L’aria compressa è un metodo efficace per immagazzinare energia?

Pubblicato il 24 luglio 2019

Dimostrare che l’aria compressa può essere un metodo efficace per immagazzinare grandi quantità di energia. È questo l’obiettivo del progetto ODySEA, che vede coinvolti Segula Technologies, Ireena, l’Electrical Energy Research Institute of Nantes Atlantique, IMT Atlantique (Institut Mines-Télécom), e Cetim.

Il processo è in linea con i valori che guidano la transizione verso forme di energia più avanzate e sostenibili. È pulito, sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale e più sicuro rispetto alla gran parte degli altri metodi di immagazzinamento dell’energia. Inoltre, è in grado di accogliere grandi quantità di energia con impianti a elevata potenza. Finora però, una più estesa diffusione di questo processo è stata impedita da fattori tecnologici ed economici. In particolare, si devono affrontare importanti limitazioni termiche e meccaniche: la compressione riscalda l’aria in modo significativo e la decompressione la raffredda. Per questo motivo, la capacità storage delle soluzioni esistenti resta bassa, attorno al 40%.

Obiettivo del progetto ODySEA è quello di creare il primo impianto dimostrativo in grado di superare queste limitazioni grazie all’utilizzo di un principio idraulico. Prevede il pompaggio dell’acqua a riempire diverse camere di compressione, diminuendo man mano il volume dell’aria fino a raggiungere la pressione di immagazzinamento. Questo evita che l’aria si riscaldi e al tempo stesso permette di elevare la capacità fino al 70% circa. Per ripristinare l’energia, si opera un processo opposto. L’aria viene decompressa a temperatura costante nelle camere, spingendo in questo modo l’acqua verso le pompe che fungono da turbine. Questo processo è stato brevettato già nel 2015 da Segula Technologies, per poi trovare sviluppo nella tecnologia offshore Remora.

Il sistema di accumulo è composto da una piattaforma flottante che comprende tutti gli apparati di conversione e i serbatoi sottomarino collocati in fondo al mare che immagazzinano l’aria compressa. Tale piattaforma converte l’energia elettrica in aria compressa e viceversa, a seconda delle esigenze di consumo. La catena energetica riversibile che trasforma l’elettricità e l’aria compressa attraverso il processo Remora consta di apparati elettrici ed elettromeccanici, turbine di pompe e camera di compressione. La piattaforma è connessa alla rete elettrica mediante un cavo sottomarino ad alta tensione e il serbatoio mediante tubi di aria compressa. Il progetto Remora è molto efficiente e il suo rendimento è del 70% superiore di quello di altri sistemi comparabili.



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