Edizione N° 19 del 11 ottobre 2006

Tutte le newsletter

Energie e Ambiente

Iscriviti alla newsletter


Edizione N° 19 del 11 ottobre 2006


notizie
Nobel per la chimica allo statunitense Roger Kornberg
05/10/2006 Il premio Nobel per la chimica è stato assegnato allo scienziato statunitense Roger Kornberg. Docente all’università di Stanford, 59 anni, Kornberg è stato premiato dall’Accademia reale delle scienze svedese con l’assegno da 10 milioni di corone per i suoi studi su come le cellule copiano le informazioni genetiche necessarie alla vita.

Perché i nostri corpi facciano uso dell’informazione conservata nei geni, deve essere fatta di essa una copia e trasferita nelle parti esteriori della cellula. Qui essa viene usata come un’istruzione per la produzione di proteine; sono le proteine che a loro volta costruiscono effettivamente l’organismo e la sua funzione. Il processo di copiatura è chiamato trascrizione.

I mammiferi, come gli esseri umani, fanno parte del gruppo eucarioti, così come l’ordinario lievito. La trascrizione è necessaria per tutte le forme di vita. Se la trascrizione viene interrotta, l’informazione genetica non è più trasferita nelle diverse parti del corpo. Nel caso queste non siano più rinnovate, l’organismo muore in pochi giorni. Questo è ciò che succede nei casi di avvelenamento da particolari tipi di funghi, tipo Amanita Falloide, dato che la sua tossina ferma il processo di trascrizione.

Capire come funziona la trascrizione ha anche un’importanza medica fondamentale. I disturbi nel processo di trascrizione sono coinvolti in molte malattie umane come il cancro, disfunzioni cardiache e vari tipi di infiammazioni. La capacità delle cellule staminali di svilupparsi in differenti tipi di cellule specifiche con funzioni ben definite nei diversi organi è collegata anche a come è regolata la trascrizione. Comprendere meglio ciò che riguarda la trascrizione è perciò importante per lo sviluppo di differenti applicazioni terapeutiche delle cellule staminali.

Quarantasette anni fa, l’allora dodicenne Roger Kornberg veniva a Stoccolma per vedere suo padre, Arthur, ricevere il Premio Nobel per la fisiologia e la medicina (1959) per i suoi studi su come le informazioni genetiche vengono trasferite da una molecola di Dna all’altra. Kornberg senior ha descritto come l’informazione genetica viene passata dalla cellula madre alla propria figlia. Ciò che ha fatto Roger Kornberg ora è stato descrivere in quale modo l’informazione genetica è copiata dal Dna in quello che viene definito Rna-messaggero: esso porta l’informazione fuori dal nucleo della cellula così che possa essere usato per costruire le proteine. Il contributo di Kornberg è culminato nella creazione di quadri cristallografici dettagliati che descrivono l’apparato di trascrizione in piena azione all’interno di una cellula eucariota. Nelle sue figure (tutte fatte dal 2000 in poi) si può vedere il nuovo filo di Rna che gradualmente si sviluppa, come anche il ruolo di molte altre molecole necessarie alla trascrizione. I quadri descrivono inoltre dettagliatamente che atomi separati possono essere distinti e questo rende possibile capire il meccanismo e le regole della trascrizione.

notizie
Nobel per la chimica allo statunitense Roger Kornberg
05/10/2006 Il premio Nobel per la chimica è stato assegnato allo scienziato statunitense Roger Kornberg. Docente all’università di Stanford, 59 anni, Kornberg è stato premiato dall’Accademia reale delle scienze svedese con l’assegno da 10 milioni di corone per i suoi studi su come le cellule copiano le informazioni genetiche necessarie alla vita.

Perché i nostri corpi facciano uso dell’informazione conservata nei geni, deve essere fatta di essa una copia e trasferita nelle parti esteriori della cellula. Qui essa viene usata come un’istruzione per la produzione di proteine; sono le proteine che a loro volta costruiscono effettivamente l’organismo e la sua funzione. Il processo di copiatura è chiamato trascrizione.

I mammiferi, come gli esseri umani, fanno parte del gruppo eucarioti, così come l’ordinario lievito. La trascrizione è necessaria per tutte le forme di vita. Se la trascrizione viene interrotta, l’informazione genetica non è più trasferita nelle diverse parti del corpo. Nel caso queste non siano più rinnovate, l’organismo muore in pochi giorni. Questo è ciò che succede nei casi di avvelenamento da particolari tipi di funghi, tipo Amanita Falloide, dato che la sua tossina ferma il processo di trascrizione.

Capire come funziona la trascrizione ha anche un’importanza medica fondamentale. I disturbi nel processo di trascrizione sono coinvolti in molte malattie umane come il cancro, disfunzioni cardiache e vari tipi di infiammazioni. La capacità delle cellule staminali di svilupparsi in differenti tipi di cellule specifiche con funzioni ben definite nei diversi organi è collegata anche a come è regolata la trascrizione. Comprendere meglio ciò che riguarda la trascrizione è perciò importante per lo sviluppo di differenti applicazioni terapeutiche delle cellule staminali.

