inoltre, l’ottimizzazione dell’utilizzo dei sistemi gestionali basati su SAP.

Energia fotovoltaica: il Gifi propone un proprio sistema tariffario
17/01/2007 I valori indicati sono relativi al 2007 e andrebbero aggiornati con un decremento annuo del 5%, maggiorato del valore dell’inflazione. Sono poi indicati valori superiori per soluzioni integrate con gli edifici stessi.

Il Gifi, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane dell’Associazione Energia aderente a Federazione Anie, raccoglie l’invito ricevuto dal Ministero dello Sviluppo Economico, impegnato nella ridefinizione dei criteri di incentivazione della produzione di energia elettrica tramite conversione fotovoltaica dell’energia solare e in procinto di pubblicare la nuova edizione del relativo Decreto Legislativo, a elaborare una proposta di sistema tariffario.

Il Gifi ha espresso apprezzamento per alcune linee guida fissate dal Ministero, riguardanti in particolare la semplificazione delle procedure autorizzative, l’auspicabile eliminazione di effetti speculativi da parte di soggetti certamente non interessati allo sviluppo del settore, la volontà di favorire lo sviluppo e la diffusione di soluzioni architettonicamente integrate.

Tenendo conto che i valori delle tariffe assegnate inizialmente ai diversi tipi di impianti non saranno aggiornati per l’inflazione nel corso della durata dell’ incentivazione (20 anni), del costo del denaro, dell’imposizione fiscale sui ricavi, il Gifi ritiene che i valori indicati, che garantiscono il ritorno dell’investimento in 10-12 anni nel Sud del Paese, siano i minimi che possano richiamare l’interesse di investitori privati ed istituzionali.

Il Gifi ritiene inoltre indispensabile confermare una tariffa adeguata per gli impianti su terreno sia di piccola sia di grande taglia, su cui si è evidenziato grande interesse nei mesi passati; tale tipologia di impianti genera alti volumi, necessari per dare impulso a un programma nazionale con proiezione pluriennale e serviranno da stimolo per gli investimenti e le iniziative industriali che le aziende italiane del settore (soprattutto quelle impegnate nella produzione di apparati e componenti) stanno avviando o pianificando sulla base degli effetti del decreto attualmente in vigore. Analogo sviluppo non potrà sicuramente essere raggiunto sulla sola base di impianti residenziali di piccola taglia, pertanto il Gifi ritiene che, nel caso in cui le sue proposte non venissero accolte nella sostanza, si rischierà di lasciare il mercato totalmente in mano all’industria straniera, che ha beneficiato in passato di idonei incentivi nel proprio Paese.

La Provincia di Milano riceve un premio per l’equosolidarietà
17/01/2007 Dopo l’adesione con atto della Giunta del luglio scorso alla Campagna “Città Equosolidali”, promossa da Fairtrade Transfair Italia, Coordinamento Agende 21, Coordinamento Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e l’Assemblea Generale Italiana Commercio Equo Solidale, è proseguita da parte della Provincia di Milano la promozione del commercio equo e solidale quale strumento di cooperazione decentrata e di salvaguardia dell’ambiente, dei diritti dei lavoratori e dei consumatori.

Alla cerimonia sono intervenuti Irma Dioli, assessora alla Pace, Partecipazione e Cooperazione internazionale della Provincia di Milano, il presidente del Consiglio provinciale Vincenzo Ortolina, l’assessora al Provveditorato e all’economato Giuliana Carlino, il presidente di Faitrade Transfair Italia Adriano Poletti, il coordinatore generale della Cooperativa Chico Mendes Stefano Magnoni e la presidente dell’Assemblea Generale Italiana Commercio Equo Solidale Gaga Pignatelli.

