Dow prosegue il suo impegno verso nuove iniziative e soluzioni a livello globale che consentano di prevenire la produzione dei rifiuti di plastica e contribuiscano alla bonifica di quelli dispersi nell’ambiente. Le iniziative, annunciate in concomitanza con la conferenza “Our Ocean” tenutasi a Bali in Indonesia, comprendono l’impegno di Dow nell’unirsi a importanti multinazionali in qualità di investitore fondatore nell’ambito dell’impegno da 100 milioni di dollari di Circulate Capital, volto a incubare e finanziare le società e le infrastrutture che prevengono la dispersione dei rifiuti negli oceani. Dow inoltre donerà un milione di dollari a Ocean Conservancy nel corso dei prossimi due anni a sostegno della raccolta di rifiuti e delle soluzioni di riciclo nei paesi del Sudest asiatico. Tale importo sarà utilizzato per progetti destinati a rafforzare le capacità delle organizzazioni non governative, nonché le partnership con le autorità locali, al fine di sviluppare, adattare e riprodurre soluzioni attuabili.
Jim Fitterling, Chief Executive Officer di Dow, ha affermato: “Dow è all’avanguardia nel settore grazie all’applicazione del concetto di economia circolare, la collaborazione lungo la catena del valore, la creazione di nuovi prodotti e l’impegno dei propri dipendenti per porre fine ai rifiuti di plastica nell’ambiente. Continueremo a cogliere opportunità per collaborare con i partner del settore, i proprietari di marchi, i governi locali, nazionali e internazionali, le ONG e i consumatori per assicurare lo sviluppo di soluzioni di economia circolare reali per la plastica”.
La missione di Circulate Capital è dimostrare la fattibilità degli investimenti nei settori della gestione dei rifiuti e del riciclo, per attrarre nuovi capitali degli investitori istituzionali necessario a regolare le società e le infrastrutture per la gestione e il riciclo integrati dei rifiuti nell’Asia del Sud e del Sud-Est. Queste regioni contribuiscono enormemente all’inquinamento degli oceani causato dalla plastica principalmente perché non dispongono delle infrastrutture necessarie per la gestione dei rifiuti. Il modello di investimento di Circulate Capital ha la finalità di mobilitare investimenti istituzionali mediante strutture finanziarie, fondi filantropici e crediti concessionari a capitali di investimento con tassi di mercato, al fine di ridurre i rischi e dimostrare che gli investimenti nel settore del recupero delle risorse sono in grado di fornire rendimenti finanziari appetibili. Circulate Capital prevede di ricevere 100 milioni di dollari sotto forma di finanziamento proveniente da imprese leader mondiali nel settore del packaging per beni di consumo e del settore chimico.
Diego Donoso, business president di Dow Packaging & Specialty Plastics ha dichiarato: “Si tratta di un altro importante progetto di collaborazione per Dow che riflette l’impegno della Società nel lavorare a stretto contatto con partner che condividono il desiderio di proporre soluzioni a questo problema. L’operato di Circulate Capital è importante perché permette alle popolazioni delle regioni maggiormente interessate dalla mancanza di infrastrutture per la gestione dei rifiuti di sviluppare soluzioni attuabili all’interno delle proprie comunità. Sono in molti ad avere sia le idee, sia la determinazione per far fronte alla sfida dei rifiuti e Dow è orgogliosa di offrire il contributo economico necessario per far sì che tali idee si trasformino in soluzioni”.
Ocean Conservancy opera per proteggere l’oceano dalle principali sfide odierne a livello globale. Di concerto con i propri partner, l’organizzazione crea soluzioni su base scientifica per la salvaguardia dell’oceano e per la fauna selvatica e le comunità che da esso dipendono. L’ultima donazione da parte di Dow a Ocean Conservancy di un milione di dollari è frutto della relazione pluriventennale tra le due organizzazioni. In quanto principale partner della campagna annuale International Coastal Cleanup, nel 2012 Dow ha fondato, insieme a Ocean Conservancy, Trash Free Seas Alliance (TFSA), una coalizione formata da imprese, docenti universitari e ONG per analizzare e affrontare le cause a monte dell’inquinamento degli oceani causato dalla plastica.