Quarantasette anni fa, l’allora dodicenne Roger Kornberg veniva a Stoccolma per vedere suo padre, Arthur, ricevere il Premio Nobel per la fisiologia e la medicina (1959) per i suoi studi su come le informazioni genetiche vengono trasferite da una molecola di Dna all’altra. Kornberg senior ha descritto come l’informazione genetica viene passata dalla cellula madre alla propria figlia. Ciò che ha fatto Roger Kornberg ora è stato descrivere in quale modo l’informazione genetica è copiata dal Dna in quello che viene definito Rna-messaggero: esso porta l’informazione fuori dal nucleo della cellula così che possa essere usato per costruire le proteine. Il contributo di Kornberg è culminato nella creazione di quadri cristallografici dettagliati che descrivono l’apparato di trascrizione in piena azione all’interno di una cellula eucariota. Nelle sue figure (tutte fatte dal 2000 in poi) si può vedere il nuovo filo di Rna che gradualmente si sviluppa, come anche il ruolo di molte altre molecole necessarie alla trascrizione. I quadri descrivono inoltre dettagliatamente che atomi separati possono essere distinti e questo rende possibile capire il meccanismo e le regole della trascrizione.

notizie
Gli italiani sono favorevoli alle biotecnologie?
16/09/2006 Si tratta di un dato quest’ultimo in netta controtendenza rispetto al 40% registrato nel 2002. Il 57% degli italiani si dichiara inoltre favorevole all’uso di piante per lo sviluppo di vaccini e prodotti farmaceutici anche se in questo caso è richiesta una normativa più restrittiva. Lo studio completo è disponibile sul sito di Cedab.

In generale gli europei si dimostrano ottimisti nei confronti delle biotecnologie in senso lato e in Italia questo ottimismo è condiviso dal 65% della popolazione, un dato analogo a quello del 1991 e in netta ascesa rispetto al 21% registrato nel 1999 (43% nel 2002).

“I dati dell’Eurobarometro -ha commentato Patrick Trancu, coordinatore del Cedab – confermano che il livello di accettazione della tecnologia e dei prodotti da essa derivati sta rapidamente crescendo”.

L’Eurobarometro è inoltre in linea con un sondaggio condotto nel 2005 da Coop Italia sui propri soci dal quale emerge che il 62,3% si dice favorevole alla commercializzazione di alimenti e prodotti Ogm se senza rischi per chi li consuma.

L’Eurobarometro 64.3 “Europeans and Biotechnology in 2005: Patterns and Trends” è il sesto sondaggio condotto sulla percezione pubblica delle biotecnologie nei 25 Paesi dell’Unione europea. Il primo sondaggio era stato condotto nel 1991 in 12 paesi. I sondaggi successivi si sono svolti nel 1993, 1996, 1999 e nel 2002.

Acqua, da bene universale a fonte di business
10/10/2006 La reperibilità dell’acqua solo apparentemente è frutto della disuguaglianza della natura. Nella realtà l’uomo ci mette, eccome, del suo e il bene più prezioso della Terra è sempre più spesso assoggettato alle regole del business più sfrenato. Così, mentre in Occidente si consumano milioni di bottiglie di acqua minerale, nel resto del pianeta ogni giorno muoiono 15mila bambini per mancanza di acqua potabile. “Una strage silenziosa paragonabile alla caduta di 50 boeing”, sostiene il professore Riccardo Petrella, intervenuto ieri al primo Lunedì dell’ambiente, organizzati da Aera, la Onlus rotariana che si occupa di problemi ambientali.

Il percorso che ha portato il professor Petrella, consulente alla Commissione europea e docente universitario, a diventare un ideologo dell’acqua parte da una constatazione molto pratica: da quando dieci anni fa è stato privatizzato il servizio di acquedotti in Italia, anche da noi sta succedendo, su scala meno drammatica, quello che succede nelle altre parti del mondo. “Il bene più elementare sta diventando fonte di business – dice Petrella – perché nessuno vuol riconoscere l’acqua come bene universale. In questo hanno colpa le nazioni, che pretendono di avere dominio territoriale sul suolo che occupano e quindi si arrogano il diritto di gestire l’acqua per i loro cittadini”. Succede così che in Italia la Puglia, terra senza fonti idriche, debba pagare l’acqua alla Campania e alla Basilicata. Così come la Cina conquista il Tibet perché vuole assicurarsi un bacino di acqua sufficiente per tutto l’avvenire della sua sterminata popolazione.