“Questo riconoscimento premia l’opera di sensibilizzazione che la nostra Provincia promuove in collaborazione con organi istituzionali, Comuni e associazioni” ha dichiarato Irma Dioli, assessora alla partecipazione, pace e cooperazione internazionale della Provincia di Milano “Il commercio equo e solidale rappresenta una particolare relazione commerciale, più rispettosa, con i Paesi del Sud del Mondo e agisce verso un concreto miglioramento delle condizioni di vita delle comunità coinvolte nella produzione e per un consumo responsabile, garantendo anche la qualità dei prodotti”

Designati i vincitori della XIX edizione del premio Eni Italgas
17/01/2007 Alla scadenza dei termini per la presentazione delle domande del Premio Eni Italgas, sono pervenute alla Segreteria un totale di 128 candidature per le sezioni del Premio “Scienza e Ambiente” e “Debutto nella Ricerca”.

Per il Premio “Scienza e Ambiente” sono stati presentati 103 Risultati di Ricerca. Per il Premio “Debutto nella Ricerca” sono state proposte 25 Tesi di Dottorato provenienti dalle più prestigiose università italiane.

Le candidature provengono da 19 Paesi di tutto il mondo rappresentati per il 52% dagli Stati Uniti e per il 10% dal Giappone, per il 7% dall’Italia e per il 7% dalla Gran Bretagna. Brasile, Canada, Cina, Danimarca e Francia contribuiscono ciascuno con il 2% delle candidature, mentre le rimanenti proposte di candidatura provengono da Svizzera, Egitto, Iraq, Corea, Lituania, Germania, Paesi Bassi e Svezia.

I campi di ricerca delle candidature riguardano principalmente il Solare con il 21% delle proposte, gli Studi d’Impatto di Sistemi Energetici (19%), i Nuovi Materiali (16%), l’Efficienza Energetica di Tecnologie Note (16%), l’Idrogeno (13%), la Fusione (5%), il Biofuel (5%) e i Processi di Catalisi (5%).

Il 13 dicembre scorso presso la Fondazione Eni Enrico Mattei di Milano si è riunita la Commissione Scientifica per la selezione finale dei vincitori del Premio della XIX Edizione. I vincitori del Premio sono stati comunicati al Comitato Promotore e si terràà una Cerimonia Ufficiale di Consegna dei Premi a Torino nel mese di marzo 2007.

La Commissione Scientifica presieduta da Domenico Siniscalco ha conferito:

Il Premio Scienza e Ambiente ex aequo a Armand Paul Alivisatos per gli studi condotti su celle solari molto sottili costituite da minuscoli cristalli (nanocristalli) sensibili alla luce e ad Alan Heeger, premio Nobel per la chimica nel 2000, per le innovative ricerche su celle solari realizzate in materiale plastico: economiche, versatili e pulite. Il premio, che consiste in una somma in denaro di 120.000 euro, è rivolto agli scienziati che hanno conseguito risultati di rilievo nella ricerca sulle fonti di energia e la loro relazione con l’ambiente.

Il Premio Debutto nella Ricerca ad Alberto Gasparotto e a Maria Assunta Navarra per gli studi svolti rispettivamente sulle nanotecnologie in ambito energetico e ambientale e su nuove tecnologie applicate alle celle a combustibile. Il Premio riconosce il valore di due tesi di dottorato di ricerca discusse presso Università italiane. A ognuno dei vincitori è assegnata una somma di 20.000 euro.

La Commissione Comunicazione, ha selezionato Vittorio Bo quale vincitore del Premio per la Divulgazione Scientifica, per il contributo dato alla diffusione della cultura e della divulgazione scientifica nell’attività editoriale e con la realizzazione del “Festival della Scienza”. Il premio consiste in una somma di 10.000 euro.

Una menzione speciale è stata riconosciuta a “TuttoScienze”, nella figura di Piero Bianucci, a lungo responsabile del supplemento del quotidiano “La Stampa” che da 25 anni diffonde i temi della scienza tra il pubblico.

A partire da questa edizione, il Premio registra, accanto al nome di Italgas, anche quello di Eni. In questo modo la più grande azienda italiana associa il proprio prestigio e il proprio interesse a un’iniziativa di rilievo crescente presso la comunità scientifica mondiale.

