Le aziende frenano gli investimenti in sostenibilità

Le aziende italiane ed europee hanno difficoltà a giustificare gli investimenti in sostenibilità e tecnologie a basse emissioni di CO2 a causa dell’impatto della pandemia da Covid-19. Lo rivela la nuova ricerca “Perché aspettare per raggiungere il Net Zero?”, condotta da Centrica Business Solutions.
Nel nuovo report si evince che, durante la pandemia, circa la metà delle aziende intervistate (47%) ha lamentato la difficoltà di giustificare gli investimenti in tecnologie ad alta efficienza energetica e a basse emissioni di CO2, anche se sono utili per generare risparmi a lungo termine.
Nonostante questo, due aziende su cinque (42%) affermano che realizzare un modello di business sostenibile resta ancora una priorità assoluta, mentre la metà delle aziende intervistate (50%) ha affermato di essere focalizzata nel raggiungimento di eccellenti performance finanziarie e di buoni profitti, per reagire alle difficoltà causate dalla pandemia negli ultimi due anni, la metà di queste (51%) ha implementato sistemi e strategie di gestione energetica proprio finalizzate a controllare i costi.
La ricerca di Centrica Business Solutions in materia di energia e sostenibilità aziendale, giunta quest’anno alla sua terza edizione, distingue le aziende tra quelle all’avanguardia nella sostenibilità (20%) e quelle che ancora devono adottare pienamente un approccio sostenibile, denominate follower (80%). Le aziende che dimostrano un piano avanzato nella sostenibilità superano l’ottica contingente, a breve termine, e risultano più consapevoli che perseguire profitti nel breve periodo causerà uno svantaggio economico al loro business e all’intero pianeta nel lungo periodo. Il 79% delle aziende impegnate in sostenibilità, infatti, ha dichiarato di dare la priorità ai guadagni a lungo termine, rispetto ai ritorni rapidi e alle strategie a basso rischio. Si tratta di aziende che utilizzano proattivamente le strategie di gestione dell’energia per essere più competitive e hanno quasi il doppio delle possibilità di accedere ai finanziamenti green (86%) rispetto ai follower (45%). Queste, inoltre, (41%) sono più propensi ad adottare una strategia aggressiva “alto rischio, alto guadagno”, creando potenzialmente un maggior distacco con i follower (23%).
Christian Stella, Managing Director di Centrica Business Solutions, ha presentato i dati della ricerca: “Nonostante molte aziende dimostrino ancora di essere fortemente impegnate nei propri piani per raggiungere il Net Zero, la nostra ricerca rivela che molte di esse a causa della pandemia stanno riscontrando difficoltà nel dare priorità e giustificare gli investimenti in tecnologia a basse emissioni di CO2. Purtroppo, le priorità degli investimenti in aree considerate ‘non core’ del business, come ad esempio quella dell’energia, hanno sempre rappresentato un ostacolo per le aziende italiane, ma i dati dimostrano anche che una corretta strategia energetica può migliorare i bilanci di ogni azienda e sostenere la ripresa dall’impatto causato dal Covid-19. Il nostro report, infatti, sottolinea le opportunità di business che derivano da un approccio più avanzato all’energia: le aziende che hanno già investito in tecnologie energetiche innovative sono state in grado di ridurre i costi, diminuire le emissioni di CO2 e cogliere nuove opportunità di guadagno”.
Secondo l’indagine di Centrica Business Solutions, infatti, chi pensa di poter attendere per implementare un approccio sostenibile in azienda, si espone a rischi politici, costi non previsti e opportunità mancate. Uno dei limiti di molte aziende, infatti, è quello di non aver compreso pienamente i rischi né colto le opportunità della decarbonizzazione. “Basti pensare che il percorso di sostenibilità di molte aziende è iniziato proprio considerando le possibilità di risparmiare sui costi: ridurre il consumo di risorse significa anche diminuire le spese. Il non agire costerà alle aziende sempre di più a causa delle tassazioni sulle emissioni”, aggiunge Stella.
La ricerca rivela, infatti, che più della metà delle aziende europee (57%) utilizza tecnologie, prodotti e servizi ad alta efficienza energetica per creare nuove opportunità di guadagno. Le aree più favorite dagli investimenti riguardano le unità di storage (48%), i pannelli solari (42%) e le misure di demand side response (19%).
In questo senso, le aziende impegnate in sostenibilità risultano quasi due volte più propensi dei follower ad attuare una strategia di decarbonizzazione che superi gli attuali requisiti istituiti dai governi (80% rispetto al 42%) e a proseguire, in maniera proattiva, con la decarbonizzazione prima ancora che lo richieda la normativa (83% rispetto al 45%).
Rispetto agli anni precedenti, la ricerca 2021 evidenzia che le aziende si stanno sempre più rendendo conto dei vantaggi dell’energia come vera e propria risorsa. Nel 2019, solo il 5% degli intervistati considerava l’energia come un’opportunità per generare nuove entrate e un vantaggio competitivo, mentre oggi questo valore è salito al 23%. Le nuove tecnologie includono sistemi energetici decentralizzati (70%) con fornitura di energia rinnovabile propria o microgrid rinnovabili condivise e la generazione, l’uso e la gestione flessibile dell’energia attraverso strumenti come i mercati locali dell’energia e/o le centrali elettriche virtuali (60%).
“Molte aziende si trovano in difficoltà perché non hanno ben chiaro come poter raggiungere il Net Zero. Nell’anno in cui l’Italia è in partnership con la Gran Bretagna per la conferenza sul clima COP26 ed è partita la sfida del nuovo Governo sulla transizione ecologica, è fondamentale che aziende come la nostra offrano a quelle imprese che si impegnano per un futuro a basse emissioni di CO2 la tranquillità di sapere che il miglioramento della propria gestione energetica può fornire una certezza dei costi. Vi sono molti strumenti consolidati di finanziamento che possono sostenere la transizione verso un futuro sostenibile senza la necessità di un investimento iniziale”.
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