Il Centro Biotrattamenti di Camposampiero è un impianto di Etra, multiutility che gestisce il servizio idrico integrato e il servizio rifiuti in 75 Comuni delle province di Padova, Vicenza e Treviso. Il Centro di Biotrattamenti è stato inaugurato nel 2005 ed è un impianto di eccellenza, al punto di essere oggetto di visita e di studio da parte di tecnici ed esperti, studiosi e delegazioni provenienti da tutta Italia e dall’estero.
Costruito con l’obiettivo di ridurre il carico di azoto che giunge alla laguna di Venezia dall’area nord-est della provincia di Padova - circa un terzo del totale del bacino scolante -, rispetto ad altri impianti simili ha una marcia in più: è in grado di sfruttare il biogas e l’energia termica prodotta dalla lavorazione del rifiuto per generare l’elettricità necessaria a far funzionare l’impianto, rendendolo così quasi autosufficiente.
Grazie all’applicazione di tecnologie all’avanguardia, in un unico impianto sono contenute tre sezioni: una relativa alla depurazione delle acque reflue urbane; una deputata al trattamento con digestione anaerobica dei fanghi di depurazione, dei rifiuti liquidi e della frazione organica del rifiuto solido urbano; e, infine, una sezione per la cogenerazione di energia elettrica e termica.
L’impianto di Camposampiero attraverso il processo di digestione anaerobica dei materiali derivanti dal trattamento del rifiuto umido, dei fanghi di depurazione e dei rifiuti zootecnici, produce un biogas contenente metano. Questo viene utilizzato per la produzione di energia elettrica e di energia termica, immagazzinata sotto forma di acqua calda e impiegata per riscaldare gli uffici e l’acqua sanitaria dell’impianto stesso.
Energia che permette all’impianto un’autonomia dell’80% e notevoli risparmi dal punto di vista economico. I materiali conferiti al Centro, invece, opportunamente trattati, vengono trasformati in fanghi biologici, stabilizzati e riutilizzabili, destinati ad impianti di compostaggio. Da ultimo, dal Centro esce acqua depurata che viene reimmessa in natura.
Con un bel vantaggio per l’ambiente: meno azoto dovuto agli sversamenti nella laguna di Venezia di acque reflue non depurate per circa 35 mila abitanti equivalenti; una riduzione della quantità di rifiuti conferiti in discarica per quasi 50 mila tonnellate l’anno, dal momento che 25 mila tonnellate l’anno di liquami di derivazione animale, 8 mila tonnellate l’anno di fanghi da depurazione e 16 mila tonnellate l’anno di rifiuto umido di origine domestica vengono trattati nell’impianto; infine, la produzione di energia pulita, 3,3 milioni di kWh all’anno ottenuti senza l’utilizzo di combustibili fossili, come previsto dal Protocollo di Kyoto per ridurre l’effetto serra.
Etra: www.etraspa.it