Il dibattito, moderato dal presidente di Aera Giancarlo Nicola e dal presidente del Comitato scientifico dell’area Nord Carlo Tribuno, si è svolto nella sede dell’Umanitaria a Milano e ha infiammato la sala di addetti ai lavori e comuni cittadini intervenuti. In molti si sono chiesti come fare per diminuire la sperequazione e come combattere l’assalto dell’industria che da anni ha intrapreso azioni di marketing per aumentare i consumi di acqua imbottigliata. “I produttori hanno intuito che c’era da vendere – ha rivelato Petrella – e si sono gettati a capofitto nel mercato che oggi è quello in Europa che spende di più in pubblicità, dopo il settore auto. Ma non c’è tutto questo bisogno di acqua in bottiglia. È diventato uno status symbol. Per noi occidentali sarebbe sufficiente moderare i consumi”. Ma con un atteggiamento più consapevole si sgonfierebbe l’enorme bolla speculativa che da qualche tempo è in atto sul tema, visto che in Svizzera sono addirittura disponibili dei fondi internazionali sull’acqua che per gli analisti sono i più redditizi al momento.

Ci sono zone nel mondo, come l’Amazzonia, dove pur essendoci molte sorgenti, la popolazione muore perché non riesce a usufruirne. Anche se solo il 3% dell’acqua presente sul pianeta è potabile, un utilizzo corretto secondo gli esperti permetterebbe la sopravvivenza per tutti. Petrella ne è convinto: “In atto c’è una campagna di terrore. Il Nevada ha creato 42 laghi artificiali perché Los Angeles ha un consumo pro-capite giornaliero di 5mila litri d’acqua. Tutti vogliono far credere che la risorsa sta diventando rara, per farla pagare di più, ma in realtà è solo male utilizzata”.

Come nella stessa Milano, dove ogni abitante spreca 500 litri al giorno, e in Lombardia, dove il 65% delle risorse idriche è impiegato per l’irrigazione. Anche su questo lo studioso ha da ridire: “A che serve irrigare con il sistema a pioggia se poi il 40% di quello che si getta nei campi va perso nell’aria?”.

Esempi virtuosi da seguire comunque ce ne sono. Come i Paesi nordici, tipo la Svezia, dove una corretta informazione e un rigoroso rispetto verso l’elemento che ci tiene in vita ha fatto scendere i consumi personali giornalieri a circa 100 litri di acqua al giorno.

I Lunedì dell’ambiente organizzati da Aera proseguiranno a novembre con un incontro il giorno 6 con il professor Giuseppe Sfligiotti dell’Osservatorio europeo sull’energia.

Accolte le richieste del Consorzio Ecogas: incentivi per il gpl e metano per autotrazione
11/10/2006 La Finanziaria 2007 ha riservato grande attenzione alle problematiche ambientali ed energetiche ed ha inserito tra i provvedimenti importanti novità in tema di carburanti a basso impatto ambientale – GPL e metano per autotrazione – accogliendo le richieste delle associazioni di categoria e andando incontro alle richieste del mercato.

Per prima cosa, in attesa di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e leggendo le anticipazioni sul testo del provvedimento, è stata accolta la storica richiesta di diminuzione dell’accisa che grava sul GPL autotrazione, più alta di quanto indicato dalla Direttiva europea. Il Consorzio Ecogas aveva proposto l’allineamento ai livelli europei in tre step successivi: al primo ci si arriva con questa Finanziaria, portando l’accisa a 0,1253 euro/litro (227,77 euro per mille kg) dagli attuali 0,1566 euro/litro (284,77 euro per mille kg), pari a -20% circa. Questo comporta una diminuzione del prezzo alla pompa di circa 38 centesimi di euro al litro Iva compresa, con effetto dalla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

Inoltre, viene stabilito un fondo di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per incentivare la trasformazione a GPL e metano delle autovetture con meno di tre anni di vita e per l’acquisto di auto nuove alimentate con questi carburanti. Si tratta degli incentivi che fanno riferimento alla L. 403/97, che finalmente potranno godere di una certa continuità.

Infine, alle regioni viene data la possibilità di esentare dal pagamento della tassa automobilistica regionale le auto a GPL o metano.

Tutti i provvedimenti citati sono contenuti nell’articolo 7 “Disposizioni varie a favore dello sviluppo, dell’efficienza energetica, nonché della sostenibilità ambientale” del decreto legge.

Anteprime e proposte a Zero Emission Roma 2006
11/10/2006 Oltre 5.000 visitatori su 8.000 m2 di area espositiva hanno potuto ammirare e provare i modelli di auto, biciclette e moto ibride, elettriche, a biocarburanti, metano e gpl nell’area Test Drive, allestita per l’occasione e prendere parte ai convegni che si sono tenuti nel corso della manifestazione.

Dall’area esterna di Eco Motori sono partiti invece i veicoli in gara alla 1a edizione di EcoRally, la prima gara di regolarità dedicata ai motori a basso impatto ambientale. I 25 veicoli in gara hanno lasciato il piazzale di Eco Motori e sfilato per le strade di Roma fino a Piazza San Pietro dove il Papa Benedetto XVI ha salutato i partecipanti alla gara nel corso dell’Angelus domenicale.

