L’Ads per la soluzione del problema dei rifiuti radioattivi

Pubblicato il 24 ottobre 2002

Carlo Rubbia, intervenendo al convegno “Indagine conoscitiva sulle discariche abusive”, organizzato dal Corpo Forestale dello Stato, ha evidenziato il rilevante ruolo offerto dall’innovazione tecnologica per il miglioramento degli attuali processi di trattamento dei rifiuti nucleari, e in prospettiva, per soluzioni radicali per quelli più difficili da trattare, con tempi di vita lunghissimi, dell’ordine delle decine di migliaia di anni.

Alcune soluzioni che stanno emergendo a livello internazionale prevedono l’individuazione di centri di deposito internazionali, che sembrano essere ostacolate solamente da ragioni di tipo socio-politico.

L’alternativa oggi allo studio è quella di “bruciare” quegli elementi che hanno vita troppo lunga per garantire la sicurezza ambientale futura. L’Enea è attualmente impegnato in attività sperimentali derivanti dall’utilizzo del sistema Ads (Accelerator Driven System), il cui metodo, ideato e studiato da Rubbia, si basa sull’accoppiamento tra un acceleratore di particelle ad altissima intensità e un dispositivo sottocritico nucleare.

L’Ads è il frutto della reciproca fecondazione di tecnologie indipendenti: gli acceleratori di particelle come quelli usati per la ricerca, i reattori – operati in regime sottocritico – refrigerati a piombo fuso (come quelli usati nei sottomarini russi) e il trattamento dei combustibili usati.

Rubbia ha inoltre sottolineato la priorità di alcuni determinanti obiettivi, ed in particolare: il trattamento e condizionamento di tutti i rifiuti radioattivi liquidi e solidi stoccati nei vari siti, in gran parte ancora non trattati, al fine di trasformarli in manufatti certificati, temporaneamente stoccati sul sito di produzione ma pronti per essere trasferiti al deposito nazionale.