Mike Witt, corporate director di Dow per l’economia circolare della plastica, ha affermato: “La collaborazione con Ocean Conservancy testimonia l’impegno di Dow nel proporre soluzioni relative al fine ciclo di vita della plastica. Continuiamo a innovare e sviluppare nuovi processi di riciclaggio, sostenendo il riutilizzo con sempre meno risorse. Ridurre la quantità di plastica necessaria alla creazione di prodotti e migliorarne la riciclabilità, mantenendo ottimi standard per i consumatori, sono parte della soluzione e frutto della nostra continua ricerca”.
Questi ultimi annunci si aggiungono a un crescente elenco di recenti impegni e attività in cui Dow è pioniera nell’ambito della sostenibilità delle materie plastiche:
- Dialogo con le autorità governative: Dow ha annunciato di recente una partnership promossa dal Forum economico mondiale denominata Global Plastic Action Partnership, con l’obiettivo di riunire business, società civile, governi locali e nazionali, comunità ed esperti di livello mondiale per collaborare alla risoluzione del problema dell’inquinamento causato dalle materie plastiche. Questa partnership è stata inizialmente finanziata dai governi di Canada e Regno Unito assieme a Dow e diversi marchi mondiali con la finalità di implementare entro il 2020 soluzioni localizzate e su cui investire che possano essere successivamente adattate e usate in altri paesi. Il primo progetto consiste in una collaborazione con il governo indonesiano.
- Raccolta dei rifiuti esistenti: la recente campagna di Dow #PullingOurWeight che ha preso il via quest’autunno ha visto la partecipazione di oltre 5.600 dipendenti Dow e rispettivi familiari e amici che hanno preso parte a 55 campagne di pulizia a livello globale e hanno raccolto più di 23,8 tonnellate di rifiuti provenienti da spiagge e corsi d’acqua.
- Da rifiuti in energia: alcuni anni fa Dow ha avviato Hefty EnergyBag, un’iniziativa per il recupero di materiale plastico difficilmente riciclabile e la sua trasformazione in risorse di valore. Da luglio 2018 grazie al programma Hefty EnergyBag sono state raccolte più di 176.500 confezioni e sono state sottratte alle discariche oltre 115 tonnellate di materie plastiche, pari a circa 92 milioni di pacchetti monoporzione di patatine o 546 barili di carburante. Dow ha comunicato di recente che donerà altri 100.000 dollari a organizzazioni per l’avvio di programmi nelle proprie comunità.
- Innovazione a favore della riciclabilità: l’innovazione dei prodotti costituisce un altro elemento fondamentale dell’impegno di Dow per porre fine ai rifiuti di plastica nell’ambiente. La tecnologia RecycleReady di Dow consente ai produttori di sviluppare imballaggi in grado di ottenere il marchio della Sustainable Packaging Coalition “How2Recycle” e rispondere alla domanda di ulteriori opzioni riguardanti gli imballaggi riciclabili. Le confezioni che adottano la tecnologia RecycleReady possono essere riciclate mediante flussi di riciclo del polietilene come ad esempio il sistema di raccolta dei supermercati negli Stati Uniti. Dow continua altresì a concentrarsi sulle tecnologie di compatibilizzazione che permettono di riciclare il materiale da imballaggio multistrato in nuovi prodotti, come dimostrato dal nostro progetto Virtuous Circle in Sud Africa.
- Investimenti in soluzioni per il riciclo e la gestione dei rifiuti: un ulteriore passo avanti da parte di Dow nell’ambito delle proprie attività a sostegno dell’economia circolare consiste nel guidare lo sviluppo di nuovi modelli commerciali per il riciclo e di strategie di crescita per monetizzare i flussi di riciclo dei rifiuti di plastica a livello globale.
- Collaborazione lungo la catena del valore: Dow è anche membro fondatore della Sustainable Packaging Coalition che collabora con le imprese di trasformazione degli imballaggi e i proprietari di marchi per aumentare la produzione di sacchetti a fondo piatto che possono essere riciclati grazie ai flussi di riciclo delle pellicole di polietilene attualmente in uso.