Tante le anteprime interessanti, tra le quali il nuovo Vectrix Maxiscooter elettrico, a zero emissioni ed altissime prestazioni. Da 100 km orari, 110 km di autonomia e due ore di tempo di ricarica, il veicolo sarà in vendita nei prossimi mesi in Italia, successivamente in Europa e negli USA.

Presentato nel contesto di Biofuel Expo il progetto RaceBioConcept campagna gestita dalla EuroBioConcept (Cambridge, UK) concepita con lo scopo di promuovere, tramite il settore dell’automotive e le competizioni automobilistiche un insieme di applicazioni tecnologiche aventi come peculiarità il fine di abbattere ogni tipo di inquinamento da autotrazione.

Shell, ha presentato nel corso dell’evento Shell Eco-Marathon, uno dei più importanti progetti formativi sulla mobilità sostenibile, rivolto agli studenti europei. Allo stand i visitatori hanno potuto ammirare i veicoli a basso consumo elaborati da un gruppo di studenti tra cui IdroGenius, autovettura alimentata con cellule a idrogeno capace di percorrere altre 250 km con l’equivalente di un litro di benzina.

A proposito di idrogeno, esposto nel contesto di Hydrogen Show il primo distributore stradale di idrogeno prodotto dall’acqua, con il sole e con il vento. L’impianto è infatti composto da un pannello fotovoltaico, tre turbine eoliche per un totale di 80 kW e avrà il compito di riprodurre, dall’energia solare ed eolica l’energia elettrica necessaria per alimentare i generatori Piel che produrranno l’idrogeno in maniera eco-compatibile dall’acqua. L’idrogeno sarà compresso, stoccato in serbatoi e pronto per alimentare i veicoli a idrogeno.

Zero Emission passa il testimone a Milano, dal 26 al 29 ottobre 2006, al Centro Fiere Forum Assago, con Pvtech Expo, Casa Energia Expo, Casa Sana Expo, Energy Market e Eco Motori Milano, i saloni dedicati al fotovoltaico, al risparmio

Proposta Aper per la conservazione della fauna selvatica vicino agli impianti eolici
11/10/2006 Si è tenuta il 19 settembre un’audizione informale tra la XIII Commissione Agricoltura alla Camera e Aper in merito alla conversione in legge del decreto-legge 16 agosto 2006, n. 251 “Disposizioni urgenti per assicurare l’adeguamento dell’ordinamento nazionale alla direttiva 79/409/CE in materia di conservazione della fauna selvatica”.

L’associazione ha segnalato l’assenza di incompatibilità tra gli impianti eolici presenti nelle zone ZPS (zone a protezione speciale) e la Normativa Regionale che attualmente le regola. A tale proposito, Aper ha avanzato una proposta di emendamento, davanti alla Commissione Agricoltura, in merito all’art. 4, comma 2 del D.L. 251/2006 che dispone il dispiegamento delle norme di tutela previste nella stessa in tema di fauna selvatica, in armonia con la direttiva 2001/77/CE che prevede la diffusione della produzione e del consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Si è costituita in Italia Assosolare, l’Associazione dell’Industria Solare Fotovoltaica
11/10/2006 Il mondo industriale vuole affianca così il Governo nella sua manifestata intenzione di sostenere il fotovoltaico nel nostro Paese, incentivando anche lo sviluppo della filiera di produzione.

Assosolare è stata costituita da una rosa di aziende di peso internazionale, che rappresentano un panel quasi completo della componentistica fotovoltaica: BP e Mitsubishi Electric per i panelli solari, SIAC (Gruppo SIEL) ed Elettronica Santerno (Gruppo Carraro) per gli inverter, Carlo Gavazzi per la strumentazione e i sistemi di controllo e gestione impianti.

Il neo Consiglio Direttivo di Assosolare, che ha sede a Roma è costituito da Gianluigi Taglioretti (Carlo Gavazzi), Enrico Carraro (Elettronica Santerno – Gruppo Carraro), Gualtiero Seva (Mitsubishi Electric), Glauco Pensini (Siac – Gruppo Siel), ha nominato Presidente Gianni Chianetta (BP).

L’Associazione vuole da subito proporsi come l’interlocutore della categoria nei confronti delle Istituzioni e contribuire, insieme alle altre associazioni che promuovono il fotovoltaico, a costruire una legislazione che favorisca un reale sviluppo del mercato, in linea con la normativa esistente in altri Paesi Europei, come Germania e Spagna.

