L’uomo e l’ambiente

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Pubblicato il 16 marzo 2002

Questa crescente popolarità ed interesse per la problematica ambientale presuppongono un’importante crescita culturale e sociale che dovrebbe permettere di addentrarsi nel complicato labirinto dell’ecologia, per trovare le soluzioni più idonee ai problemi della contaminazione. Questo quadro un po’ ottimistico è smentito dalla pratica. Cosa succede? Da una parte la resistenza di molti settori dell’attività economica, le difficoltà finanziarie, la mancanza di solidarietà sociale, i problemi tecnologici, ecc. Dall’altra esiste una difficoltà obiettiva, legata alla sensibilità ambientale di ciascuno, inserito in una società con culture diverse, errori, falsi dogmi, ecc. Questo fatto non deve scandalizzare perché si tratta, con maggiore o minore intensità, di situazioni presenti in tutto il mondo civilizzato. Come si può fare un discorso ambientale serio dove esistono conflitti sociali, scontri di origine storica e tradizionale, dibattiti che non sono accettati dalla società civile? Va comunque detto chiaramente che non è possibile uno sviluppo economico, se non si affronta seriamente il problema ambientale, per il quale, in primo luogo, è necessario realizzare un ampio ed approfondito lavoro pedagogico. Rispetto a cinquant’anni fa, l’economia mondiale risulta molto più sviluppata, ma il divario tra i paesi ricchi e poveri è aumentato: centinaia di milioni di persone sopravvivono con meno di 10 dollari al giorno, tanto da far proporre al Premio Nobel per la pace 1996, Josè Ramos Horta, un “piano Marshall” mondiale, così come era stato realizzato per la ricostruzione dell’Europa dopo l’ultima guerra mondiale.

Gli scenari di sviluppo demografico e di crescita economica confermano che le risorse di energia primaria risultano sufficienti al momento, ma che è indispensabile mobilitare al massimo le nostre iniziative volte ad un uso razionale dell’energia e allo sviluppo delle energie rinnovabili, comunque nel massimo rispetto del nostro ambiente. È sull’ambiente che dovranno puntare le politiche mondiali dei decenni a venire. I principi dello sviluppo durevole, che stanno alla base di una gestione parsimoniosa delle risorse, di rispetto dell’ambiente e di protezione della diversità biologica, dovranno essere ancor più rigorosamente applicate all’attività economica e sociale del nostro Paese. Si dovrà, in particolare, vegliare perché non si lasci in eredità ai nostri figli la risoluzione dei problemi del nostro tempo. Una sfida che, iniziata a partire dagli anni Settanta, deve coinvolgere tutti con un impegno non solo a parole. In questo quadro si inserisce il SEP Pollution, mostra delle tecnologie ambientali, giunta alla ventesima edizione, che si svolgerà a Padova dal 20 al 23 marzo 2002. Si tratta della più grande esposizione italiana di macchine ed attrezzature per i servizi pubblici, nettezza e igiene urbana, raccolta e smaltimento dei rifiuti, raccolta differenziata, recupero e riciclo, trattamento dell’acqua, tecnologie anti-inquinamento dell’aria e da rumore, prevenzione, protezione e controllo ambientale, sicurezza. La lotta contro l’inquinamento appare sempre come una delle preoccupazioni fondamentali della popolazione e delle amministrazioni pubbliche. Essa si avvale di una vasta e complessa legislazione, in Italia e in Europa, che copre ormai sia il settore delle acque che dell’aria, del rumore, dei rifiuti, delle onde elettromagnetiche, ecc. Il trattamento delle acque è sempre di attualità. Si sono effettuati molti interventi per eliminare l’inquinamento alla fonte e sono stati realizzati molti impianti di depurazione, anche se quelli delle collettività locali non sono attrezzati per eliminare tutti i risichi di inquinamento. A fronte di queste necessità, nascono le nuove generazioni di impianti, accompagnate dalla telegestione e dai sistemi esperti. Nel settore dell’acqua potabile, oltre ai trattamenti avanzati, richiesti per ottemperare alla nuova normativa, si cerca una gestione concertata, così come richiesto dalla legge Galli.

Nel campo della prevenzione dell’inquinamento dell’aria non ci si accontenta più di captare le tradizionali polveri e gli inquinanti gassosi (NOx e SOx), ma particolare attenzione viene data alle polveri fini, cioè quelle con diametro inferiore a 10 µm, o PM10, legate soprattutto al traffico automobilistico. In questi ultimi anni è accresciuto l’interesse attorno al problema dell’inquinamento degli ambienti (inquinamento indoor), dovuto soprattutto a particelle microbiche disperse nell’aria, che rilasciano composti organici volatili responsabili di disturbi respiratori (asma, allergia, irritazione delle mucose) o di vere e proprie malattie infettive. Le più recenti ricerche scientifiche sui rischi per la salute negli ambienti di lavoro non industriale (uffici, locali pubblici, comunità,) hanno rilevato i pericoli, anche se la percezione del fenomeno non è molto diffusa. In un mercato che cresce di anno in anno, la gestione dei rifiuti risulta essere uno dei principali temi di interesse di quest’edizione del SEP, così come tutti i problemi legati alla contaminazione dei suoli e al trattamento dei fanghi (la loro valorizzazione in agricoltura ritorna di moda). Anche se l’incenerimento non è messo al bando, sussistono perplessità sul trattamento dei residui da esso derivati; dall’altra parte, il compostaggio della frazione organica trova uno scenario, sia italiano che europeo, molto vivace, con macchine ed attrezzature per il recupero degli scarti biologici vegetali ed animali e per il loro impiego nella composizione di ammendanti e concimi naturali. La bonifica dei terreni contaminati costituisce attualmente uno dei mercati portanti nel settore dell’industria ambientale. La recente legge sui rifiuti impone ai venditori di terreni di informare l’acquirente dei pericoli per la presenza di eventuali inquinanti e può richiedere che il terreno sia bonificato a spese del venditore.

Il risultato è il pullulare sul mercato di società di audit e di bonifica dei suoli. È sufficiente questa panoramica per dimostrare come la manifestazione espositiva del SEP, accompagnata e sostenuta da un intensissimo programma di conferenze ed incontri, rappresenti, in un momento di globalizzazione, il punto di riferimento di ogni intervento a livello ambientale. Il processo tecnologico del nostro Paese, così come altri, è stato raggiunto attraverso la pressione di un’opinione pubblica esigente e per la presenza di operatori in grado di offrire prodotti di prima qualità. Nel settore ambientale sono molte le aziende che hanno sviluppato la specializzazione e l’innovazione nel campo dei prodotti e dei servizi, sino ad arrivare alla certificazione. La carta dei servizi rappresenta, ad esempio, un documento che non solo vuole essere un obbligo formale, cui un’azienda deve adeguarsi, ma rappresenta anche una radicale modifica del rapporto tra le aziende di servizi pubblici e i cittadini.