Nell’occasione, il Comitato Promotore, del quale fanno parte tra altri il direttore generale Eni Divisione Gas&Power, Domenico Dispenza, e il presidente di Italgas, Paolo Caropreso ha espresso il proprio compiacimento per l’autorevolezza e il prestigio che negli anni il Premio si è guadagnato: oltre 50 ricercatori, di indiscusso profilo internazionale, hanno ricevuto il riconoscimento, due di essi successivamente insigniti del Premio Nobel (Harold W. Kroto, Premio Italgas nel 1992 e Nobel per la Chimica nel 1996; Theodor Wolfgang Hansch, Premio Italgas nel 1987 e Nobel per la Fisica nel 2005), il numero delle candidature è progressivamente cresciuto (128) e così quello dei Paesi di provenienza (19). Lo scorso anno le candidature furono 98 provenienti da 16 Paesi.

Assegnato il premio Product Stewardship 2006 a Henkel Loctite Adesivi e Ilva Polimeri
17/01/2007 Il Premio Product Stewardship di Federchimica è il riconoscimento annuale che nasce nell’ambito del Programma internazionale Responsible Care, che promuove, presso le imprese chimiche aderenti, l’attuazione di principi e comportamenti riguardanti la sicurezza e salute dei dipendenti, la protezione ambientale e l’impegno alla comunicazione dei risultati raggiunti, per un miglioramento continuo, significativo e tangibile.

Per il secondo anno il Premio ha visto fronteggiarsi le più prestigiose aziende dell’area chimica italiana, che hanno presentato in concorso i loro prodotti più innovativi ed ecosostenibili.

Per la Categoria Grandi Imprese, il Premio è stato assegnato quest’anno ad Henkel Loctite Adesivi, per la linea di Prodotti Cleanox LF, utilizzati in processi di decapaggio industriale ecologici (pulitura di superfici metalliche da ossidi, sali e altre sostanze presenti) con soluzioni non tossiche.

Queste le motivazioni secondo la Giuria, composta da esponenti di Federchimica, del mondo universitario e sindacale: il progetto apporta un forte miglioramento delle condizioni dell’ambiente di lavoro e riclassificazione del sito dell’utilizzatore secondo la Legge Seveso, con abbassamento del livello di rischio; e riduce significativamente i quantitativi di sostanze tossiche utilizzate e di fanghi prodotti in seguito al trattamento degli esausti. La tecnologia messa a punto da Henkel Loctite permette inoltre di implementare la sicurezza e la salute e ridurre l’impatto ambientale, in un settore, quello siderurgico, caratterizzato da forti criticità. Infine, dimostra la capacità dell’azienda di interagire con i propri clienti e proporre nuove soluzioni, sempre più in linea con il concetto di Sviluppo Sostenibile”.

Ilva Polimeri, ha vinto invece per la categoria Pmi. La Giuria ha deciso di premiare Ilva Polimeri per il Poliallilico, un prodotto verniciante tecnologicamente innovativo, perché a base di resine esenti da Stirene, un solvente abitualmente utilizzato dall’Industria degli elementi di arredi in legno, che rientra nella classe di solventi definiti nocivi.

Il Progetto Poliallilico è stato valutato particolarmente valido tra i progetti presentati dalle aziende concorrenti in virtù della sua formulazione innovativa che garantisce un contenuto di emissioni residue notevolmente ridotto rispetto ad analoghi prodotti in commercio, offrendo più sicurezza per l’applicatore, per l’utilizzatore del mobile e per l’ambiente.

Il Poliallilico è un prodotto che si inserisce nel “Progetto Indoor” con il quale Ilva Polimeri si impegna a mettere a punto prodotti caratterizzati da minimo impatto nei confronti dell’ambiente abitativo ed alla diffusione dei risultati dei propri studi, attraverso la divulgazione presso pubblici specializzati, media ed utenti finali.