Laxmi presenta nuove soluzioni contro le polveri sottili negli ambienti di lavoro
11/10/2006 Per una corretta caratterizzazione del problema polveri all’interno di un ambiente di lavoro è estremamente importante la misurazione del contenuto delle stesse in rapporto a quelli che sono i valori di riferimento. Rispetto a questi, esistono dei parametri (Valori Limite di Soglia o TLV) definiti dall’ACGIH, che definiscono il limite oltre il quale una esposizione prolungata può generare un danno biologico. Questi sono stilati generalmente in funzione della classificazione e della tipologia di polvere. I valori sono da intendersi come medie ponderate nel tempo sulla durata di un intervallo di 8 ore lavorative. Nello stesso documento per le polveri in oggetto sono altresì definiti gli effetti critici come danni respiratori, diminuzione delle funzioni polmonari e sensibilizzazioni, nonché la classificazione tipo A4 (non classificabile come carginogeno per insufficienza di dati) sulla scala di carginogenicità.

Oltre agli aspetti medico-sanitari è importante rilevare come le polveri sottili creino implicazioni negative in molti processi produttivi e, nei più sofisticati, anche nella quantità di scarti e nella qualità finale dei prodotti.

Quanto alla soluzione, sono numerosi i casi in cui, seppur per problemi ben caratterizzati, le soluzioni convenzionali sono di difficile applicabilità o efficacia. La problematica infatti persiste anche in presenza di impianti di captazione che, pur eliminando una gran quantità di polvere, non impediscono la dispersione di particolato (generalmente la frazione più sottile), nell’ambiente. In altri la captazione non è fattibile se non a costi così elevati da rendere l’investimento antieconomico.

La nuova tecnica importata da Laxmi, di derivazione svedese, permette di risolvere questo annoso problema in maniera efficace ed economica. La tecnologia consente di effettuare alcuni lavaggi progressivi di tutto l’ambiente in oggetto, sottraendo quindi la polvere dall’atmosfera ed evitandone l’accumulo. Questo approccio è reso possibile dall’utilizzo di sistemi di filtrazione brevettati a elevata capacità ed efficienza (99%) che rendono i classici filtri a tasche o planari ormai obsoleti.

La pulizia di un ambiente dalle polveri richiede che si eviti la fase di deposizione della polvere, creando leggere correnti d’aria pulita in grado di mantenerla in sospensione e dirigendola selettivamente verso adeguate unità di abbattimento. Questo processo di “movimentazione selettiva” dell’aria consente di ripulire gradualmente ed efficacemente l’intera area di interesse.

L’approccio Laxmi prevede l’utilizzo di un sistema di filtrazione brevettato in grado di attirare e catturare polveri primarie e secondarie indipendentemente dalle loro origini (organica, inorganica, batterica, allergeni, muffe ect…) e dimensioni (da 0,1um).

Composto da migliaia di fibre di polipropilene orientate lungo il senso di scorrimento del flusso d’aria, il filtro è installato all’interno di una unità di ventilazione. Mosse dall’aria che passa, le fibre, vibrando, si caricano elettrostaticamente bloccando quindi le particelle che le attraversano sia per effetto meccanico sia elettrostatico. L’elevata capacità dei filtri è data dalla altissima superficie di contatto delle fibre stesse mentre l’efficienza è garantita nel tempo dalla natura isolante del materiale utilizzato, indipendentemente dalla quantità di polvere abbattuta.

Una distribuzione strategica di questi moduli ventilanti nell’ambiente permette di creare una rete strutturata di correnti d’aria pulita che, diffondendosi, mantengono il particolato in sospensione. L’orientamento selettivo dei flussi permette di “spingere” la polvere trasportata verso le stesse od altre unità in cui questa viene abbattuta. L’aria, ripulita, viene quindi re-immessa in ambiente. Questo approccio permette un lavaggio graduale e progressivo dell’intero ambiente, con riduzioni dell’ordine dell’80-85% delle polveri sottili anche per ambienti volumetricamente molto estesi.

La movimentazione dell’aria, inoltre, impatta anche sulla re-distribuzione dell’energia termica, ottimizzando l’efficienza di sistemi di riscaldamento pre-esistenti.

La direzione di alcune aziende leader nel panorama mondiale hanno voluto affrontare in maniera drastica il problema, puntando su un sensibile miglioramento dell’ambiente di lavoro e, a testimonianza della crescente sensibilità che questo argomento suscita e hanno anche ottenuto un impatto nettamente positivo in termini di immagine.

Le macchine, moduli singoli, sono state installate senza alcun bisogno di infrastrutture aggiuntive (canalizzazioni ect…) e senza necessità di interruzione dell’attività lavorativa. Nel caso di modifiche del layout produttivo, le medesime unità possono quindi essere facilmente riutilizzate.

La misurazione dell’efficienza dell’impianto è stata eseguita tramite campionamenti ambientali effettuati prima e circa 2 mesi dopo l’avviamento dell’impianto. Per una migliore interpretazione e visualizzazione del dato sono stati effettuati anche monitoraggi di alcuni giorni tramite fotometri laser. I dati delle misurazioni denotano un abbattimento iniziale del 60%, che rappresenta anche il risultato minimo mediamente raggiunto. Misurazioni successive dimostrano che tempi più lunghi di funzionamento dell’impianto aumentano significativamente l’efficienza in alcuni casi anche fino al 90% a causa della progressiva pulizia dell’ambiente.

Abb incrementa la produzione di idrocarburi in Algeria
11/10/2006 Due nuove stazioni di pompaggio e sistemi di supporto saranno forniti per l’oleodotto NK-1, che ha una lunghezza complessiva di 665 chilometri e che collega i giacimenti petroliferi di Haoud El Hamra con il porto Mediterraneo di Skikda.

Lo scopo del lavoro di Abb include le attività di ingegneria, gli approvvigionamenti, la costruzione e la messa in servizio delle nuove stazioni di pompaggio, il revamping dei terminali e la realizzazione di una condotta del combustibile lunga 44 chilometri. Abb fornirà inoltre il sistema di controllo Scada (Supervisory Control and Data Acquisition), la strumentazione e le apparecchiature elettriche.

L’impianto sarà progettato e gestito dalla società italiana Abb PS&S, mentre le attività di costruzione saranno realizzate da Sarpi una joint venture paritetica di proprietà di Abb e Sonatrach (50%-50%).

Questo progetto fa seguito a un altro recente contratto acquisito da Abb del valore di 210 milioni di dollari per la realizzazione della stazione di compressione gas di Hassi R’Mel in Algeria. Abb ha in corso diversi progetti per Sonatrach, tra cui un importante impianto di trattamento di petrolio nel bacino di Bir Berkine e un contratto da 150 milioni di dollari per le stazioni di compressione di Tft aggiudicato alla fine del 2004.

CDC è la prima azienda italiana certificata RoHS per il rispetto dell’ambiente
11/10/2006 L’organismo Bureau Veritas Francese LCIE ha assegnato a CDC la prima certificazione RoHS (Restriction of Hazardous substances) in Italia, in quanto azienda in grado di soddisfare pienamente le Direttive Europee 2002/95/CE e 2002/96/CE, normativa recepita dalla legislazione italiana con DL 151/2005, in materia di politica ambientale.

In vigore dal 1° luglio 2006, la Direttiva europea stabilisce che i produttori e i distributori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) devono assicurare, all’interno dei loro prodotti l’assenza di alcune sostanze: piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, polibromo bifenili (PBB) e polibromo Difenil Eteri (PBDE).

Ecodigitale, afferma Flavio Catelani, Direttore Qualità, Ambiente, Assistenza Tecnica e Customer Service, è l’iniziativa di responsabilità sociale tesa a diffondere la cultura della fondamentale importanza della corretta gestione del fine vita dei prodotti informatici lanciata da CDC nel luglio 2004, in anticipo rispetto alle tempistiche delineate dalla Direttiva Comunitaria 2002/96/CE sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). La direttiva, recepita dall’ordinamento italiano nel 2005, prevede in particolare per i produttori di finanziare lo smaltimento dei rifiuti hi-tech relativi alle proprie produzioni, cioè raccolta, stoccaggio, trasporto, recupero ed eventuale riciclaggio, mentre per i rivenditori l’obbligo di ritirare gratuitamente il vecchio prodotto all’atto dell’acquisto da parte del cliente di quello nuovo.

Al 30 settembre 2006 sono, infatti, stati ritirati da CDC, attraverso la sua capillare rete di vendita, circa 72 tonnellate pari a oltre 35.000 prodotti informatici.

Il programma Ecodigitale, che in parte va oltre gli obblighi previsti dalla direttiva per produttori e distributori, è stato messo in atto da CDC con il contributo fondamentale della propria capillare rete di vendita e nella fase iniziale ha visto coinvolti i circa 200 negozi Computer Discount, presenti in modo omogeneo sul territorio nazionale, successivamente è stata estesa alla rete dei Cash&Carry e a tutti i canali di vendita del gruppo CDC. Ai punti vendita è stato affidato il compito di ritirare da chiunque, sia utente privato che professionale, i prodotti informatici a fine vita di qualsiasi marca e senza l’obbligo di acquisto di un nuovo prodotto.

In questi anni l’iniziativa Ecodigitale ha ottenuto un consistente consenso di pubblico confermato dalla quantità di prodotti consegnati presso i numerosi punti di raccolta.

In linea con la nuova normativa, finalizzata alla riduzione dei rifiuti elettronici, Ecodigitale prevede inoltre che tutti i prodotti ritirati vengano sottoposti a un processo di verifica e analisi al fine di un loro eventuale riutilizzo, proprio come indicato dall’articolo 1 del Decreto Legislativo del 13 agosto 2005. Ciò ha finora consentito il riutilizzo di circa il 94% degli oltre 35.000 prodotti ritirati.

A consolidamento del proprio impegno, inoltre, dal mese di maggio 2005, l’azienda ha ampliato il raggio di azione dell’iniziativa Ecodigitale anche a toner e cartucce esauste, sebbene si tratti di prodotti non contemplati dalla Direttiva RAEE, e al 30 settembre 2006 ha raccolto un totale di oltre 11.700 prodotti, dei quali il 55% circa è stato rigenerato.

Riconfermata l’omologazione per i ritardanti antifiamma prodotti da Rifra
11/10/2006 “Rifrachem FR PE F.T.” antifiamma specifico conforme alla norma DIN 4102 B1, supera anche il secondo test. Dopo essere stato valutato una prima volta nel 2004, si è ripetuto un secondo test sui campioni di rete realizzati dal cliente dopo che gli stessi sono stati esposti per due anni all’esterno per ricreare le condizioni reali di deterioramento causate da condizioni climatiche, piogge acide ed esposizione solare. I risultati ottenuti confermano che il Rifrachem FR PE F.T. 9% ha superato completamente tutti i test nelle condizioni previste dalla norma, con impiego del master al 9% in Hdpe su spessore di 1 mm.

Nello specifico il prodotto è conforme alla norma DIN 4102 B1 che riguarda la certificazione relativa alle prove di fiammabilità dei materiali utilizzati per la produzione di reti impiegate nel settore edile.

La conformità alla norma DIN 4102 B1 è stata rilasciata da un laboratorio esterno approvato che testa i prodotti secondo i ferrei requisiti della norma; tale conformità permette di ottenere un accesso sicuro nel settore, che rappresenta per Rifra un nuovo interessante mercato, destinato sicuramente al successo.

Accordo d’acquisto globale tra Magnetrol e Dow Chemicals
11/10/2006 Magnetrol è conosciuta per strumenti di misura e per soluzioni in condizioni e ambienti di processo estremi. Test sono stati condotti con successo all’interno di Dow per misura di livello in corpi cilindrici fino a 124 bar a 327 °C. Con la collaborazione di Dow, Magnetrol fu il primo fornitore di strumentazione elettronica sul campo a ricevere nel 2000 l’approvazione di tipo Stoomwezen per uso su corpi cilindrici.

Per questo accordo d’acquisto, le seguenti tecnologie della gamma di prodotti Magnetrol sono state approvate da Dow: radar a onda guidata, interruttori di livello a ultrasuoni, interruttori e trasmettitori di livello meccanici, e indicatori magnetici.

Prosegue in Cina la collaborazione Air Liquide e Lamberti
12/10/2006 Shanghai, situata sul fiume Huangpu presso il delta del Chang Jiang, è la più popolosa città della Cina ed è vista come la vera capitale economica del paese. Grazie allo sviluppo dei passati decenni, Shanghai è un centro economico, finanziario e commerciale di primaria importanza per la Repubblica Popolare Cinese. Il suo porto, il primo del Paese, è uno dei più trafficati al mondo con Singapore. Lo Shangai Chemical Industrial Park (SCIP) è la prima zona industriale specializzata nello sviluppo delle attività petrolchimiche e della chimica fine, ed è anche una delle quattro basi di produzione industriale a Shanghai. SCIP ha l’obiettivo di diventare una delle basi petrolchimiche più grandi al mondo e più avanzata in Asia.

È in questo contesto che prosegue anche in Cina la collaborazione già esistente in Italia tra Air Liquide e Lamberti, gruppo chimico italiano: in Cina, Air Liquide Shanghai e Lamberti Chemicals Specialities Shangai hanno raggiunto un accordo pluriennale per la fornitura di gas tecnici, in particolare azoto liquido, per il nuovo distretto industriale, lo Shangai Chemical Industrial Park. L’accordo, non appena la fornitura sarà a regime, consentirà al Gruppo di raggiungere una cifra d’affari di circa 200 mila dollari.

In Italia Lamberti si affida ad Air Liquide per la fornitura di gas tecnici per i propri impianti di Viguzzolo (Novara) da circa quattro anni, per quelli di Albizzate (Milano) da sei mesi e, recentemente, anche per quelli di Zanica (Bergamo). I gas forniti sono, principalmente, azoto liquido e anidride carbonica, per un fabbisogno di gas di oltre 2.000 t/a. Le principali applicazioni per cui Lamberti utilizza i prodotti Air Liquide sono collegate alla sicurezza e protezione dell’ambiente inerenti la manipolazione dei prodotti chimici.

Sempre nel mercato cinese il Guppo attraverso la SCIPIG (Shanghai Chemical Industrial Park Industrial Gases Company), società detenuta al 50% da Air Liquide e al 50% da Praxair, ha siglato un nuovo contratto con la sede di Shangai della Bayer, per la fornitura di gas naturali. A partire dalla metà del 2008, e per i successivi 15 anni, SCIPIG fornirà a Bayer l’ossigeno e l’azoto, quest’ultimo indispensabile per la produzione di policarbonati e poliuretani.

Stabilita in Cina nel 1916 e in continuo sviluppo negli ultimi 15 anni, Air Liquide impiega circa 1.500 collaboratori in questo paese. Le attività del Gruppo sono allocate nelle zone industriali di Beijing/Tianjin/Shandong nel Nord, presso Shanghai/Jiangsu/Zhej nell’Est e presso Guangdong nel Sud. Air Liquide investirà circa 500 milioni di euro in Cina fra 2004-2008, per rispondere alle forti esigenze del mercato e per sfruttare le occasioni di sviluppo.

DuPont Refrigerants guida la transizione dagli HCFC alla IKK 2006
12/10/2006 DuPont, che guida la transizione dagli HCFC, dannosi per lo strato di ozono, alla sua gamma di refrigeranti Isceon, semplici da usare e non lesivi dell’ozono, fa appello alle società affinché colgano l’occasione di assumere la leadership nella responsabilità ambientale. DuPont condividerà lo stand (Padiglione 4, stand 206) con il suo principale distributore tedesco Tega GmbH, del Gruppo Linde. IKK 2006, la fiera internazionale per la refrigerazione, il condizionamento e la ventilazione, si terrà a Norimberga, Germania dal 18 al 20 ottobre 2006.

“Il fatto è che entro il 2010, non sarà più permesso utilizzare HCFC come l’R-22; ecco perché sarà necessario individuare delle alternative. Ciò comporterà l’adozione di misure urgenti da parte di tutta l’industria dei refrigeranti per gestire la transizione, informando sia i produttori di impianti sia gli utenti finali sulla necessità di agire e di passare a prodotti alternativi”, spiega Phil Bardsley, business manager di DuPont Fluorochemicals, Europe, Middle East and Africa. A capo dell’iniziativa, DuPont ha avuto un notevole successo con le campagne di sensibilizzazione sull’imminente scadenza, in particolare tra i produttori e gli operatori di sistemi di refrigerazione su larga e media scala. La società ha già condotto la conversione rapida di decine di sistemi di refrigerazione a R-22 in tutta Europa, in particolare presso le maggiori catene di supermarket, come il gruppo tedesco Rewe. DuPont ha inoltre destinato più personale e risorse ai nuovi refrigeranti per soddisfare la crescente domanda del mercato in vista del boom delle conversioni.

Come si vedrà nello stand di DuPont, il business delle miscele refrigeranti a base di idrofluorocarburi (HFC) DuPont Isceon serie 9 di recente acquisizione, ideali per il retrofit (riadattamento) e lanciate da DuPont alla fiera dell’anno scorso, sono eccellenti alternative agli HCFC. Tale gamma di prodotti evita costosi investimenti per la sostituzione degli impianti esistenti, permettendone l’uso continuativo, salvo tempi di sosta minimi per il retrofit. I refrigeranti DuPont Isceon serie 9 sono stati sviluppati per applicazioni specifiche, fra cui gli impianti di condizionamento residenziale e commerciale e i sistemi di refrigerazione a bassa e media temperatura. Inoltre, la conversione degli impianti a Isceon ha portato in molti casi alla riduzione del consumo energetico, con un potenziale risparmio sui costi per gli utilizzatori.

Trasporto di prodotti chimici: Trenitalia Logistica gestisce il just in time di Radici Chimica a Novara
12/10/2006 Si è inaugurato, a Novara, un nuovo raccordo ferroviario, tra lo scalo di Boschetto e l’importante sito produttivo costituito dallo stabilimento Radici Chimica. La realizzazione, voluta dal gruppo Radici, e realizzata attraverso la Cargo Chemical, società del gruppo Ferrovie dello Stato, segna un esempio significativo di trasporto di merci pericolose, realizzato in sicurezza con il vettore ferroviario, altrimenti destinato alla strada.

La costruzione di un “raccordo” ferroviario, all’interno di un stabilimento chimico, in connessione con il vicino scalo ferroviario, rappresenta un tangibile esempio di come la ferrovia possa essere un anello indispensabile per la catena logistica dei prodotti chimici.

Trenitalia, in collaborazione con Cargo Chemical, ha saputo cogliere l’esigenza di questo grande Gruppo finalizzata a cambiare la sua logistica da un tutto strada d un utilizzo significativo del sistema ferroviario.

Cargo Chemical curerà tutta la logistica a monte e a valle (manovre all’interno dello stabilimento ) del trasporto, effettuato da Trenitalia, di oltre centomila tonnellate annue di materie prime necessarie al just in time dello stabilimento Radici, importante sito produttivo, unico in Italia, del polimero P66, componente primario per la realizzazione, per esempio, di prodotti tecnologici quali gli airbag.

L’accordo permetterà di trasportare su binari circa 100.000 tonnellate annue di prodotti industriali. In questo modo si eviterà un traffico di circa 3.600 camion annui (10 camion al giorno) con riflessi significativi sia per l’ambiente sia per il territorio. Si tratta di una collaborazione importante, che ha trovato positivi apprezzamenti da parte del Comune di Novara, della Provincia e della Regione Piemonte.